La mostra intende promuovere 4 giovani autori. Reportage, sperimentazione e ricerca contraddistinguono i lavori presentati da Emanuela Colombo, Sara Munari, Luca Ruberti, Andrea Karen Sacchi Staropoli.
Per favore non chiudere la porta
Progetto e immagini di Luca Ruberti
I soggetti di partenza si rifanno a un tema classico della fotografia
contemporanea dai Becher in avanti: spazi industriali abbandonati
e carichi di memorie che la fotografia salva dall’oblio.
Tutto il resto - cioè la parte più sostanziale del suo lavoro - è
invece una sorta di elogio della mutazione, dove niente sembra
stare esattamente al suo posto. Le immagini del giovane Luca
Ruberti sono infatti dominate da una fantasiosa indistinguibilità
tra realtà e finzione; da una radicale allergia a chiudersi seriose
nello specifico fotografico che le trascina verso la pittura e finanche
la grafica (si tratta di opere realizzate su legno usando
fotografia e pittura acrilica, con aggiunte grafiche a volte quasi
mimetiche, a volte evidenti). Come in Alice nel paese delle
meraviglie sono miscelati assieme in modo paradossale il piano
razionale della veglia e quello semionirico dei nonsense - , così
nelle opere di Ruberti il senso è come minimo doppio, per non
dire multiplo, e allo spettatore tocca l’immaginifico compito di
dipanare le sue intricate narrazioni multistrato. Egli non rinnega
un approccio documentario, ma lo trascina, con la pittura e la
fantasia, verso un futuro immaginario ricco di situazioni visive
ibride e allegramente surreali. (Gigliola Foschi)
Luca Ruberti nasce a Busto Arsizio nel 1978, lavora a Milano. Nel
2001 si diploma in Comunicazione Visiva e Pubblicitaria. Dal 2002 al
2004 frequenta un master di specializzazione in Design&Multimedia.
Dopo una formazione artistica ed un’esperienza da art director in
agenzia pubblicitaria, approda negli anni 2007-2008 al mondo fotografico-
artistico tramite Istituto Italiano di Fotografia. Nel 2005
vince il Concorso fotografico Internazionale Sappi Magno Intestity
Challenge, nel 2008 espone alla Biennale Internazionale di Fotografia
Foto&Photo2008 ed entra nella rosa degli artisti che hanno
esposto presso il Museo della Permanente di Milano per il concorso
Profilo d’Arte 2008. La sua attività artistica “guarda al presente e al
futuro” con occhi avanguardistici e nel contempo melanconici. Tutto
ciò che “è stato” fruisce nel presente e viene rivisto, reinterpretato
attraverso gli occhi del proprio caractère “HROBOT” per dar vita
a una NUOVA realtà.
Four points
Progetto e immagini di Emanuela Colombo
Questo progetto nasce dall’idea di raccontare di storie lontanissime
tra loro e ambientate ai quattro angoli del mondo.
In ETIOPIA, al confine con la repubblica islamica del Sudan, ho
fotografato le fiere popolazioni che nonostante l’insicurezza
dovuta alle continue battaglie per la definizione della frontiera,
cercano di difendere se stesse e le loro peculiarità, con coraggio
e determinazione.
Della CAMBOGIA, racconto le difficoltà di una popolazione che
ancora non si è ripresa dal massacro di Pol Pot e dei suoi seguaci
Kmer Rossi, costretta a sopravvivere ai suoi governanti, subendo
gravi ingiustizie.
In SICILIA, della zona dell’Altobelice Corleonese, ho ripreso il lavoro
di un gruppo di giovani, riuniti in cooperativa, che gestisce
le terre confiscate alla mafia, cercando di farle tornare produttive
e attivando un circolo virtuoso che spinga i giovani a ripopolare
questa bellissima terra, ormai abbandonata a causa della
mancanza di opportunità lavorative.
Ad HAITI, ho realizzato una serie di ritratti all’interno delle abitazioni,
mostrando la vita di una comunità che, pur abitando a
pochi chilometri dalla ricca Repubblica Domenicana, rientra nelle
statistiche come la più povera popolazione dell’intera America
latina, e di tutto l’emisfero occidentale.
Emanuela Colombo nasce nel 1974, si laurea in Scienze delle Comunicazione
e dello Spettacolo nel 1998, coltivando l’interesse
per la fotografia di reportage, frequentando corsi e workshop.
Nel 2007 partecipa al Master “Phothography and Visual Design,
a cura di NABA con la collaborazione di FORMA.
Collabora con l’Agenzia Iberpress di Roma ed Emblema di Milano,
e con il Cesvi di Bergamo, per il quale realizza servizi in Sud
Africa, Brasile, Pakistan e Cambogia, per diversi progetti.
Suoi servizi sono pubblicati su testate giornalistiche italiane.
Tuz
Progetto e immagini di Sara Munari
Al di qua del Bosforo c’è Istanbul con le sue moschee, il museo
di Topkapi e gli scorci da cartolina che tutti conoscono. Al di là
del Bosforo comincia un territorio aspro, fatto di sterpaglie ed
enormi spianate, di montagne che si perdono verso l’orizzonte
siriano per poi ridiventare pianura e deserto.
La Turchia è un paese in bilico e Istanbul sorge su quel crinale
che divide ancora oriente ed occidente.
Città dai mille conflitti, Istanbul è lo specchio di un intero Paese
al crocevia. Non era facile raccontare con le immagini questo
grumo di tensioni, ansie e aspettative che agisce come un
elastico destabilizzante che da una parte tende verso l’Europa
e dall’altra verso i sentieri rassicuranti della tradizione. Ho rivolto
uno sguardo privilegiato soprattutto a loro, alle donne. Non
solo per una questione di facile identificazione, ma anche perché
sono incappata in situazioni che hanno, più di altre, evidenziato
maggiormente questa tensione e contraddizione che desideravo
rappresentare.
Sara Munari nasce a Milano nel 72. Vive e lavora a Lecco.
Studia fotografia all’Isfav di Padova dove si diploma come fotografa
professionista.
Docente di Storia della fotografia presso l’Istituto Italiano di fotografia
di Milano.
Docente di Tecnica fotografica e Storia della fotografia presso
l’Istituto di Moda Grafica e Design di Lecco.
Dal 2005 è direttore artistico di Leccoimmagifestival per il quale
organizza mostre di grandi autori, quali Francesco Cito, Giovanni
Umicini e altre dedicate a giovani autori.
Organizza workshops con autori di fotografia stimati a livello internazionale,
quali: Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Marco
Anelli, Lorenzo Castore, Giovanni Umicini.
La manifestazione ha riscosso notevole riscontro a livello nazionale
entrando a far parte del circuito dei grandi Festival, con
Portfolio Italia.
Apre, nel 2001, LA STAZIONE FOTOGRAFICA, Studio e galleria
per esposizioni fotografiche nel quale svolge normale attività di
fotografa. Espone in Italia ed Europa.
Creation of light
Progetto e immagini di Andrea Karen Sacchi Staropoli
“Nel primo giorno viene separata la luce dalle tenebre”
Così inizia il racconto della creazione per la Genesi biblica.
L’autrice fa emergere nelle immagini fotografiche il desiderio di
volersi addentrare nei temi affascinanti della cosmogonia.
Il risultato è una visione ad alta quota di suggestive e sinuose
forme gassose che sembrano prender vita nell’atmosfera grazie
alla presenza pacata della luce, che le stampe di grande formato
esaltano. La serie di fotografie ha un forte collegamento con
l’incisione “La Creazione della Luce” di Gustave Dorè, immagine
di apertura della Bibbia da lui illustrata.
Andrea Karen Sacchi Staropoli nasce a Lima, in Perù. Fotografa
di scena, concerti, promozionali e reportage lavora e collabora
con associazioni culturali, redazioni, uffici stampa, agenzie,
compagnie teatrali e artisti. Consegue il diploma di Maturità Artistica
Culturale e si specializza all’Istituto Italiano di Fotografia
a Milano ricevendo a pieni voti la qualifica di fotografa. Vince
numerosi premi tra cui il Primo Premio Portfolio Giovanimmagine
2006, e partecipa a collettive curate da critici quali Angela
Madesani, Gigliola Foschi e Occhiomagico.
Espone “A Metu Ad Lucem” mostra ispirata ai Salmi e realizza
audiovisivi come “La stanza dei fiori selvaggi” progetto nato grazie
al lavoro di artisti e musicisti, presentato al Castello Sforzesco
di Milano. Nel giugno 2007 Andrea Sacchi viene presentata
da Vittorio Sgarbi al Teatro Alla Scala in occasione della rassegna
di giovani artisti Apollineo e Dionisiaco organizzata dall’Associazione
Culturale Ambrosia. Nel 2008 le sue immagini entrano a
far parte dell’AFI, Archivio Fotografico Italiano.
Con Gabriele Mandel Khan, si impegna nel reportage sociale in
particolare sulle religioni per la Pace. Viene inviata in
Turchia nel novembre 2006 per il progetto: “I discendenti di
Abramo in Ebraismo, Cristianesimo e Islam”. Collabora con la
“Rivista Sufismo” e cura la grafica del calendario cristiano-islamico
2008/1429, illustrato con le opere di artisti contemporanei,
tra cui Franco Battiato.
Realizza le immagini per diverse pubblicazioni e riceve premi a
livello nazionale.
Informazioni-Segreteria: tel. 347 5902640 Claudio Argentiero
e-mail: argentfoto@libero.it – info@archiviofotografico.org
Inaugurazione giovedì 12 marzo - ore 21,15
Ore 22 proiezione di audiovisivi fotografici di Emanuela Colombo e Sara Munari
Villa Pomini
via Don Luigi Testori, 14 - Castellanza (VA)
Orari di vista: venerdi 17-19 / sabato 15-19 domenica 10-12/15-19
Ingresso libero