Dryphoto Arte Contemporanea
Prato
via Pugliesi, 23
0574 444508 FAX 0574 444508
WEB
Avevamo un appuntamento ma io saro' in ritardo
dal 28/4/2009 al 8/5/2009
mercoledi' - sabato 17-20

Segnalato da

Lorenzo Bruni




 
calendario eventi  :: 




28/4/2009

Avevamo un appuntamento ma io saro' in ritardo

Dryphoto Arte Contemporanea, Prato

Si tratta della prima mostra di un ciclo di esposizioni articolate in una presentazione di opere autonome di differenti artisti che stimolano una riflessione su cosa intendiamo per immagine oggi, indagando le sfumature tra cio' che definiamo fotograficamente una rappresentazione, un'informazione e una documentazione della realta'.


comunicato stampa

a cura di Lorenzo Bruni

Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo è il titolo della prima di un ciclo di mostre che si svolgeranno a Dryphoto arte contemporanea dal 29 di Aprile fino al 16 luglio. Questo ciclo di esposizioni si propone come una presentazione di opere autonome di differenti artisti che, per l’associazione in quel dato spazio, stimolano una riflessione generale su cosa intendiamo per immagine oggi, indagando le sfumature tra ciò che definiamo fotograficamente una rappresentazione, un’informazione e una documentazione della realtà. Questa formula aperta, rispetto all’idea di mostra episodica chiusa in sé, rispecchia l’idea di rendere permeabile e spazio aperto per incontri il luogo di Dryphoto, nel periodo durante il quale si svolgerà il laboratorio Manuale per autostoppisti dell’arte.
Progetto di educazione alla comunicazione visiva. Questo ciclo di presentazioni è l’introduzione e lo svolgimento in parallelo di ciò che verrà affrontato durante il laboratorio. Oltre a proporre una visione pragmatica della pratica curatoriale e artistica questi appuntamenti sono una mappatura delle attuali nuove energie creative sul territorio. Ciò che accomuna tutti gli artisti che saranno coinvolti in questo progetto è una riflessione sulla natura dell’immagine oggi e sulla sua veridicità. Infatti, tutte le immagini adesso sono vere o false e quindi l’unica cosa che le rende concrete è il tipo di fruizione da parte dello spettatore. Per mettere in evidenza questo gli artisti in mostra non privilegiano solo lo spazio rappresentato nelle loro foto ma anche lo spazio che le accoglie e che in qualche modo andranno ad illuminare e a vivere in maniera differente. Queste immagini per loro non sono il punto di arrivo ma il mezzo per tendere all’evocazione di una narrazione collettiva e personale che non si vuol limitare solo alla semplice documentazione del reale.

Le opere presenti in Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo sono un tentativo non di rappresentazione ma di evocazione del movimento di un dato soggetto e ne testimoniano il suo transito come l’auto e la luna nell’opera di Vittorio Cavallini, le auto nella discarica di Irina Kholodnaya , le cicche e i bicchieri di Silvia Bongianni, le mani dei due personaggi del video di Giorgia Accorsi. Il corpo del soggetto in queste foto quasi si fa rarefatto e proprio per quello viene maggiormente evocato e chiamato in causa. La fotografia di tipo urbano (dalla sua nascita) da sempre rappresenta o persone in transito per le strade; le quali però risultano come ferme e statiche e come congelate in quel dato istante temporale che è passato. La domanda inconscia che emerge dall’associazione di queste specifiche opere a Dryphoto dal 29 aprile al 9 maggio riguarda il come è possibile rappresentare questo camminare, questo andare e questo desiderio di viaggiare delle persone che (in solitaria?) attraversano lo spazio urbano e non. La risposta avviene ponendo l’attenzione sul dialogo tra spazio rappresentato nelle immagini e lo spettatore. Questa chiave di lettura parziale non vuole imbrigliare le opere in una sola visione di significato ma proporsi come stimolo di discussione all’interno delle lezioni del laboratorio.

Giorgia Accorsi *(Latina, Italia, 1977. Vive e lavora a Roma): Le parole non dicono mai quello che voglio, 2007, video, 4’30’’. Il video alterna l’immagine fissa di due sordomuti che parlano attraverso il linguaggio dei segni. Mentre il dialogo tra i due si fa più concitato e i gesti delle mani sono monumentalizzati da un breve rallentamento lo spettatore si rende conto di essere l’unico testimone e depositario di questo tentativo di comunicazione poiché le due persone si trovano in due luoghi differenti e sono messe in relazione solo attraverso il particolare montaggio video.

*Vittorio Cavallini* (Lucca, Italia, 1973. Vive e lavora a San Miniato): Un mese, 2008, stampa fotografica in bianco e nero cm 23,8x17,6 e video su monitor. L’associazione tra la piccola stampa della luna e il video documentativo dell'auto dell’artista, lasciata in una cava per un mese, rimanda alla nuova condizione e percezione del mondo da parte dell’artista, che per la durata di un mese si è dovuto muovere senza automobile.

*Silvia Bongianni *(Firenze, Italia, 1975. Vive e lavora a Firenze): Blast, 2005-2008, serie di stampe lambda a colori su cibachrome cm 30x50. Questa serie di foto rimanda a luoghi differenti del mondo accomunati dallo sguardo dell’artista caratterizzato da un sentimento di estraniamento misto a stupore. L’opera 14 febbraio 2009 è composta da 4 singoli frammenti di foto rimanda al tentativo di rendere più istanti compresenti: la metamorfosi della sposa e i movimenti di lei e attorno a lei nel giorno del suo matrimonio.

*Irina Kholodnaya* (Voronezh, Russia, 1985. Vive, studia e lavora a Firenze): Forma, 2006, dittico, stampa digitale in cornice d’argento, 30x40 cm. Le due fotografie presentano parti di un corpo di una giovane ragazza al sole. Lo sguardo vertiginosamente ravvicinato sul soggetto rende la dimensione autovejeristica una dimensione astratta fatta di pure forme. L’approccio di tipo astratto geometrico che rende le opere dell’artista evocative e oggettive allo stesso tempo lo ritroviamo anche nella sequenza lanterna anche se in questo caso viene approfondito il rapporto tra ritmo e ripetizione dello stesso segno.

Inaugurazione 29 aprile 2009

Dryphoto Arte Contemporanea
via Pugliesi 23 - Prato
Orari: merc-sab 17-20
Ingresso libero

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