Quattro artisti espongono esempi della loro ricerca che fa della carta lo strumento di lavoro prediletto. Non una mostra sulla carta, ma un'esposizione che celebra la forza creativa di un materiale sempre caro agli autori di ogni tempo. Esposte opere di Matteo Fato, Nadine Byrne, Jasper De Beijer, Katie Orton.
Ci sono biblioteche piene di
libri, edicole vestite di riviste e giornali, un diario segreto in ogni
cassetto e poi fogli, post - it, appunti, dispense, schizzi, brochure,
quaderni. Nell’era della tecnologia la vecchia carta non conosce cedimenti e
rimane il supporto prediletto per veicolare identità, affidare pensieri,
proteggere le menti come facevano poeti,
studenti e i monaci taoisti dell’antica Cina, indossando cappelli di carta.
Questa la grande protagonista
della nuova collettiva intitolata PAPERMADE
alla galleria annarumma404: quattro giovani artisti espongono essays della loro
ricerca artistica che
fa della carta lo strumento di lavoro prediletto. Non una mostra sulla carta,
dunque, ma un’esposizione che celebra la forza
creativa di un materiale sempre caro agli artisti di ogni tempo.
Nadine Byrne (1985 - Svezia): collages
di carta, disegni carichi di simboli, atmosfere inquiete come quelle di una
fiaba noir per evocare mondi
possibili e interrogarsi sulle disparate verità spirituali.
Jasper De Beijer (1973 - Olanda): volume, spessore e
tridimensionalità di un materiale solitamente bidimensionale vengono messe in
evidenza nell’opera del giovane olandese, che plasma la carta come se fosse un
materiale da costruzione. Nascono così piccole sculture, veri e propri
modellini di città in scala, personaggi che recuperano i tratti grotteschi e
caricaturali degli eroi dei fumetti . Il tutto viene poi fotografato
dall’artista, realizzando opere che diventano frame di un thriller
visionario e surreale.
Matteo Fato (1979 - Italia) recuperando l’idea orientale di
scrittura che fa coincidere il processo di formazione concettuale dell’immagine
con i mezzi adoperati per la sua oggettivazione -rendendo
così il di-segno trascrizione immediata
di un concetto formulato nella mente-, l’artista realizza opere minimali, dalle
linee sintetiche come un’intuizione, che trascendono la realtà dell’immagine
diventando astrazioni.
Katie Orton (1978 - Scozia) la carta diventa il registro segreto
per avere esperienza dell’ uomo movendo dall’ ombra dei suoi spazi, delle sue
piccole ritualità quotidiane,
piuttosto che dalla luce che pretende di essere. Occhiali, sigarette, pettini e
divani conquistano, nei collages di
interni domestici, l’attenzione dello spettatore popolando sempre il primo
piano; diventano invece protagoniste indiscusse nelle sculture che somigliano a
giganteschi e isolati pop - up.
Immagine: Jasper De Beijer, Devil drive's press, stampa fotografica, 2005, cm 50 x 75
Inaugurazione: Venerdì 13 Febbraio 2009 ore 19
annarumma404
via Santa Brigida, 76 - Napoli
Apertura: lunedì-venerdì 16.00 - 19.30 su appuntamento
Ingresso libero