Doppelganger stories. Nelle 12 opere in mostra l'artista fa sua la teoria del doppio trasfigurandola in scene dove esseri femminili, giovani donne e bambini riflettono la loro immagine sdoppiandosi in due livelli.
a cura di Erica Olmetto
“Doppio è l’essere che non ha un’anima…
Doppio è l’essere che ha due anime o è un’anima sola in due…..”.
Il doppelgänger è l’essere diverso da se stesso, l’altra parte dell’Io che, rimasta nascosta per tanto tempo, si rivela come un fantasma del passato alla nostra coscienza, rendendoci completi ma creando interiormente stati di angoscia visibile.
Nelle dodici opere in mostra Francesca Randi fa sua la teoria del doppio trasfigurandola in scene scandite nel tempo infinito dove esseri femminili, giovani donne e infanti, riflettono la loro immagine sdoppiandosi differentemente in due livelli.
Con un processo simile a quello che fece nel 1980 Stanley Kubrik in The Shining con la finalità di ricreare nello spettatore il senso di smarrimento, volutamente l’artista decide di ribaltare le regole della tecnica fotografica, attribuendo alle figure in primo e secondo piano lo stesso significato visivo, così da rafforzare la specularità e il concetto di doppia immagine. Scelte volute dall’artista che in modo assolutamente contemporaneo interpreta soggettivamente il criterio della valutazione, sino alla volontà di mostrare gli “errori tecnici” che errori tecnici, in realtà, non sono. (Dal testo presente in mostra).
inaugurazione Venerdì 27 febbraio alle 19
Spazio P
vico Barcellona, 7 - Cagliari
dal lunedì al sabato dalle 18 alle 24
ingresso libero