Diverse sedi
Faenza (RA)

Felice Nittolo
dal 14/4/2009 al 7/5/2009
WEB
Segnalato da

niArt Gallery



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Felice Nittolo



 
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14/4/2009

Felice Nittolo

Diverse sedi, Faenza (RA)

Videoperformance. Un video lanciato dagli schermi appositamente predisposti, in cui l'artista si prende in giro per la sua maniacale passione per il mosaico.


comunicato stampa

Dopo le ultime clamorose “performance” un po’ ce lo aspettavamo, ma la sorpresa (la video performance è del 1998) è comunque grande e tale da smuovere anche le più impigrite fantasie. Nittolo, vincendo anche i limiti dell’ubiquità, a partire dal 15 aprile promette di essere presente contemporaneamente in alcuni luoghi del centro storico di Faenza.

Ciò sarà possibile grazie alla verità virtuale di un video clip, lanciato dagli schermi appositamente predisposti, in cui l’artista un po’ si narra, un po’ si prende in giro per la sua maniacale e quasi paranoica passione per il mosaico che da quarant’anni lo vede al centro del dibattito culturale sempre fecondo di idee. Il mosaico moderno di Nittolo si muove su due filoni apparentemente inconciliabili tra loro ma che traggono entrambi origini dalle avanguardie artistiche del primo ‘900.

Ad Esempio l’ACTION PAINTING di Pollok è perfettamente riconoscibile, tanto da diventare quasi una citazione, nelle sciabolate di colore che sferzano letteralmente la campitura monocromatica del fondo con inserti allotri provenienti dal mondo vegetale o animale fortemente pigmentati e tali da ricondurci ad una gestualità coinvolgente proprio per la sua carica ipnotica e delirante.

Ma nel videoclip si assiste anche ad un processo di progressiva identificazione e di assimilazione tra l’artista e la sua creatura che si realizza per successivi sconfinamenti della propria immagine spinta fino a limiti estremi di una orgiastica e quasi orgasmatica conclusione quando l’autore subisce una metamorfosi e diventa mosaico vivente mentre la tessera musiva da materia dura ed inerte acquista consapevolezza del suo essere e si trasforma in anima e vita. Ciò significa anche che la fruizione artistica non può veramente esserci se non c’è una completa implementazione della realtà che ci circonda. Divenire allora significa appropriarsi completamente di una cosa fino a fagocitarla quasi a ritornare nell’ampio ventre della magna mater.

E’ del tutto evidente che se da un lato ci riporta ad ancestrali riti cannibali dall’altro ci richiama il rito stesso dell’eucarestia con le parole di Gesù che invita gli apostoli a cibarsi del suo corpo e del suo sangue. Per chi va alla ricerca di sempre possibili riferimenti storici il pensiero corre immediatamente a Pollok che si faceva fotografare mentre calpestava la tela distesa per terra proprio per camminarci sopra e così sentirsi parte integrante dell’opera.

Oppure si pensi a Piero Manzoni che negli anni ’60 inaugurava una forte linea polemica contro il falso mito della spontaneità dell’artista mentre ne esaltava la sua dimensione interiore e il suo essere nel mondo con le sue poche verità che non possono mai essere rappresentate nella autenticità. Piero Manzoni ad un vernissage del 1960 invitava i visitatori a mangiare uova sode preventivamente da lui firmate col pollice a significare che l’unica fruizione estetica possibile avviene attraverso l’introitazione, in questo caso di nuovo con tutto il suo corredo di simboli. Ci auguriamo che Nittolo continui ad alimentare il principio che accomuna tutte queste performance e cioè che l’artista non deve irrigidirsi su temi e schemi ma aprirsi all’immaginazione senza la quale non muore solo il mosaico ma l’arte.

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