La seconda mostra collettiva del Movimento Esasperatismo presenta il lavoro di 16 artisti.
a cura di Adriana Caccioppoli e Lucia Iovino
presentazione di Domenico Raio
Domenica 22 aprile alle ore 18,00 presso il Centro d’Arte e Cultura “Il Bidone”, in via Salvator Rosa 159, a Napoli, sarà inaugurata la Seconda Mostra collettiva degli Artisti del Movimento Esasperatismo-Logos&Bidone “Insieme per l’Esasperatismo”, curata da Adriana Caccioppoli e Lucia Iovino, e presentata da Domenico Raio.
Saranno presenti gli artisti: A. De Chiara, F. Iuliano, C. Fabbri, L. Galdo, R. Lepore, G. Maddaluno, M. Marciello, G. Martone, P. Napolitano, S. Pellegrino, G. Pozzo, S. Provenzale, A. Pugliese, M. A. Robucci, I. Sicurezza, A. Siringnano.
L’esposizione resterà aperta fino al 30 aprile. Orario visite: dalle 16,30 alle 19,30. Sabato e domenica per appuntamento.
Stare “Insieme” per l’Esasperatismo
A pochi giorni dalla prima esposizione, il Centro d’Arte e Cultura “Il Bidone”, quello che ormai può definirsi la casa madre del Movimento, ospita anche la Seconda Mostra collettiva, curata da Adriana Caccioppoli e Lucia Iovino, e che gli stessi artisti partecipanti hanno inteso intitolare “Insieme per l’Esasperatismo”. Questo titolo racchiude certamente quello che è stato il principio all’insegna del quale si è compiuto il cammino del Movimento in questi primi dodici anni di attività, e l’auspicio che per il futuro gli artisti esasperatisti possano ancora esprimersi in un’ottica unitaria e fedele ai vari punti del Manifesto del 2000, sia pure nelle individuali interpretazioni formali e stilistiche dei singoli aderenti, come del resto è sempre stato anche nel passato.
Le esposizioni collettive dell’Esasperatismo, sin dagli inizi, si sono caratterizzate per un aspetto che è andato ben oltre la semplice esposizione pittorica per rivelarsi anche come un momento di aggregazione tra gli aderenti, ma pure di confronto tra gli artisti e i visitatori delle mostre, che ha finito per rafforzare il Movimento stesso nei suoi valori, nelle sue denunce e nei suoi obiettivi comuni. Oggi, dunque, celebriamo l’Esasperatismo come un movimento d’insieme che, pur contando su un gruppo storico che ha segnato le tappe più importanti di questo lungo percorso, è sempre aperto ai nuovi apporti che giungeranno da nuovi aderenti, italiani e stranieri, artisti esperti e giovani emergenti, che potranno raffigurare l’uomo e la vita, simboleggiati dal bidone, nelle sue future evoluzioni, in un universo che cambia repentinamente.
In una sua riflessione conclusiva, al termine della Terza Triennale Internazionale, Adolfo Giuliani ha affermato che tutti gli artisti partecipanti a quella prestigiosa esposizione, in effetti, hanno contribuito a realizzare la grande opera dell’Esasperatismo. Il concetto enunciato dal fondatore del Movimento può essere ribadito anche in queste due ultime occasioni nelle quali le singole opere degli artisti espositori concorrono ancora una volta a creare l’opera d’insieme del Movimento.
Io che ho avuto il privilegio di seguire, prima come giornalista poi come critico d’arte, tutte le fasi dell’Esasperatismo, dalle origini ai nostri giorni, posso sostenere con la massima convinzione che se il Movimento ha avuto la capacità di affermarsi, di essere riconosciuto dalle istituzioni e condiviso, nei suoi principi, da eminenti personaggi del mondo della cultura, è anche perché ha dato dimostrazione che quel logos riesce a tenere insieme pittori e scultori dalle più diverse esperienze artistiche, territorialmente spesso anche molto distanti tra loro. In un’epoca contrassegnata dai particolarismi e da un esasperato individualismo, in una realtà in cui la condivisione di un principio rappresenta una vera eccezione, si resta molto favorevolmente impressionati di fronte ad un gruppo di artisti esasperatisti che, negli anni, si è ritrovato sempre insieme agli appuntamenti più importanti del Movimento. Da osservatore esterno ho potuto sovente rilevare che l’Esasperatismo è riconosciuto e apprezzato anche per la sua collegialità, perché è percepito come un insieme di artisti impegnati nella costruzione di una nuova coscienza attraverso il nobile strumento dell’arte, ma senza che il Movimento s’identifichi in un artista o in alcuni artisti in particolare. È stata proprio questa peculiarità ad incrementare, nel tempo, la sua forza di coesione coinvolgendo in degli scambi di opinione e più approfondite riflessioni, sulle tematiche trattate, anche persone che non appartengono all’universo artistico. In altri termini, l’Esasperatismo ha stimolato quella che nel mondo moderno si definisce interattività, una prassi generatasi dall’informatica e che è divenuta un modello culturale applicabile anche ad altri ambiti, come può essere l’arte. Anche percorrere un cammino, come quello che sta percorrendo il Movimento e che, partito dalle arti figurative, si è presto esteso anche alla filosofia, alla letteratura, alla poesia e alla musica, può essere considerata una forma d’interattività perché le esperienze compiute dall’Esasperatismo nel suo insieme si riflettono nelle esperienze dei singoli artisti ed intellettuali, determinando un continuo e grande sviluppo di questa ormai storica realtà fondata da Adolfo Giuliani.
Domenico Raio
Inaugurazione: Domenica 22 aprile alle ore 18
Centro d’Arte e Cultura “Il Bidone”
via Salvator Rosa 159, a Napoli
Orario visite: dalle 16,30 alle 19,30. Sabato e domenica per appuntamento