Primitivi Italiani - Collezione di Altenbourg
Considerate come una delle più importanti collezioni di Primitivi Italiani conservate al di fuori
dell'Italia, le opere eccezionali riunite nel XIX secolo da Bernard von Lindenau saranno presentate
per la prima volta al Museo Jacquemart-André di Parigi, dall'11 marzo al 21 giugno 2009.
"Ieratica e risplendente di mille colori, com'erano in passato le nostre cattedrali, la collezione Lindenau offre l'immagine rara e affascinante della pittura post-medievale"
Jean-Pierre Babelon, Membro dell'Istituto, Presidente della Fondazione Jacquemart-André
Dopo il grande successo riscosso nel 2000 dalla mostra dedicata alle raccolte di Primitivi Italiani costituite da
Nélie Jacquemart, il Museo Jacquemart-André apre le porte ad un'altra collezione, nel contempo diversa e
complementare, incentrata sui capolavori dei maestri italiani del XIII, XIV e XV secolo.
La Collezione del Museo di Altenbourg
Questa raccolta di capolavori dei Primitivi Italiani fu costituita all'inizio del XIX secolo dal barone tedesco
Bernard von Lindenau (1779-1854). Illustre uomo politico, appassionato d'arte e filantropo, Bernard von
Lindenau inaugurò nel 1848 ad Altenbourg, sua città natale situata a sud di Dresda, una vasta residenza in
stile classico destinata ad accogliere le sue collezioni di opere d’arte e a favorire l’accesso alla cultura ad un
più ampio pubblico, "per l'istruzione della gioventù e il piacere degli anziani".
Con la riunificazione tedesca e la fine del regime comunista, i ricercatori occidentali hanno potuto
nuovamente accedere a questo patrimonio unico, caduto nell'oblio. Il valore eccezionale di questa collezione
è stato suggellato dall'organizzazione di due grandi mostre in Italia.
Una mostra inedita dei più grandi maestri
Una cinquantina di opere, tutte realizzate dai più grandi maestri del pre-Rinascimento e del primo
Rinascimento italiano, sono riunite in occasione di questa mostra, che costituirà un'autentica rivelazione
per il pubblico.
Un suggestivo panorama di artisti prestigiosi – da Guido da Siena al Liberale di Verona – consente di
mettere a confronto due scuole autorevoli: quella di Siena, che annovera tra i suoi maestri Lippo Memmi,
Pietro Lorenzetti o Sano di Pietro, e quella di Firenze, rappresentata tra l'altro da Fra Angelico, Lorenzo
Monaco e Filippo Lippi.
L’occasione per una riscoperta estetica
Attraverso il suo percorso, la mostra mette in luce la successione delle grandi correnti estetiche che hanno
trasformato profondamente l'arte italiana tra la seconda metà del XIII secolo e la fine del XV secolo. Lo stile
greco e l'influsso bizantino da un lato, e la comparsa dello stile moderno grazie a Giotto e lo sviluppo dello
stile gotico internazionale dall'altro, cedono progressivamente il passo allo stile rinascimentale.
L'eccezionale ricostituzione di polittici frammentati
Tra le opere provenienti da Altenbourg, alcune facevano parte di polittici oggi dispersi. La mostra sarà
l'occasione per ricostituire in buona parte alcuni di essi, grazie ai prestiti di grandi musei francesi,
tedeschi, inglesi e italiani. Tra questi polittici, spicca in particolare una serie di opere di Fra Angelico sulla
vita di San Francesco.
Una selezione sfolgorante
Le opere selezionate, messe in valore dall'originale scenografia progettata da Hubert Le Gall, sottolineano la
ricchezza e la grande varietà di oltre tre secoli di creazione pittorica. Non si possono che ammirare la
straordinaria raffinatezza della Vergine con il Bambino sul trono di Lippo Memmi, i colori cangianti
dell'Ascensione della Vergine di Sano di Pietro o la dolcezza della Vergine con il Bambino di Liberale di
Verona.
La tavolozza cromatica, fortemente simbolica, dei maestri di Siena e di Firenze incanta lo spettatore,
giocando sugli effetti camaïeu o sui contrasti tra i verdi chiari, i rosa tenui o "terra di Siena", le sfumature
bruno-dorate, i blu profondi o i rossi vivi.
Attraverso lo splendore dell'oro, la delicatezza dei colori, l'eleganza delle linee, la potenza espressiva
delle scene e la forza spirituale del messaggio che trasmettono, queste opere evocano una poesia
profonda e di estrema grazia. Il Museo Jacquemart-André invita i propri visitatori a lasciarsi
incantare ed abbagliare da questi grandi maestri della pittura italiana, le cui opere abbracciano il
periodo compreso tra il XIII e il XV secolo.
Il catalogo: 200 pagine, 39 euro, Editions Fonds Mercator
Situato a poca distanza dagli Champs Elysées, il Museo Jacquemart-André ospita la più bella collezione
privata di opere d'arte di Parigi, immersa nell'atmosfera di una grande residenza del XIX secolo. Scoprite
questo magnifico palazzo privato, la passione di Edouard André e Nélie Jacquemart e la loro sfolgorante
collezione di pittura fiamminga, del XVIII secolo francese, del Rinascimento italiano e di rari arredi ... Un
momento indimenticabile nel museo preferito dai parigini.
Ufficio stampa Claudine Colin Comunicazione
Christelle Maureau
28 rue de Sévigné 75004 Paris +33 1 42726001 musee-jacquemart-andre@claudinecolin.com
Museo Jacquemart-André
158, boulevard Haussmann - 75008 Paris
Orari: 10.00-18.00
La sala da tè Jacquemart-André è aperta dalle ore 11.45 alle ore 17.30.
La libreria-boutique culturale è aperta durante gli orari del Museo, compresa la domenica.
Biglietti
Intero 10 €
Ridotto 7,50 € (studenti, portatori di handicap, disoccupati)
Gratuito per i bambini di età inferiore a 7 anni