Enrico Crispolti
Gillo Dorfles
Bonizza Giordani Aragno
Daniele Lombardi
Marco Tonelli
Mario Verdone
Un percorso d'avanguardia nell'arte italiana del primo Novecento. Una attenta analisi su un fondamentale percorso lungo mezzo secolo d'arte in Italia: quello che si evolve in una molteplicita' di proposte non figurative dall'inizio degli anni Dieci e sino alla fine degli anni Cinquanta, dal Futurismo all'Astrattismo.
Un percorso d'avanguardia nell'arte italiana del primo Novecento
Fondazione Cassa di Risparmio di Roma
Museo del Corso, Roma
A cura di Enrico Crispolti con la collaborazione di Marco Tonelli
Comitato Scientifico: Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Bonizza Giordani
Aragno, Daniele Lombardi, Marco Tonelli, Mario Verdone.
La mostra è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della
Repubblica
Dal 13 aprile al 7 luglio, il Museo del Corso, sede espositiva della
Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, continua la sua indagine
sull'arte tra Otto e Novecento. Dopo "I Macchiaioli", "La campagna
romana", il progetto culturale voluto dal Presidente della Fondazione,
prof. avv. Emmanuele F.M. Emanuele, propone una attenta analisi su un
fondamentale percorso lungo mezzo secolo d'arte in Italia: quello che si
evolve in una molteplicità di proposte non figurative dall'inizio
degli anni Dieci e sino alla fine degli anni Cinquanta, dal Futurismo
all'Astrattismo.
La Mostra, curata dal professor Enrico Crispolti coadiuvato da Marco
Tonelli, è realizzata da Edieuropa, società specializzata nella
organizzazione di eventi espositivi ed editoriali.
Non v'e dubbio che il Futurismo apra sulla scena dell'arte italiana la
problematica del contemporaneo; vale a dire di quella profonda
innovazione della sensibilità e della visione del mondo che
costituisce la novità rivoluzionaria della cultura artistica del XX
secolo rispetto al passato, anche recente. Ed è nell'ambito del
Futurismo che si formulano per la prima volta in Italia ipotesi di
quella che comunemente è detta "arte astratta", cioè sostanzialmente
non figurativa.
Entro le vicende del Futurismo - che sono appena state ricostruite nella
loro articolata, vicenda evolutiva, lungo oltre un trentennio, dalla
grande mostra realizzata in Palazzo delle Esposizioni - corre dalla
prima metà degli anni Dieci un filo rosso di attenzioni
all'elaborazione di immagini non-figurative. E ciò costituisce la
premessa dialettica di una vicenda, che prende più esplicitamente
autonoma consistenza nel Concretismo durante gli anni Trenta, ma che si
articola poi in posizioni assai diversificate, e persino tra di loro
distanti, fra gli anni Quaranta e Cinquanta, pur sotto il segno
dominante dell'egemonia dell'Informale.
E' un percorso essenzialmente d'avanguardia che attraversa le vicende
dell'arte italiana del primo Novecento, ed entro il quale i tramandi
sono più dialettici e persino a volte antagonistici piuttosto che
pianamente diretti. Ed è questo percorso che, per la prima volta
con altrettanta attenzione, la mostra intende ricostruire,
documentando sinteticamente attraverso opere esemplari il lavoro dei
protagonisti, in differenti passaggi e momenti della ricerca. Vale a
dire quella vicenda di forte tensione innovativa che si è sviluppata
nell'arte italiana del primo
Novecento, appunto dal Futurismo, nel cui ambito si formula
tempestivamente una
possibilità di "arte astratta", alle prime ed alle ulteriori
formulazioni dell'Astrattismo, dal Concretismo all'Informale.
Ottanta le opere, pitture e sculture, in mostra. Il percorso si muove
dal "Futurismo primi anni '10", con opere di Boccioni, Balla, Severini,
Romani, Dudreville, Prampolini, Depero, al "Futurismo secondi anni '10"
(Balla, Depero, Dottori, Magnelli, Evola), "Futurismo anni '20"
(Prampolini, Evola, Fillia), "Futurismo anni '30" (Prampolini, Dottori,
Fillia, Oriani), "Concretismo anni '30" (Reggiani, Licini, Soldati,
Rho, Magnelli, Munari, Radice, Melotti, Fontana), "Scultura anni
'40-'50" (Viani, Franchina, Mastroianni), "Movimento Arte Concreta anni
'40-'50" (Magnelli, Reggiani, Soldati, Conte, Munari, Berti, Nativi,
Barisani, Bonfanti, Nigro, Veronesi), "Sviluppi di 'Forma' anni '50"
(Dorazio, Turcato, Accardi, Sanfilìppo, Perilli, Consagra),
"Astratto-Concreto anni '50" (Afro, Corpora, Birolli, Santomaso, Sadun,
Vedova, Brunori), "Spazialismo anni '40-'50" (Fontana, Crippa, De Luigi,
Tancredi, Guidi, Finzi), "Informale anni '50" (Burri, Moreni, Scarpitta,
Vedova, Mannucci, Franchina, Mirko, Scanavino, Vacchi, Leoncillo, "Segno
e Materia a Roma anni '50" (Prampolìni, Cagli, Capogrossi, Scialoja,
Lazzari, Guerrini, Colla).
Approfondimenti saranno dedicati in catalogo e in mostra anche alla moda
e alla musica, indagando i punti di incontro tra i movimenti artistici
in discipline tra loro diverse.
Catalogo Edieuropa - De Luca.
Organizzazione: Edieuropa, tel. 06.3220555 fax 06.3220556
e-mail edieuropa@tiscalinet.it
Orari: dalle ore 10 alle ore 20. Chiuso il lunedì.
Per informazioni: Museo del Corso, tel. 06.6786209
Ingresso: intero 7.5 Euro; ridotto 5 Euro
Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049-663499 fax
049-655098
Museo del Corso
via del Corso, 320 - Roma