Nel 1983 in Pennsylvania si tiene il 4' convegno di fisica 'Wogu', i cui interrogativi circa i problemi che separano la meccanica quantistica dalla teoria della relativita', restano tutt'ora irrisolti. La mostra dilata il tempo di durata di tale evento traslandone i presupposti in una dimensione che fa riferimento alla storia dell'arte.
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Nell’aprile del 1983 in Pennsylvania si tiene il quarto convegno di fisica contemporanea WOGU -
letteralmente Workshop On Grand Unification - i cui interrogativi circa i problemi fondamentali che separano
la meccanica quantistica dalla teoria della relatività, restano tutt’ora aperti ed irrisolti. In quell’occasione il
promettente fisico teorico Edward Witten, aveva messo in luce i punti di debolezza dei precedenti tentativi di
una grande unificazione teorica in grado di superare quella scissione alla base di una possibile
comprensione dei primi istanti di vita dell’universo, e proposto un rivoluzionario punto di vista: utilizzare
prima di tutto la gravità come collante invisibile tra le due concezioni in quanto l’unico in grado, sia dal punto
di vista matematico che fisico, di staccarsi dalla trama dello spazio e dialogare con gli spazi.
La mostra dilata il tempo di durata di tale convegno partendo dai presupposti emersi in quell’occasione e
traslandoli in una dimensione artistica, svincolata dalle verifiche sperimentali ma riferita alla storia dell’arte
(nel caso specifico a Giotto di Bondone, Paolo Veronese e Kasimir Malevič). Considerando l’esperienza
artistico-visiva in termini di workshop dell’unificazione nell’opera di Luca Pozzi è possibile constatare come la
gravità sia l’elemento primario di “condivisione dell’informazione” tra nuclei logici apparentemente
incomunicanti e come sia possibile un incremento dimensionale.
I lavori qui presentati vengono così intesi come punti chiave per lo sviluppo di un discorso basato sulla
ricerca, (Supersymmetric Partner – Background Inside Platform – Tunnel Effect through Malevič Influence),
in grado di esplicitare le premesse di una mostra che non vuole essere mera esposizione bensì momento di
scambio reciproco tra fatti potenziali della nostra esperienza ed eventi fisici appartenenti ad una dimensione
interpretativa unificante quale può risultare – per auspicio dell’autore – quella artistica.
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The fourth WOGU Contemporary Physics congress - i.e. Workshop on Grand Unification - took place in
Pennsylvania on April 1983. Nowadays all the questions about fundamental problems which separate the
quantum mechanics and the theory of relativity are still open and unsolved. In that occasion Edward Witten,
threw light upon the weaker points of the previous attempts to obtain a great theoretical unification which
would be able to surpass that separation in order to comprehend the first moments of the universe’s life,
advancing a rivolutionary opinion: to use the gravity as the bonding agent between the two conceptions
because the only one able to pull apart the space’s plot in order to hold a dialogue with all the spaces, both
in a mathematical and physical point of view.
The exhibition expands the duration of the congress starting from the presuppositions which emerged during
that occasion and moving them towards an artistic dimension, free from experimental checks and only
referred to the history of art (in the case of Giotto di Bondone, Paolo Veronese e Kasimir Malevič).
Considering visual-artistic experience in unification workshop’s terms in Luca Pozzi’s work is possible to
ascertain how gravity represents the main element of “information’s sharing” in logical nucleus seemingly
unable to comunicate and how a dimensional increase is possible.
Here the proposed works are conceived as the key for developement of a speech which is based on the
research (Supersymmetric Partner – Background Inside Platform – Tunnel Effect through Malevič Influence)
which would be able to reveal the premises of an exibition that doesn’t want to be a mere “show” rather a
moment of mutual exchange between potential facts of our experience and physical events which belong to
a joining interpretative dimension such as – according to the author - the artistic dimension.
Inaugurazione giovedi 26 febbraio, 18:30 - 21
Federico Luger – Galleria 42
Via Ventura 5 Milano