Castel dell'Ovo
Napoli
via Eldorado, 3 (presso via Partenope - borgo marinaro)
081 7954593 FAX 081 7954598
WEB
Renato Iacente
dal 3/5/2009 al 25/5/2009
lunedi' - sabato 10-18, domenica 10-14

Segnalato da

Maurizio Vitiello




 
calendario eventi  :: 




3/5/2009

Renato Iacente

Castel dell'Ovo, Napoli

Tacite Frenesie. In mostra opere recenti dell'artista 75enne: disegni, collages, tecniche miste. Con le ultime produzioni Iacente tende ad esplorare, ulteriormente, i limiti di una diversa percezione dell'arte.


comunicato stampa

a cura di Maurizio Vitiello

Sarà inaugurata Lunedì 4 Maggio 2009, alle ore 17.30, alle 'ale della Terrazza' di Castel dell'Ovo, Via Luculliana, (80132) Napoli, col patrocinio del Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura, la mostra, curata dal critico Maurizio Vitiello, intitolata 'Tacite Frenesie' con opere recenti dell'artista 75enne Renato Iacente. Si distinguono disegni, collages, tecniche miste e plastiche da materiali di risulta in questa mostra che rende omaggio ad uno dei più genuini artisti partenopei, ma fa riflettere anche sulle vicende artistiche di Napoli.

A memoria raffreddata, possiamo sottolineare che la produzione artistica del pittore e scultore partenopeo Renato Iacente, oggi 75enne, deriva da seduzioni e recuperi; da seduzioni perchè lui ha sempre inseguito 'il bello artistico' e lo ritrova nelle cose e negli oggetti più disparati e da recuperi perchè per lui nessun 'materiale di risulta' può considerarsi tale, dato che potrebbe avere ancora in sè un lancio di sfida all'estetica. Iacente, per troppo tempo fuori dai circuiti artistici, ora rientra con un certo carattere ed espone con una più determinata continuità. Ha ritrovato, dopo alcune mostre in gallerie del Vomero e del centro-città, gusto e voglia di cimentarsi. Le sue opere meritano attenzione da parte della stampa e della critica.

Con le ultime produzioni tende ad esplorare, ulteriormente, i limiti e i confini di una diversa percezione dell'arte. Renato Iacente non è ancorato alla tradizione, nè è allineato alle posizioni di moda del momento, che nascono da interessi di mercato. Renato Iacente ha insegnato materie artistiche ed ha attraversato esperienze neo-espressioniste, informali, pop per giungere ad una "cifra" di lettura che vede l'uomo e la macchina descritti in un connubio dai mille risvolti. In tele e carte collega uomo e macchina, in un divenire senza tempo. La moderna tecnologia e il suo status avanzato sono controllati e rilanciati in uno scenario futuribile.

La scienza sta progredendo a passi incontenibili - a quando la clonazione umana?- e, talvolta, si sostituisce o s'integra alla natura decretando problematiche, non effimere. L'artista appronta e contestualizza, con mano rapida e sicura, apparati meccanici e risultati tecnologici in soluzioni grafico-pittoriche, che stringe su figure antropomorfe inquiete. Ma anche singolari associazioni di vanto erotico e di comunicazione pubblicitaria intervengono in altre stesure. Su dati aggregati, su bivalenze, su comparazioni si muove la pittura di Renato Iacente, tutta tesa a sottolineare stime binarie. E negli assemblaggi di materiali di risulta combina ciò che è stato meccanicamente in azione con elementi segnico-cromatici d'indubbia lusinga estetica.

Tangibili pezzi rottamati vengono riproposti con abilità per ridisegnare possibili rinascite. Da condizioni obsolete si passa a condizioni di vitalità visuale, suggerite da una creatività mossa e cosciente. Se il sistema aliena, il potere dell'immaginazione può condurre altre verifiche e rinfrancare altre segnalazioni, sino a riabilitare e a ripristinare il già consumato. Un sottile 'tupor mundi' pervade le opere di Renato Iacente che vengono fuori da un 'mare magnum' di situazioni e circostanze visive e certamente si sollevano dall'anestesia etica collettiva ed intendono significare, perchè vogliono dire ancora qualcosa.

Da un grappolo di scarpe argento ad ante di porte dorate, da stampelle, in precario equilibrio, a un gruppo di variegati assemblaggi, tutti in nero, da totem con bambole, bambolotti e bamboline, non decapitate, ma cerebrolese e/o maltrattate, a fissaggi plastificati, da collages freschi a tecniche miste indicative di uno spedito 'melting pot' culturale si sedimentano in una casualità sorprendente nel suo studio nella zona di Cavalleggeri d'Aosta, oltre Fuorigrotta, dove vive la sua dimensione poetica di artista impegnato a pedinare sogni fantasmatici attraverso reliquati memoriali.

Queste opere di Renato Iacente devono essere lette con attenzione, perchè crediamo che nelle sue elaborazioni s' innalzi il cuore dell'arte che inganna e rivolge a sè la ragione della ricerca. Renato Iacente misura il suo tempo con uno 'creening' forsennato su tutto ciò che trova e che pesca. In conclusione, possiamo segnalare che reintegra la percezione dell'occhio estetico e riporta, con candore, a vivificare il 'fil rouge' dell'estrema esistenza di meccanismi ed oggetti. Insomma, rilancia in un sistema di riabilitazioni dimensioni e dispositivi, perchè vivano un seguito di un arco vitale.

Inaugurazione Lunedì 4 Maggio 2009, alle ore 17.30
Interventi, ore 18: Pino Cotarelli, Franco Lista, Nando Romeo, Antonino Scialdone e Maurizio Vitiello.

Castel dell'Ovo
via Caracciolo di Bella (Borgo Marinari) Napoli
Orario: Lunedì - Sabato 10 - 18; Domenica 10 - 14
ingresso libero

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Stefano Cioffi
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