Laboratorio 'retrospettivo' Io, un altro - Comprende una cinquantina di titoli, fra lunghi corti e medi. Tutti film fuori schema, nel senso che si situano in quel territorio indefinito e indefinibile che sta fra la fiction e il documentario, senza essere ne' l'uno ne' l'altro.
Laboratorio "retrospettivo" Io, un altro - Comprende una cinquantina
di titoli, fra lunghi corti e medi. Tutti film fuori schema, nel senso
che si situano in quel territorio indefinito e indefinibile che sta fra
la fiction e il documentario, senza essere né l'uno né l'altro.
Tema
centrale della sezione, che unisce opere in forma di diario, di
ritratto, di lettera, è il rapporto con l'altro, lo sviluppo di una
ricerca personale e intima rispetto al mondo.
Opere centrali di questa
sezione, che si sviluppa attraverso cinque segmenti
("Identità /Alterità "; "L'io condiviso"; "L'io errante"; "L'io
ritornante"; "Storia di un secolo/memoria di un io") sono film di
celebri autori - fra cui Jonas Mekas, Robert Frank, Johan Van der
Keuken, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Robert Kramer, Imamura
Shohei, Chris Marker, Stephen Dwoskin, Alexandr Sokurov - ma anche opere
meno note e altrettanto folgoranti come D'ailleurs Derrida di Saafi
Fathi (riflessioni del filosofo sul soggetto dell'Identità e sullo
sfondo della sua vita, divisa fra Francia e Algeria), Rostov-Luanda di
Abderrahmane Sissako (viaggio di un regista africano alla ricerca di un
amico scomparso, fra Russia e Angola), Life Without Death di Frank Cole
(sfida sovrumana di un cineasta che attraversa da solo il Sahara, a
dorso di cammello, dalla Mauritania al Sudan), Petite conversation
familiale di Hélène Lapiower (irresistibile divagazione sulla
"diaspora" interna a una famiglia ebraica americana), Grandma's Hairpin
di Hsiao Chu-chen (epopea di una famiglia cinese divisa fra la
terraferma e Taiwan, nell'arco di cinquant'anni di Storia).
A questi si
aggiungono una serie di piccoli omaggi ad altrettanti autori emergenti,
come l'americano Jay Rosemblatt, i francesi Vincent Dieutre e Arnaud De
Pallières, l'israeliano Avi Moghrabi, l'italiano Michelangelo Buffa.
E
infine due riscoperte: i film "italiani" di Stavros Tornes e due dei tre
film girati dal celebre scrittore George Perec.
Alcuni degli autori dei
film inclusi nel laboratorio saranno presenti ad Alba, per discutere di
quella forma-cinema così particolare, che è il diario filmato. Il
laboratorio sarà accompagnato da un libro di saggi e testimonianze,
curato da Giona A. Nazzaro, Carlo Chatrian e Luciano Barisone.
Per informazioni e per il programma dettagliato di tutti gli appuntamenti, consultare il sito web.
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Come contattarci:
Infinity Festival
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