Panico panico. Le opere evidenziano una specificita' scientifica ed un legame con la biologia, ma gli elementi naturali interagiscono anche con le arti digitali in elaborazioni che suggeriscono inedite interpretazioni.
a cura di Elisa Resegotti
Dal 3 al 24 aprile Giardino Segreto ospiterà la mostra dell’artista multimediale H-H. Koopmann a cura di Elisa Resegotti. Ideato da Oscar Aciar e Paola Massardi Giardino Segreto è uno spazio- laboratorio nato nel marzo 2003 a Roma che oltre alla normale attività di allestimenti, progettazioni e realizzazioni, dedica lo spazio espositivo ad artisti e designer creatori di opere legate alla natura ed al mondo vegetale. La scelta del titolo e delle opere esposte è strettamente legata al luogo e alla toponomastica. Gli spazi del Giardino Segreto si snodano su due piani rivelando nicchie e anfratti peculiari dei giardini segreti e l’indirizzo indica la strada che sin dai tempi romani era percorsa dai carri che portavano in città il panìco, graminacea che nell’antichità era ampiamente utilizzata nell’alimentazione umana. Le opere evidenziano una specificità scientifica ed un legame con la biologia, ma gli elementi naturali si mischiano e interagiscono anche con le arti digitali in assemblaggi ed elaborazioni che suggeriscono suggestive interpretazioni.
Per Giardino Segreto l’artista ha creato installazioni specifiche e in particolare l’opera Panìco pànico che dà il titolo alla mostra. Il concetto sotteso degli elmi rivisitati è la trasposizione artistica sia del messaggio biblico di pace (“dalle loro spade fabbricheranno vomeri”, Michea, 4:3) sia di riferimenti storici. Gli elmi venivano infatti utilizzati in situazioni estreme dai legionari romani come “ciotole” per la preparazione della loro razione di polenta. L’installazione gioca sulle tre accezioni della parola “panico” e ne rappresenta l’intima relazione: la situazione di pànico esperita dai legionari romani all’insorgere di un pericolo inaspettato, soggiogati dall’atmosfera pànica delle foreste che attraversavano e nello stesso tempo si nutrivano di panìco. Le videoinstallazioni di Koopmann sono fortemente evocatrici della dimensione visionaria e della forza dei soggetti “naturali” come ne Into the white open e Intermittenze o come nell’ installazione-scultura modding Tobori, un assemblage che emergendo dalle canne svela la videoinstallazione 1:1 NTT con la quale l’artista propone un’interpretazione visiva della “entità” dal macrocosmo al microcosmo. In Nidonudo la scelta del colore “contemporaneo” provoca un senso di emergenza suscitato dall’associazione con il colore delle ambulanze di Berlino e nello stesso tempo si può intuire l’urlo del disagio ecologico della gazza assente che richiama l’attenzione sulla purezza della creazione artistica.
Hans-Hermann Koopmann nasce a Varel in Germania, studia a Berlino e dal 1999 vive e lavora in Italia. Artista-biologo, spazia dalla pittura alle installazioni, dalla fotografia al video. Numerose le mostre sia personali sia collettive in Italia e all’estero, tra le più recenti la mostra in gennaio 2009 La caduta degli dei con Dora Tass al Liceo Artistico Ripetta con artMbassy, Roma-Berlino, La memoria dell’acqua nei musei di Argenta di Ferrara e 70% acqua - Videoinstallazioni a San Casciano dei Bagni. La videoinstallazione Into the white open ha partecipato nel novembre 2008 alla mostra internazionale ZeitRaumZeit (TempoSpazioTempo) alla k-Haus di Vienna. Le sue opere possiedono un forte potere evocativo del mondo naturale e hanno attratto collezionisti privati in Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Svizzera, Iran e Stati Uniti. http://www.hhkoopmann.com
Inaugurazione 3 aprile 2009 dalle 18.30 alle 21.30
Giardino Segreto
via di Panico 6 - Roma
Da martedì a sabato