Cento metri di Osservatorio Figurale. Chine ed acquarelli su lunghi rotoli e fogli al vento. La mostra mira a creare un ponte ideale tra spazi diversi di espressione artistica e culturale, che hanno molti punti in comune: la musica che accompagna le pose ed il pennello, la danza e lo spazio scenico in cui si muove la modella, l'origine multi-etnica di artisti e modelli.
Sabato 14/2 alle 18:30 inaugurazione con dimostrazione ''in diretta'' di disegno a china di pose di una modella dell'Osservatorio Figurale con accompagnamento di musiche etniche dal vivo seguita da un aperitivo. Domenica 15/2 alle 17:00 performance di attori/studenti e musicisti di ''MaschereNere'' con dimostrazione di disegno delle pose ''dinamiche'' su spartiti riciclati.
Saranno esposti dei grandi rotoli (1mx5m) di carta dipinti a china ed acquarello ed altri fogli appesi al vento oltre a libri d'autore e cartoni, per circa 100 metri di disegni fatti dal vero, in gara con il tempo e la ricerca dell'essenziale.
La mostra mira a creare un ponte ideale tra spazi diversi di espressione artistica e culturale, che hanno molti punti in comune: la musica che accompagna le pose ed il pennello, la danza e lo spazio scenico in cui si muove la modella, l'origine multi-etnica di artisti/e e modelli/e, la capacità espressiva del corpo umano, l'apertura a sperimentare forme nuove di rappresentazione artistica con mezzi semplici ed economici.
Nella mostra sono presenti soprattutto le opere più recenti di Toppeta, scelte anche per l’affinità con lo spazio multi-etnico e transculturale di ricerca teatrale ed espressiva “Maschere Nere” che le ospita. Grandi rotoli da di economica carta da imballo, dipinti a china ed acquarello, ricreano la narrazione ''danzante'' ed in “presa diretta” delle due ore di sessioni di posa di modelle e artisti di origini diverse, avvolgendo le pareti come una scenografia.
Altri disegni su leggera carta di riso, tovaglioli di carta o precari fogli riciclati da spartiti e libri ritrovati sulle bancarelle, oscilleranno, come le preghiere buddiste, appesi con mollette a corde di canapa. Le opere esposte rappresentano una parte dei disegni realizzati all’Osservatorio Figurale a cui idealmente si accompagnano le opere create in 18 anni di attività dagli artisti che lo frequentano, stimolandosi a vicenda a scoprire se stessi, specchiandosi nel mistero della figura umana.
Questa esposizione è il frutto di sei anni di ricerca sulla rappresentazione del ritratto e del nudo su carta, realizzata all'Osservatorio Figurale di via Borsieri 12 a Milano, all’insegna della libertà, dell’ecologia e di un approccio creativo, artigianale, veloce e spontaneo.
E' anche un omaggio alla china, all'acquarello e naturalmente alla carta, lieve come quella di riso, economica come quella d'imballo, ecologica come quella recuperata da vecchi libri e spartiti ed all'immediatezza del gesto che accomuna chi si accosta all'arte da percorsi diversi, dalla comune ricerca della capacità di vedere e dal desiderio di esprimersi, di emozionarsi e di riconoscersi.
La china, veloce e flessibile come una spada, che vive dell'immediatezza orientale del gesto e della calligrafia e non ammette pentimenti e cancellazioni, diventa strumento per imparare a respirare, a vedere, a riconoscere e ricreare silenziosamente una capacità di rapporto, che le parole non riescono ad esprimere. L'acquarello a volte irrompe sulla carta, giocando con l’inchiostro umido ed arricchendo il disegno di pochi, essenziali e terreni colori (rossi, ocre, verdi, turchesi), per riportare le forme alla loro concretezza di corpi, la cui bellezza non dipende dagli stereotipi, ma dalla capacità di suggerire e comunicare la storia irripetibile di ogni modella.
Opere che raccontano, in modo spesso inconscio ed emozionale, la personalità della modella, il suo stato d’animo (ed indirettamente anche quello dell’ artista), gli echi della sua origine multi-etnica, il ritmo della musica scelta dal conduttore, che accompagna le pose. Lasciati nel camerino i vestiti (a volte sostituiti da pochi ed essenziali oggetti teatrali di ''scena'') emerge la possibilità di un rapporto più diretto ed intrinsecamente umano col corpo e con la sua capacità di comunicare ed evocare altre immagini, stratificate nella memoria o negli archetipi universali dell’uomo.
Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4 - Milano
14/2/09 h 16:30-20 (inaugurazione h 18:30) e 15/2/09 h 10:30-19
Ingresso libero