Viene presentato al pubblico per la prima volta un ciclo di circa trenta opere realizzate fra il 1995 e oggi. Ogni scultura e' stata costruita con lo stesso materiale povero: il gesso, lavorato direttamente su strutture in ferro.
LA CITTA' BIANCA
COMUNE DI ROMA
ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI
SOVRAINTENDENZA COMUNALE
Mercoledì 10 aprile 2002 alle ore 18,30 si inaugura, presso il Complesso del
Vittoriano di Roma, la personale dell'artista Livia Livi dal titolo La cittÃ
bianca.
LA MOSTRA
Viene presentato al pubblico per la prima volta un ciclo di circa trenta
opere realizzate fra il 1995 e oggi. Ogni scultura è stata costruita con lo
stesso materiale povero: il gesso, lavorato direttamente su strutture in
ferro.
Il titolo La città bianca è stato dettato dal gruppo di tredici opere di
medie dimensioni che, poste quasi per caso l'una a ridosso dell'altra nel
corso del lavoro, hanno evocato spontaneamente agli occhi della scultrice
l'immagine, o il miraggio, di una città silenziosa emersa da una lontananza.
Partendo da questo tema, sono nate le figure alate, le lunghe colonne degli
osservatorï e le altre opere di dimensioni più grandi, dove il cambiamento
di scala mette in luce il carattere metamorfico dell'immagine.
Un lavoro lento e tutto manuale è alla base di questo operare: esso parte
dall'interno e si coagula nelle superfici, lasciando intravedere i vari
stadi o strati della composizione.
La poesia inedita (la cosa) presente in catalogo esprime in forma
paradossale il rapporto che si instaura fra l'opera e l'artista: a un certo
punto è l'opera a prendere il sopravvento e a definirsi da sé.
Questa mostra segna un ritorno di questa singolare scultrice, che si
presenta sulla scena dell'arte con un linguaggio ancora più essenziale, dopo
alcuni anni di silenzio.
In catalogo testi di Mario Perniola e di Maria Grazia Tolomeo.
L'ARTISTA
Livia Livi, fiorentina di nascita, vive e lavora a Roma. Ha tenuto la sua
prima mostra personale a Milano nel 1968: si parlò allora, per le sue
immagini in gesso e in metallo, di 'aggressività di apparizione'. In seguito
ha sperimentato altri materiali, come la vetroresina, (di cui è presente in
mostra un'opera del '74) per poi dedicarsi, negli anni '80-90, alla
terracotta orientandosi verso forme sempre più nitide e spaziali: un'ampia
scelta fu esposta a Roma, con una presentazione di Gillo Dorfles, nel 1991.
Di questa stessa produzione in argille, viene qui riproposto il Trofeo
d'artista, opera interessante anche per le sue valenze simboliche.
NOTIZIE UTILI
Orario tutti i giorni (comprese festività ) 9,30  19,30
Biglietto d'ingresso gratuito
Catalogo Campisano Editore
Informazioni tel. 06 6780664
Ufficio stampa Roberto Begnini tel. 06 69190880 fax 69925790
Roma, Complesso del Vittoriano
Via di S. Pietro in Carcere