Collezione Peggy Guggenheim
Venezia
Quartiere Dorsoduro, 701 (Palazzo Venier dei Leoni)
041 2405411 FAX 041 5206885
WEB
Due Mostre
dal 19/3/2009 al 16/5/2009
10-18; chiuso il martedi'

Segnalato da

Alexia Boro




 
calendario eventi  :: 




19/3/2009

Due Mostre

Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

"Temi & Variazioni. Dalla grafia all'azzeramento", a cura di Luca Massimo Barbero, snodandosi cronologicamente dalle avanguardie storiche alle tendenze piu' recenti dell'arte contemporanea, prende in analisi la presenza del segno all'interno della composizione, passando dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino ad arrivare al monocromo che conduce all'inevitabile azzeramento del segno. Nell'ambito della mostra, e' la personale dedicata all'artista britannico Jason Martin, "Vigil/Veglia", a rappresentare questo grado zero della pittura attraverso una serie di circa 10 opere, alcune delle quali espressamente realizzate per la mostra veneziana.


comunicato stampa

Dal 21 marzo al 17 maggio la Collezione Peggy Guggenheim ospita Temi & Variazioni. Dalla grafia all’azzeramento, a cura di Luca Massimo Barbero. Concentrandosi sui dipinti e le sculture dall’inizio del XX secolo al secondo dopoguerra presenti nel museo veneziano e impreziosita con alcuni importanti prestiti, la mostra si snoda cronologicamente dalle avanguardie storiche alle tendenze più recenti dell’arte contemporanea in un percorso tematico che sviluppa la presenza del segno all’interno della composizione: dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino al ripetersi insistente di un gesto, di un segno per arrivare infine al monocromo che conduce all’inevitabile azzeramento. Nell’ambito di Temi e Variazioni, sarà la personale dedicata all’artista britannico Jason Martin a costituire uno spazio vibrante in cui si troveranno a convivere le infinite possibilità del dipingere. Tra i più interessanti pittori della generazione degli Young British Artists, Martin è stato chiamato ad interpretare il grado zero della pittura attraverso una serie di tele espressamente realizzate per la mostra veneziana.Temi & Variazioni. Dalla grafia all’azzeramento gode del sostegno della Regione del Veneto.

Temi & Variazioni è una innovativa formula curatoriale inaugurata dalla Collezione Peggy Guggenheim nel 2002 con una serie di tre mostre dedicate all’arte del dopoguerra realizzate nell’arco di sei mesi da Luca Massimo Barbero. Oggi come allora, alla base del progetto espositivo di Temi & Variazioni. Dalla grafia all’azzeramento, rimane la volontà di guidare il visitatore verso una piena comprensione delle opere della Collezione Peggy Guggenheim attraverso la loro contestualizzazione storica e il dialogo con dipinti, sculture, installazioni provenienti da altre collezioni. All’interno delle stesse sale, capolavori appartenenti alle avanguardie del primo Novecento si confrontano tematicamente con opere del secondo dopoguerra, fino a lambire i confini della contemporaneità, in un percorso espositivo che rappresenta un’occasione unica per osservare l’evoluzione di temi e segni in nuove forme espressive. Capolavori cubisti, futuristi, dadaisti e surrealisti: nello sperimentalismo dirompente di questa stagione, lettere, numeri e caratteri tipografici entrano a pieno titolo nell’opera e nella sua concezione, quali diretti prelievi di una realtà che viene analizzata e restituita nella propria dimensione linguistica e comunicativa. Dalla Manifestazione interventista di Carrà, dai Merzbild di Schwitters, dalla Farmacia di Cornell, alle rivisitazioni che dagli anni cinquanta ne offrono Rotella e Spoerri, la parola tipografica struttura e definisce l’immagine come esplosione sonora che scardina la sintassi visiva. Se da un lato la lingua dialoga con il materiale e l’iconico, dai dipinti polimaterici di Braque al collage di Gris, dall’altro la griglia resa assoluta dai segni radicali di Mondrian genera la nuova spazialità del Neoplasticismo di Vantongerloo e si confronta con l’esattezza minimalista di John McCracken.

Il grafema invade in maniera evocativa le superfici plastiche e pittoriche di Tunnard, Licini e Bonfanti, sino a diventare scrittura muta e compulsava. Talvolta la pittura stessa si fa scrittura diretta sulla tela o sul supporto, come nelle opere di Scanavino, Novelli, Mirko, Pomodoro, altre volte investiga i fondamenti e le reciprocità dei differenti codici visivi, come avviene negli Alfabeti e nelle Impronte di Manzoni, nelle linee di Griffa, nelle frasi luminose di Merz e Nannucci, nelle panchine della Holzer, nei disegni di Tremlett. Scrittura è anche geometria, che dagli elementi primi della visione di Albers e Nigro, si articola nelle trame e nelle esplorazioni percettive di Morellet, Nangeroni, Vasarely, sino alle indagini del Gruppo Zero e dell’arte cinetica. La grafia è anche colore, che si traduce negli spazi lirici, intermittenti, visionari di Tancredi, Tobey, Accardi, Dorazio, Ciussi, Aricò. In altri casi invece, grafia e scrittura si trasformano in un alfabeto simbolico e astratto, facendosi apostrofi, punti, sino a violare, visivamente e fisicamente, il supporto e diventare buchi e tagli nelle tele di Fontana, Dadamaino, Opalka o come accade nelle opere delle nuovissime generazioni di artisti rappresentati nella mostra da De Marchi e Arcangelo Sassolino. Da questo ripetersi ossessivo di un simbolo o di un segno, si giunge infine alla necessità del loro azzeramento, attraverso una sorta di tabula rasa che comporta sia la purezza della materia sia il suo rarefarsi attraverso superfici minimali e totalmente monocrome: da Castellani a Bonalumi, da Vianello a Charlton, il monocromo scrive l’infinito attraverso il finito, nell’articolarsi di pagine pittoriche e plastiche dense di tutta la concretezza e fisicità della propria relazione con lo spazio che le circonda.

La mostra Vigil/ Veglia è resa possibile grazie alla collaborazione con la Galleria Mimmo Scognamiglio Milano-Napoli.

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Dal 21 marzo al 17 maggio la Collezione Peggy Guggenheim ospita Temi & Variazioni. Dalla grafia all’azzeramento, a cura di Luca Massimo Barbero, mostra che, snodandosi cronologicamente dalle avanguardie storiche alle tendenze più recenti dell’arte contemporanea, prende in analisi la presenza del segno all’interno della composizione, passando dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino ad arrivare al monocromo che conduce all’inevitabile azzeramento del segno. Nell’ambito della mostra, sarà la personale dedicata all’artista britannico Jason Martin, Vigil/Veglia, a rappresentare questo grado zero della pittura attraverso una serie di circa dieci opere, alcune delle quali espressamente realizzate per la mostra veneziana. Tra i più interessanti pittori della generazione degli Young British Artists, Martin è stato chiamato dal curatore a presentare una sequenza di monocromi dalla texture raffinata e luminosa, sempre in bilico tra pittura e scultura, ottenuti con pennellate dense e ripetute di olio, gel acrilico o materiali misti, su superfici di alluminio, acciaio inox e perspex, ai fini di creare uno spazio vibrante in cui si trovano a convivere le infinite possibilità del dipingere. Attraverso movimenti rotatori e slittamenti materici che, condensandosi in linee e cerchi, raggiungono l’effetto di translucenza e dinamismo, l’artista britannico ricrea sulla superficie monocroma riflessi e onde di luce e colore naturali. Attingendo alla tradizione dell’Espressionismo astratto americano e della Minimal art, l’atto del dipingere diventa per Martin una combinazione tra gestualità espressionista e rigore concettuale, con l’aggiunta di una fisicità, dovuta al movimento del corpo, che permette di stendere il colore e donare nuova vita e intensa energia alla superficie pittorica.

Dalle parole di Jason Martin: “Questa mostra è in parte una risposta alle straordinarie opere conservate alla Collezione Peggy Guggenheim, ed è mirata a suscitare un dialogo, una conversazione tra i miei dipinti e quelli del primo Modernismo […] Considerando che nei i miei lavori il colore è essenzialmente struttura e non decorazione, la materia diventa viscerale, erotica, sperimentale […] La trasparenza, bilanciata e misurata, viene essenzialmente consumata dalla saturazione dello spinel black, unico pigmento nero trasparente. È il chiaroscuro dell’arte contemporanea.” Nel 1997, ancora giovanissimo, Martin prende parte alla ormai celeberrima collettiva degli scalpitanti Young British Artists Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection, ospitata negli spazi della Royal Academy di Londra, e successivamente spostata a Berlino e New York e nel 1999 è invitato ad esporre alla Biennale d’Arte Contemporanea di Liverpool. Nel 2001 partecipa alla mostra Figure astratte, a Palazzo Rospigliosi a Roma, e l’anno successivo alla mostra L’ultima cena, ospitata a Castel dell’Ovo a Napoli. Nel 2004 espone in occasione di Monocromos. De Malevich al presente, allestita negli spazi del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, a Madrid. La mostra Vigil/ Veglia è resa possibile grazie alla collaborazione con la Galleria Mimmo Scognamiglio Milano-Napoli.

Alexia Boro
Director of Communications and External Affairs
aboro@guggenheim-venice.it
press@guggenheim-venice.it

inaugurazione 20 marzo 2009

Collezione Peggy Guggenheim
Quartiere Dorsoduro, 701 - Venezia
Orario d’apertura: 10.00-18.00; chiuso il martedì
Ingresso: euro 12; euro 10 senior oltre i 65 anni; euro 7 studenti; gratuito 0-10 anni

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