Douglas Kirkland
Peter Feldstein
Gabriele Basilico
Gianni Berengo Gardin
Luca Campigotto
Giovanni Chiaramonte
Mario Cresci
Mario De Biasi
Franco Fontana
Paolo Gioli
Guido Guidi
Mimmo Jodice
Fulvio Roiter
Marco Zanta
Enrico Gusella
Alessandra De Lucia
V edizione della rassegna che quest'anno e' centrata su di una serie di mostre che scandagliano l'idea d'identita' e le diverse relazioni che questa assume con il mondo e la realta'. La manifestazione comprende un percorso di tre esposizioni: una collettiva dal titolo '10 Fotografi d'oro' e due personali, di cui una dedicata a Douglas Kirkland e l'altra all'opera del fotografo Peter Feldstein e dello scrittore Stephen G. Bloom intitolata 'The Oxford Project'. A cura di Enrico Gusella e Alessandra De Lucia.
È giunta alla quinta edizione la rassegna internazionale Padova Aprile Fotografia che quest’anno ha come titolo Forme dell’Identità, e che risulta centrata su di una serie di mostre che scandagliano, appunto, un’idea d’identità e le diverse relazioni che questa assume con il mondo e la realtà.
La manifestazione, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e curata da Enrico Gusella e Alessandra De Lucia, comprende un percorso di tre esposizioni: una collettiva dal titolo "10 Fotografi d’oro" e due personali, di cui una dedicata a Douglas Kirkland e l’altra all’opera del fotografo Peter Feldstein e dello scrittore Stephen G. Bloom intitolata "The Oxford Project".
La kermesse padovana si apre nel Museo Civico di Piazza del Santo venerdì 3 aprile con la mostra Douglas Kirkland. Portraits (inaugurazione ore 17.00). Curata da Elena Ceratti per l’Agenzia Grazia Neri e Enrico Gusella, l’esposizione presenta una galleria di ritratti di singolare qualità ed efficacia che sottolineano la capacità dell’autore di scavare in profondità nell’identità del soggetto. Infatti, una sessantina di opere a colori e in bianco e nero ripropongono lo straordinario percorso dell’artista costituito da rapporti, amicizie e complicità all’interno dei set cinematografici e dello show biz. Il celebre fotografo è teso a scandagliare volti e fisionomie dei soggetti per fissare un sentimento o un’emozione, cercando la componente umana o la spontaneità.
"I ritratti di Douglas Kirkland vanno al di là dell’apparenza fisica dei suoi soggetti; egli cattura la vera essenza del loro essere con una disarmante onestà e sensualità."
Kirkland ha iniziato la sua carriera tra gli anni ’60 e ’70, ha collaborato con importanti riviste americane, ma noti sono soprattutto i suoi ritratti di celebrità e star dello spettacolo, tra cui Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Sean Connery, Robert De Niro, e di uomini della scienza, come Stephen Hawking.
"Complice" e singolare autore che ha vissuto accanto ai personaggi - attori, registi, produttori, direttori della fotografia - più importanti dell’industria cinematografica di Hollywood e Cinecittà, passati alla storia e diventati oramai leggende.
The Oxford Project è un lavoro ideato dal fotografo Peter Feldstein e dallo scrittore Stephen G. Bloom. La mostra, curata da Amy Worthen e Enrico Gusella, che si inaugura venerdì 3 aprile (ore 17.45) nella Galleria Sottopasso della Stua, presenta una ventina di opere tese a descrivere una sorta di racconto americano fatto di immagini. I primi scatti di questo progetto risalgono al 1984: sono ritratti di ogni singolo residente (676 gli abitanti della piccola comunità) della città di Oxford realizzati in uno studio improvvisato lungo la strada principale del paese. Nel 2004, a distanza di vent’anni, Feldstein fotografa nuovamente le stesse persone incontrate nel 1984: i bambini sono diventati adulti, magari padri o madri di famiglia, e gli adulti di allora sono oramai vecchi. Qualcosa però accomuna gli scatti recenti con quelli storici: non si tratta di elementi tangibili, quanto del senso di appartenenza che mette in relazione tutti. questi individui, ciò che li lega alla loro città e che fa di questo lavoro una sorta di descrizione dell’archetipo di comunità americana. The Oxford Project rivela un’analisi quasi antropologica sul concetto di identità.
Conclude il percorso della rassegna 10 Fotografi d’oro, curata da Enrico Gusella e Italo Zannier (inaugurazione alle ore 18.30) alla Galleria Civica Cavour e, a seguire (alle ore 19.15) al Museo Diocesano. Si tratta di un’originale collettiva con fotografie di Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Luca Campigotto, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Mario De Biasi, Franco Fontana, Paolo Gioli, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Fulvio Roiter, Marco Zanta. Oltre un centinaio di opere che costituiscono la prima di una serie di mostre dedicate ai più grandi fotografi italiani, il cui obiettivo è una ricognizione organica sulla fotografia italiana contemporanea. I fotografi coinvolti indagano, ognuno a proprio modo, il concetto di identità. Così Gabriele Basilico presenta un lavoro intitolato Milano. Ritratti di fabbriche: una sequenza di immagini della periferia milanese, risultato di una lunga indagine fotografica compiuta tra il 1978 e il 1980. Gianni Berengo Gardin, da sempre attratto dalla semplicità dei luoghi e dei contesti di fusione culturale, propone alcuni significativi scatti relativi alla realtà delle comunità di nomadi e zingari che popolano le città italiane.
I sei grandi lavori di Luca Campigotto sono dedicati ai notturni de Il Cairo: fotografie in bianco e nero che aprono la visione a minareti, piramidi e architetture egiziane. Le immagini di Giovanni Chiaramonte riguardano invece l’itinerario, attraverso il territorio lombardo, del fiume Olona, inteso come metafora della propria vita. Mario Cresci presenta i due tipi di ricerca che hanno segnato il suo percorso artistico: i lavori sulle avanguardie storiche e in particolare sul design, e l’indagine sugli aspetti etnografici e antropologici delle regioni del Mezzogiorno d’Italia. De Biasi presenterà una selezione di fotografie tratta dal reportage storico dedicato a Budapest del 1956. Le fotografie di Franco Fontana esprimono chiaramente la ricerca storica dell’artista sul colore, realizzata mediante un costante interesse per il paesaggio urbano, in particolar modo americano, e la composizione astratta. Mimmo Jodice presenta dieci scatti in bianco e nero che rivelano uno studio profondo e appassionato sulle impronte del passato, sul presente e sulle radici lontane della cultura mediterranea. Infine Marco Zanta con i suoi scatti percorre gli ambienti industriali, luoghi fatiscenti che diventano manifestazione nel silenzio dell’inoperosità.
Padova Aprile Fotografia 2009 si dimostra essere così una vetrina di singolare attualità del panorama fotografico contemporaneo, un quadro del tempo e delle proprie complessità, tra cui, appunto, l’identità.
Padova Aprile Fotografia 2009. Forme dell’Identità
a cura di Enrico Gusella e Alessandra De Lucia
Immagine: Mimmo Jodice, 1986 Atleta da Ercolano
INFO: Centro Nazionale di Fotografia
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Douglas Kirkland. Portraits
Inaugurazione venerdì 3 aprile alle ore 17.00 nel Museo Civico del Santo
4 aprile – 24 maggio
The Oxford Project
Inaugurazione venerdì 3 aprile alle ore 17.45 nella Galleria Sottopasso della Stua
4 aprile – 20 giugno
10 Fotografi d’oro
Inaugurazione venerdì 3 aprile alle ore 18.30 nella Galleria Civica Cavour
e alle ore 19.15 nel Museo Diocesano
4 aprile – 24 maggio