Aosta celebra il nono centenario della morte del teologo, filosofo e vescovo Sant'Anselmo, tra i maggiori pensatori del Medio Evo in Europa. Piu' di 150 appuntamenti ed anche grandi restauri, un fitto programma propone, di qui a fine d'anno, eventi differenti rivolti a diversi pubblici.
La Valle d’Aosta celebra il “suo” Sant’Anselmo.
Il vastissimo ed articolato programma di iniziative (oltre 150) per il nono centenario della morte del grandissimo teologo, filosofo, vescovo e santo prenderanno formalmente il via il prossimo 21 aprile, giornata in cui il calendario cattolico propone Sant’Anselmo, per dipanarsi lungo l’intero 2009.
Obiettivo non dichiarato ma popolarmente sentito delle Celebrazioni è anche il riportare ad Aosta quello che è di Aosta.
Nella vulgata popolare ma anche in pubblicazioni ufficiali Sant’Anselmo, infatti, viene definito “di Canterbury”, un po’ alla stregua di quanto accade per Sant’Antonio da Padova, in realtà lusitano di Lisbona così come Anselmo è di Aosta.
Ma al di là della inoffensiva querelle, che per altro da il segno della popolarità del Santo e di quanto il suo culto sia radicato nella Vallé, le celebrazioni valdostane per il nono Centenario Anselmiano offrono l’occasione, davvero importante, di aggiornare gli studi su un uomo di chiesa e di pensiero che fu tra i maggiori del Medio Evo in Europa. Un filosofo e teologo proclamato “Dottore della Chiesa” per la profondità della sua ricerca intorno alla figura di Dio, la sua esistenza e la sua natura. Intorno alle sue prove dirette e indirette dell’esistenza di Dio si sono espressi pensatori come San Bonaventura, Duns Scoto, Cartesio, Leibniz, Kant, Bertrand Russel, Gödel, Henry... Uno dei suoi temi di approfondimento, ovvero il rapporto non conflittuale tra fede e ragione, rimane di assoluta priorità anche nel dibattito odierno.
La Val d’Aosta per ricordare il “suo” Sant’Anselmo ha messo a punto un programma molto articolato di iniziative, culturali innanzitutto, privilegiando gli interventi destinati a diventare patrimonio della regione.
Tra le proposte culturali di altissimo livello, va segnalata la pubblicazione di tre volumi destinati ad arricchire ulteriormente l’Opera Omnia anselmiana, collana destinata naturalmente agli specialisti. Ma Sant’Ansemo verrà avvicinato anche pubblico “normale” e persino ai bambini con altre pubblicazioni questa volta divulgative.
Su questo doppio binario, ovvero proposte di alti approfondimenti ed iniziative per tutti, si inseriscono numerosi appuntamenti dell’Anno Anselmiano, dal grande convegno internazionale che, al culmine delle Celebrazioni, riunirà ad Aosta dall’1 al 3 ottobre i maggiori specialisti mondali su Sant’Anselmo “figura europea”, all’altro, importante momento di approfondimento storiografico, stavolta focalizzato su Giorgio di Challant, antico priore della Collegiata di Sant’Orso, ad occasioni più leggere e curiose come il “Certamen” che vedrà studenti di moltissimi licei classici italiani discutere e gareggiare con composizioni su Sant’Anselmo e la filosofia.
Analogo concorso è previsto tra gli universitari della facoltà valdostane.
Parte rilevante è riservata alla musica, in ricordo della liturgia “particulare” che, in ragione della sua specificità, venne riconosciuta alla Valle d’Aosta a partire dal Mille. I testi originali, recuperati dagli archivi storici, rivivranno nella esecuzione secondo il modulo del “plain-chant” della tradizione. Occasione impedibile per ogni musicofilo sarà la celebrazione liturgica in Cattedrale del 21 aprile. Musica di ieri ma anche di oggi e domani: ed ecco il progetto di affidare a Giovanni Collima la composizione di una nuova suite musicale dedicata a Sant’Anselmo, mentre, su progetto del NOI, la figura del Santo rivivrà in uno spettacolo musicale itinerante destinato ai più giovani.
Non mancherà una mostra intitolata “Anselmo, da Aosta a Canterbury”, di impianto documentativo, allestita nel Chiostro della Cattedrale.
Ma la scelta di fondo della Regione Valle d’Aosta e della Diocesi di Aosta, principali promotori delle Celebrazioni, è stata precisa: accanto ad iniziative di approfondimento e di avvicinamento alla figura del grande santo pensatore, Sant’Anselmo sarà onorato attraverso il recupero di monumenti che lui conobbe e che appartengono alla sua storia aostana. Interventi stabili, quindi, di valorizzazione del patrimonio monumentale dalla Città e della regione.
A cominciare dal restauro della Cattedrale, il cui nucleo più antico è appunto di epoca anselmiana. Oltre agli interventi sullo storico edificio sarà inaugurato il nuovo Museo del Tesoro, la maggiore raccolta d’arte sacra della regione ed una delle più significative in Italia.
La cattedrale e il museo saranno ufficialmente presentati ai fedeli il 21 aprile, festività di Sant’Anselmo.
Nel prossimo ottobre saranno invece completati gli interventi, non meno complessi, sulla Collegiata dei Santi Pietro e Orso, monumento medievale tra i più affascinanti dell’intera cerchia alpina.
Accanto a questi due grandiosi cantieri, le Celebrazioni hanno reso possibili diversi altri interventi di restauro “minori” ma non meno interessanti, a partire da quello dell’effigie ufficiale del Santo.
In un programma che propone, di qui a fine d’anno, venti diversi, rivolti a diversi pubblici, uno assume un valore sicuramente simbolico, collegando idealmente Aosta, città natale, alla città dove Anselmo è morto, Canterbury. Regista di questo “ponte dello spirito” in nome di Anselmo è il grande artista inglese Stephan Cox che, dopo aver realizzato con il marmo verde di Saint-Denis un nuovo altare per la Cattedrale di Canterbury sta completando la realizzazione di un suo “Tributo to Saint Anselm”, con il medesimo marmo valdostano, per la Cattedrale di Aosta. Il “cenotafio” opera del grande scultore inglese sarà collocato all’esterno della Cattedrale, in quello che in epoca medievale era il percorso principale di accesso al luogo sacro ed uno dei punti di sosta della Via Fracigena che, attraverso la Francia e la Vallè portava i pellegrini anche dallo lontana Inghilterra verso Roma.
Il percorso che Anselmo percorse in senso opposto, partendo da Aosta per attraversare poi la Borgogna, giungere e fermarsi nell’abbazia di Notre-Dame du Bec in Normandia e da lì passare in Inghilterra, a Canterbury, dove morì, insignito del titolo di Arcivescovo di quella città, il 21 aprile del 1109.
Immagine: Vetrata della Cattedrale di Aosta
Ufficio Stampa:
Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta
Tel: 0165273290 Fax: 0165273402 e-mail: u-stampa@regione.vda.it
in collaborazione con:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo, Padova tel. 049.663499 info@studioesseci.net
Ulteriori informazioni sul Nono Centenario Anselmiano: http://www.regione.vda.it/amministrazione/santanselmo/default_i.asp