Carla Accardi
Josef Albers
Agostino Bonalumi
Georges Braque
Carlo Carra'
Alan Charlton
Carlo Ciussi
Joseph Cornell
Dadamaino
Piero Dorazio
Lucio Fontana
Jason Martin
Giorgio Griffa
Juan Gris
Jenny Holzer
Osvaldo Licini
Piero Manzoni
Jason Martin
John McCracken
Mario Merz
Piet Mondrian
Carlo Nangeroni
Roman Opalka
Arnaldo Pomodoro
Mimmo Rotella
Arcangelo Sassolino
Emilio Scanavino
Kurt Schwitters
Daniel Spoerri
Tancredi
Mark Tobey
David Tremlett
John Tunnard
Victor Vasarely
Gruppo Zero
Luca Massimo Barbero
"Temi & Variazioni. Dalla grafia all'azzeramento", a cura di Luca Massimo Barbero, snodandosi cronologicamente dalle avanguardie storiche alle tendenze piu' recenti dell'arte contemporanea, prende in analisi la presenza del segno all'interno della composizione, passando dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino ad arrivare al monocromo che conduce all'inevitabile azzeramento del segno. Nell'ambito della mostra, e' la personale dedicata all'artista britannico Jason Martin, "Vigil/Veglia", a rappresentare questo grado zero della pittura attraverso una serie di circa 10 opere, alcune delle quali espressamente realizzate per la mostra veneziana.
Dal 21 marzo al 17 maggio la Collezione Peggy Guggenheim ospita Temi & Variazioni. Dalla grafia
all’azzeramento, a cura di Luca Massimo Barbero. Concentrandosi sui dipinti e le sculture dall’inizio del
XX secolo al secondo dopoguerra presenti nel museo veneziano e impreziosita con alcuni importanti
prestiti, la mostra si snoda cronologicamente dalle avanguardie storiche alle tendenze più recenti
dell’arte contemporanea in un percorso tematico che sviluppa la presenza del segno all’interno della
composizione: dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino al ripetersi insistente di un gesto,
di un segno per arrivare infine al monocromo che conduce all’inevitabile azzeramento. Nell’ambito di
Temi e Variazioni, sarà la personale dedicata all’artista britannico Jason Martin a costituire uno spazio
vibrante in cui si troveranno a convivere le infinite possibilità del dipingere. Tra i più interessanti pittori
della generazione degli Young British Artists, Martin è stato chiamato ad interpretare il grado zero della
pittura attraverso una serie di tele espressamente realizzate per la mostra veneziana.Temi & Variazioni.
Dalla grafia all’azzeramento gode del sostegno della Regione del Veneto.
Temi & Variazioni è una innovativa formula curatoriale inaugurata dalla Collezione Peggy Guggenheim
nel 2002 con una serie di tre mostre dedicate all’arte del dopoguerra realizzate nell’arco di sei mesi da
Luca Massimo Barbero. Oggi come allora, alla base del progetto espositivo di Temi & Variazioni. Dalla
grafia all’azzeramento, rimane la volontà di guidare il visitatore verso una piena comprensione delle
opere della Collezione Peggy Guggenheim attraverso la loro contestualizzazione storica e il dialogo
con dipinti, sculture, installazioni provenienti da altre collezioni. All’interno delle stesse sale, capolavori
appartenenti alle avanguardie del primo Novecento si confrontano tematicamente con opere del
secondo dopoguerra, fino a lambire i confini della contemporaneità, in un percorso espositivo che
rappresenta un’occasione unica per osservare l’evoluzione di temi e segni in nuove forme espressive.
Capolavori cubisti, futuristi, dadaisti e surrealisti: nello sperimentalismo dirompente di questa stagione,
lettere, numeri e caratteri tipografici entrano a pieno titolo nell’opera e nella sua concezione, quali
diretti prelievi di una realtà che viene analizzata e restituita nella propria dimensione linguistica e
comunicativa. Dalla Manifestazione interventista di Carrà, dai Merzbild di Schwitters, dalla Farmacia di
Cornell, alle rivisitazioni che dagli anni cinquanta ne offrono Rotella e Spoerri, la parola tipografica
struttura e definisce l’immagine come esplosione sonora che scardina la sintassi visiva. Se da un lato la
lingua dialoga con il materiale e l’iconico, dai dipinti polimaterici di Braque al collage di Gris, dall’altro la
griglia resa assoluta dai segni radicali di Mondrian genera la nuova spazialità del Neoplasticismo di
Vantongerloo e si confronta con l’esattezza minimalista di John McCracken.
Il grafema invade in
maniera evocativa le superfici plastiche e pittoriche di Tunnard, Licini e Bonfanti, sino a diventare
scrittura muta e compulsava. Talvolta la pittura stessa si fa scrittura diretta sulla tela o sul supporto,
come nelle opere di Scanavino, Novelli, Mirko, Pomodoro, altre volte investiga i fondamenti e le
reciprocità dei differenti codici visivi, come avviene negli Alfabeti e nelle Impronte di Manzoni, nelle
linee di Griffa, nelle frasi luminose di Merz e Nannucci, nelle panchine della Holzer, nei disegni di
Tremlett. Scrittura è anche geometria, che dagli elementi primi della visione di Albers e Nigro, si articola nelle
trame e nelle esplorazioni percettive di Morellet, Nangeroni, Vasarely, sino alle indagini del Gruppo
Zero e dell’arte cinetica. La grafia è anche colore, che si traduce negli spazi lirici, intermittenti, visionari
di Tancredi, Tobey, Accardi, Dorazio, Ciussi, Aricò. In altri casi invece, grafia e scrittura si trasformano
in un alfabeto simbolico e astratto, facendosi apostrofi, punti, sino a violare, visivamente e fisicamente,
il supporto e diventare buchi e tagli nelle tele di Fontana, Dadamaino, Opalka o come accade nelle
opere delle nuovissime generazioni di artisti rappresentati nella mostra da De Marchi e Arcangelo
Sassolino.
Da questo ripetersi ossessivo di un simbolo o di un segno, si giunge infine alla necessità del loro
azzeramento, attraverso una sorta di tabula rasa che comporta sia la purezza della materia sia il suo
rarefarsi attraverso superfici minimali e totalmente monocrome: da Castellani a Bonalumi, da Vianello a
Charlton, il monocromo scrive l’infinito attraverso il finito, nell’articolarsi di pagine pittoriche e plastiche
dense di tutta la concretezza e fisicità della propria relazione con lo spazio che le circonda.
La mostra Vigil/ Veglia è resa possibile grazie alla collaborazione con la Galleria Mimmo Scognamiglio
Milano-Napoli.
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Dal 21 marzo al 17 maggio la Collezione Peggy Guggenheim ospita Temi & Variazioni. Dalla grafia
all’azzeramento, a cura di Luca Massimo Barbero, mostra che, snodandosi cronologicamente dalle
avanguardie storiche alle tendenze più recenti dell’arte contemporanea, prende in analisi la presenza del
segno all’interno della composizione, passando dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino ad
arrivare al monocromo che conduce all’inevitabile azzeramento del segno. Nell’ambito della mostra,
sarà la personale dedicata all’artista britannico Jason Martin, Vigil/Veglia, a rappresentare questo
grado zero della pittura attraverso una serie di circa dieci opere, alcune delle quali espressamente
realizzate per la mostra veneziana.
Tra i più interessanti pittori della generazione degli Young British Artists, Martin è stato chiamato dal
curatore a presentare una sequenza di monocromi dalla texture raffinata e luminosa, sempre in bilico tra
pittura e scultura, ottenuti con pennellate dense e ripetute di olio, gel acrilico o materiali misti, su
superfici di alluminio, acciaio inox e perspex, ai fini di creare uno spazio vibrante in cui si trovano a
convivere le infinite possibilità del dipingere. Attraverso movimenti rotatori e slittamenti materici che,
condensandosi in linee e cerchi, raggiungono l’effetto di translucenza e dinamismo, l’artista britannico
ricrea sulla superficie monocroma riflessi e onde di luce e colore naturali. Attingendo alla tradizione
dell’Espressionismo astratto americano e della Minimal art, l’atto del dipingere diventa per Martin una
combinazione tra gestualità espressionista e rigore concettuale, con l’aggiunta di una fisicità, dovuta al
movimento del corpo, che permette di stendere il colore e donare nuova vita e intensa energia alla
superficie pittorica.
Dalle parole di Jason Martin: “Questa mostra è in parte una risposta alle straordinarie opere conservate
alla Collezione Peggy Guggenheim, ed è mirata a suscitare un dialogo, una conversazione tra i miei
dipinti e quelli del primo Modernismo […] Considerando che nei i miei lavori il colore è essenzialmente
struttura e non decorazione, la materia diventa viscerale, erotica, sperimentale […] La trasparenza,
bilanciata e misurata, viene essenzialmente consumata dalla saturazione dello spinel black, unico
pigmento nero trasparente. È il chiaroscuro dell’arte contemporanea.”
Nel 1997, ancora giovanissimo, Martin prende parte alla ormai celeberrima collettiva degli scalpitanti
Young British Artists Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection, ospitata negli spazi
della Royal Academy di Londra, e successivamente spostata a Berlino e New York e nel 1999 è invitato
ad esporre alla Biennale d’Arte Contemporanea di Liverpool. Nel 2001 partecipa alla mostra Figure
astratte, a Palazzo Rospigliosi a Roma, e l’anno successivo alla mostra L’ultima cena, ospitata a Castel
dell’Ovo a Napoli. Nel 2004 espone in occasione di Monocromos. De Malevich al presente, allestita
negli spazi del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, a Madrid.
La mostra Vigil/ Veglia è resa possibile grazie alla collaborazione con la Galleria Mimmo Scognamiglio
Milano-Napoli.
Alexia Boro
Director of Communications and External Affairs
aboro@guggenheim-venice.it
press@guggenheim-venice.it
inaugurazione 20 marzo 2009
Collezione Peggy Guggenheim
Quartiere Dorsoduro, 701 - Venezia
Orario d’apertura: 10.00-18.00; chiuso il martedì
Ingresso: euro 12; euro 10 senior oltre i 65 anni; euro 7 studenti; gratuito 0-10 anni