Attraverso il tratto grafico e l'umorismo, l'artista e' noto dagli anni Cinquanta, quando collaborava con la rivista umoristica nazionale Il Travaso.
Enzo Maneglia inaugura una mostra dal carattere personale. Saranno esposti lavori eterogenei che ripercorrono una parte della sua lunga carriera artistica.
Nato in Turchia, porta sempre nel cuore i colori e la bellezza di quelle terre assolate, intrise di mistero ed esoterismo. I toni rosati delle mura di calce ricalcano i dolci ricordi del passato, la tenerezza dell’età infantile, un fazzoletto di terra dove giocare con la fantasia. Uno spicchio di cielo azzurro fa da cornice alla serenità del momento, una sensazione di quiete pervade l’aria e ristora l’animo nella delicatezza di uno scorcio felice. Dalle forme abbozzate degli edifici orientali si passa al sintetismo di qualche linea dal carattere fumettistico.
La silhouette di una bambina che gioca allo specchio con le scarpe della madre si staglia su uno sfondo costruito col materiale povero del cartone, trovando una sua rielaborazione artistica. Del cartone Maneglia scopre l’anima, le onde a fisarmonica divengono lo strumento preferenziale per movimentare l’opera, che spinge lo spettatore a ritrovare il significato nell’essenzialità delle forme. L’elemento dello scatolone rappresenta da un lato un rifugio per i senza tetto, dall’altro lo specchio di una società usa e getta, dove scatole di cartone vengono abbandonate agli angoli delle strade, mentre per Maneglia divengono il mezzo privilegiato della sua manifestazione artistica.
Il carattere umoristico e spensierato della sua opera si riflette anche nelle composizioni a polistirolo: in mostra la caricatura di Andreotti che attraverso giochi di luci ed ombre ne ricalca i tratti essenziali, in parte grossolani. Cercare di racchiudere la sua personalità all’interno di uno schema precostituito risulta impensabile, anche se da sempre la sua predilezione è andata al disegno. Attraverso il tratto grafico e l’umorismo, la figura di Maneglia è nota al pubblico sin dagli anni Cinquanta, quando collaborava con la rivista umoristica nazionale il Travaso.
Sala associazioni
piazza Malatesta - Verucchio (RN)
Ingresso libero