David Smith Lectern Sentinel
Jackson Pollock
Edward Hopper
Jasper Johns
Robert Rauschenberg
Claes Oldenburg
Andy Warhol
Frank Stella
Tony Oursler
Willem de Kooning
Marla Prather
Lawrence R. Rinder
93 opere tra dipinti e sculture provenienti dalla collezione permanente del Whitney Museum of American Art. Gli artisti e le opere presenti, la maggior parte delle quali mai esposte prima in Europa, raccontano l'evolversi dell'arte e della cultura americana dagli anni Cinquanta agli anni Novanta ma raccontano soprattutto New York, unico vero irresistibile richiamo artistico-culturale dove tutto accade e poteva accadere.
Il prossimo 21 marzo Milano rende omaggio alla città di New York con un'importante mostra dedicata all'arte americana del Secondo Novecento.
Promossa dal Comune di Milano, dal Whitney Museum of American Art in New York e Mondadori Mostre, curata da Marla Prather, Curator della Collezione di Arte Post-Bellica del Whitney Museum of American Art in New York e da Lawrence R. Rinder, Curator of Contemporary Art del Whitney Museum, l'esposizione è realizzata anche grazie a Wind, che ha creduto e investito in questo progetto culturale.
93 opere tra dipinti e sculture provenienti dalla collezione permanente del Whitney Museum of American Art.
Gli artisti e le opere presenti, la maggior parte delle quali mai esposte prima in Europa, raccontano l'evolversi dell'arte e della cultura americana dagli anni Cinquanta agli anni Novanta ma raccontano soprattutto New York, unico vero irresistibile richiamo artistico-culturale dove tutto accade e poteva accadere.
La mostra mette in luce l'opera degli artisti di questo periodo in tutte le sue diversità , spaziando dal realismo di Edward Hopper ai segni spontanei, istintivi di Jackson Pollock, dalla geometrica precisione dei dipinti di Frank Stella all'irriverente ironia degli artisti di strada come Keith Haring a Jean-Michel Basquiat fino alle trasformazioni digitali di Tony Oursler. Si tratta infatti della prima mostra di tali dimensioni che il Whitney Museum abbia mai organizzato direttamente oltreoceano sulla sua collezione permanente.
Nei difficili anni del secondo dopoguerra, gli artisti americani trovano ormai superati quei soggetti e quegli stili che fino a quel momento erano stati il riflesso della società . Per rispondere e reagire all'inquietudine dell'epoca cercano una nuova strada che rappresenti e raffiguri il loro mondo soggettivo e psicologico, rivolgendosi verso nuovi orizzonti filosofici e trovando nuove fonti di ispirazione.
Nasce così in questo contesto L'Espressionismo Astratto che si sviluppa e diviene il movimento artistico dominante degli anni Cinquanta. La pittura gestuale di Jackson Pollock e Willem de Kooning rappresenta la corrente segnica dell'Espressionismo Astratto mentre parallelamente Mark Rothko e gli artisti della Color-Field Painting attingono la loro intensità espressiva dipingendo vasti campi e piani cromatici dando vita ad una pittura più meditativa che d'azione. Anche la scultura in questo periodo sperimenta nuove strade espressive e guarda all'astrattismo. Gli artisti vogliono raggiungere nuovi traguardi e lavorano con i più diversi materiali quali il legno e il metallo saldato come nell'opera di David Smith Lectern Sentinel.
All'inizio degli anni Sessanta nell'arte si sperimentano nuove iconografie. L'America si identifica in un'enorme abbondanza di beni di consumo e soprattutto produce un diluvio di immagini che rappresentano questa "ricchezza"- dai cartelloni pubblicitari ai fumetti, alle graficamente attraenti confezioni dei prodotti sugli scaffali dei supermercati. Quest'arte che si impadronisce con entusiasmo delle immagini popolari e della straboccante cultura consumistica, viene chiamata, con una certa imprecisione, "Pop", una terminologia che accomunerà tanti artisti differenti.
I precursori di questo movimento, come ad esempio Jasper Johns e Robert Rauschenberg, segnano un momento fondamentale nell'arte americana e le loro opere, riconoscibili e spettacolari, rappresentano uno dei passaggi più importanti di questa mostra.
La Pop Art ha avuto la forza scatenante di rappresentare, con atteggiamenti ironici e umoristici, la realtà americana, celebrando ma allo stesso tempo prendendosi gioco del suo eccessivo benessere materiale e del suo consumismo sfrenato - le morbide sculture di Claes Oldenburg ne sono uno degli esempi più intelligenti. Altri artisti come Andy Warhol, imitavano o sfruttavano quegli stessi meccanismi e sistemi che venivano usati dall'industria per creare nuove immagini simbolo. In questo modo la Pop Art oppose alla storia dell'arte tradizionale che privilegiava l'arte classica, un immaginario colmo di pubblicità commerciale, e sostituì all'opera unica prodotta dall'artista quelle seriali prodotte meccanicamente.
Mentre Warhol e Oldenburg si ispirano alla cultura popolare per i loro soggetti, altri scelsero un linguaggio non-oggettivo, "riducendo" i loro dipinti e le loro sculture a quelle che consideravano le proprietà essenziali dell'arte. Le differenti espressioni artistiche create con questo spirito sono state definite in vario modo come Post-Painterly Abstraction, Hard-Edge Painting, o Minimalism. Le grandi tele dipinte da Frank Stella e Robert Mangold sono l'emblema di questo allontanamento dalla raffigurazione che si sviluppò contemporaneamente alla nascita della Pop Art.
Questa epoca ha rappresentato un periodo di intensa creatività per l'arte americana, poiché sia le innovazioni che le sperimentazioni di quegli anni hanno dimostrato anche di avere una forte influenza sulle generazioni più di artisti come Robert Gober e Julian Schnabel, senza dimenticare che alcune grandi personalità come Helen Frankenthaler, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Louise Bourgeois, continuano a lavorare e stupire ancora oggi.
Curatori: Marla Prather, Curator della Collezione di Arte
Post-Bellica del Whitney of American Art in New York
Lawrence R. Rinder, Curator of Contemporary Art del Whitney Museum
Il Whitney Museum of American Art in New York City è la più importante istituzione d'arte e cultura americana dedicata al XX e al XXI secolo. Inaugurato nel 1931 e fondato da Gertrude Vanderbilt Whitney, il museo è stato, sin dagli inizi, un luogo fondamentale di incontro per gli artisti contemporanei.
Mostra promossa da Comune di Milano-Settore Cultura, Musei e Mostre Whitney Museum of American Art in New York ,Mondadori Mostre
Sponsor ufficiale: Wind
Sponsor tecnico: Alitalia
Periodo:
dal 21 marzo al 15 settembre
Orari: Lunedì chiuso
Martedì, mercoledì e domenica 9.30-20
Giovedì, venerdì e sabato 9.30-23
(la biglietteria chiude un'ora prima)
Ingresso Intero 9, ridotto 8, scuole 4
comprensiva di audioguida
Infoline e prenotazione individuali:
Prenotazione obbligatoria Ad Artem s.r.l. 02/6597728
Ellesse Promo 06/70306080
per gruppi, scuole e visite guidate:
Ad Artem s.r.l. 02/6597728
Prenotazioni percorso didattico Settore Servizi Educativi, Comune di Milano
scuole materne, elementari e medie inferiori:
tel. 02.860649, fax. 02.877415
Prenotazioni dall'estero:
Ufficio Organizzazione Mostra: Mondadori Mostre
tel. 02.21563219 - fax 02.21563262
e-mail: mostre@mondadori.it
Catalogo: Electa
Ufficio Stampa:
Comune di Milano
Maria Grazia Vernuccio tel.02.88450293-2 fax 02.88450104
email: mariagrazia.vernuccio@comune.milano.it
Electa:
Ilaria Maggi- tel. 02.21563250 fax 02.21563314
e-mail: stampill@mondadori.it
Flavia Fossa Margutti - 348 7400788
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