Ufficio Stampa Comune di Milano
Fotografie di Luigi Comencini 1945 - 1948. Il Civico Archivio Fotografico, la Fondazione Cineteca Italiana e la Fondazione Corrente presentano una mostra che porta in luce l'attivita' di reporter del regista. Nel 1941 fu pubblicato il volume "Occhio quadrato. 26 tavole fotografiche", e' ora esposto l'album originale insieme a stampe moderne da esso tratte, a testimonianza del suo approccio neorealista.
Il Civico Archivio Fotografico e la Fondazione Cineteca Italiana sono lieti di presentare, in collaborazione con la Fondazione Corrente, una mostra fotografica dedicata a Luigi Comencini, scomparso nell’aprile 2007, che riporta in luce un aspetto poco conosciuto della sua poliedrica personalità: quella di reporter e di fotografo. Una passione condivisa con Alberto Lattuada, anch’egli tra i fondatori della Cineteca milanese, che nel 1941 pubblicava per le edizioni di “Corrente” lo straordinario volume di fotografie Occhio quadrato. 26 tavole fotografiche.
In mostra viene esposto l’album originale di fotografie, insieme a stampe fotografiche moderne da esso tratte, realizzato da Comencini intorno alla metà degli anni Quaranta – album che testimonia del suo approccio, inquadrabile in ambito neorealista, a un mondo rurale che tornava alla quotidianità dei mestieri e degli svaghi dopo lo sconvolgimento della guerra, e del suo sguardo costantemente rivolto agli umili.
Dopo il fortuito ritrovamento, queste fotografie assolutamente inedite sono state raccolte nel volume Appunti di un cineasta. Fotografie di Luigi Comencini 1945-1948, realizzato anche grazie al prezioso contributo del Festival del film di Locarno, alla cui ultima edizione è stato presentato.
Cristina Comencini, regista e figlia di Luigi, in quell’occasione ha così interpretato l’essenza di queste immagini: “Luigi cerca sempre l’attimo di distrazione, l’incanto dell’inconsapevolezza (…) ci sono fotografi che dilatano lo scatto con la realtà e altri che fermano l’attimo fuggente. Mi sembra che mio padre fotografo appartenga a quest’ultima specie. Non vuole mai calcare la mano, scoprire lati nascosti, sviscerare fondi oscuri, cerca la sintesi di un piccolo gesto fermato per sempre che ci rivela l’umano. E in questa scelta è già il regista che diventerà (…)”. Scelta che lo porta quindi a cogliere l’essenziale, l’essere umano, adulto o bambino che sia, in “quei piccoli spazi, interstizi di libertà che la società gli concede”.
Insieme all’album di Comencini viene esposto anche l’originale di Occhio Quadrato di Lattuada, le cui immagini mostrano affinità profonde con le immagini di Comencini. Occhio quadrato – titolo che si volle così, dal mirino “quadrato”della Rolleiflex – , volume di fotografie, impaginate quasi a tutta pagina che, nel 1941, le edizioni di “Corrente” decisero di pubblicare, a un anno dalla chiusura della rivista, con pari dignità rispetto ai Lirici greci, tradotti da Salvatore Quasimodo, e ai Disegni di Lucio Fontana. Volume che destò sconcerto, nelle autorità fasciste – che tentarono anche di farlo ritirare - per la presentazione severa della vita quotidiana in tempo di guerra, lontana dalla retorica di regime e vicina, invece, alla nitidezza e libertà di sguardo che caratterizza anche gli scatti di Comencini, realizzati sicuramente a partire dai primi anni Quaranta. Le edizioni di “Corrente”, raccolgono l’eredità della rivista che aveva accolto numerosi articoli - in mostra - di entrambi, Comencini e Lattuada, e che non a caso già nel 1939 recensiva American Photographs di Walker Evans – recensione in mostra - grazie a Giulia Veronesi, mostrando così un’attenzione non scontata per il “senso profondamente e consapevolmente umano” della fotografia di Evans e per un’America senza “grattacieli né cowboys”, ma con “semplici case e uomini”.
L’iniziativa s’inserisce innanzitutto all’interno del lavoro di ricerca e dei progetti di valorizzazione della Cineteca, rivolti a uno dei suoi padri fondatori, che hanno portato alla pubblicazione di gran parte degli scritti di Comencini nei “Quaderni”, del 2007 e 2008, e alla ristampa della pellicola “tedesca”, pressoché dimenticata, Und das am Montagmorgen (E questo di lunedì mattina) del 1959. Ma s’inserisce anche nei rapporti di collaborazione già avviati col Civico Archivio Fotografico, che hanno portato alla pubblicazione nel 2007 del “Quaderno” Moltiplicare l’istante. Beltrami, Comerio e Pacchioni tra fotografia e cinema, a cura di Elena Dagrada, Elena Mosconi, Silvia Paoli, frutto del lavoro di studio condotto su fonti primarie per la storia del cinema e per la storia della fotografia, e affermazione della linea di ricerca e di scavo sulle fonti che caratterizza e accomuna le due istituzioni, Cineteca e Archivio Fotografico. Sempre in questa linea si colloca anche l’apertura oggi della collaborazione a un’altra importante istituzione del panorama culturale milanese, la Fondazione Corrente, fondata nel 1978 da Ernesto Treccani e che raccoglie importanti testimonianze della stagione vissuta dalla rivista “Corrente” (1938 – 1940), cui sia Comencini sia Lattuada collaborarono intensamente.
La mostra è in collaborazione con la Fondazione Corrente
Informazioni:
Civico Archivio Fotografico, Milano, tel. 02.88463664
c.craai.fotografico@comune.milano.it
Inaugurazione Giovedì 23 aprile 2009 alle ore 18.00
interverrà l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory
Castello Sforzesco, presso la Sala Studio del Civico Archivio Fotografico
dal lunedì al venerdì, ore 9 – 17.30,
chiuso sabato e festivi
Ingresso libero