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4/5/2009

Francoise e Laetitia Calcagno

Francoise Calcagno Art Studio, Venezia

Carpe diem. Così diceva Orazio nelle Odi: “vivi il presente”. Ciò che arriva al presente, però, è il passato, unico elemento del quale si può fruire per il ragionamento, per lo studio. La Historia, appunto, che può essere sia il fatto storico che personale. Se del futuro non ci è dato sapere e del presente si può solo vivere, è solo il passato che ci dà la possibilità di essere interpretato.

Proprio su questo lavorano Françoise e Laetitia Calcagno, due sorelle che nei loro quadri rielaborano i sentimenti trascorsi e li presentano al pubblico sotto punti di vista interagibili. La differenza è riscontrabile solamente sotto il punto di vista estetico, ma ad accomunare le due pittrici sono i movimenti paralleli delle sensazioni e l’utilizzo di una chiara logica espressiva: non solo elementi fini a se stessi, ma realizzazioni combinate grazie ad una precisa intenzione di interazione tra l’esperienza di chi dipinge e quella di chi guarda.

Françoise usa le parole e le fotografie non per descrivere, ma per esibire sensazioni; Laetitia usa le espressioni dei suoi volti di bambine per penetrare l’animo dell’astante. Ciò che accomuna la loro opera è possibile riscontrarlo in vari elementi: la fanciullezza, che è la chiave dell’immagine delle opere di entrambe; l’incompletezza, che può essere interpretata come la perdita di nozioni nel corso degli anni trascorsi; la riconducibilità al presente di emozioni senza un tempo preciso, se si prende in considerazione il solo messaggio comunicato nelle opere. Messaggio che può essere auto-interpretativo, ma anche auto-interpretato: la malinconia delle lettere nei quadri di Françoise può trasformarsi in nostalgia, la tristezza degli sguardi nei lavori di Laetitia può diventare fissità. Tutto dipende da ciò che sovviene al fruitore e la profondità delle opere sta proprio nella maestria di sfruttare l’altrui passato, quasi entrando nel privato e diventandone parte. Questo procedimento trova un valido aiuto nei colori, quasi sempre neutri e con la funzione più di intorno che di sfondo. Altro elemento in comune è l’uso di vari materiali applicati sulle tele, che rendono le opere più vive e più vere.

Sono quindi tutte queste le componenti che rendono multipla l’interpretazione, immagini statiche, ma ambivalenti, correlate al presente, ma che volgono lo sguardo all’indietro, al passato. In questo modo l’arte diventa realtà, sviluppandosi nello stesso modo in cui gli uomini vivono la propria vita.
Andrea Giacometti

Inaugurazione: Martedì 5 Maggio 2009, ore 19

Francoise Calcagno Art Studio
Campo di Ghetto Nuovo 2918 - Venezia
Orari: da Martedì a Sabato h 15.00-19.00 e su appuntamento
Ingresso libero

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