Cesare Viel
Ralph Rumney
Constant
Asger Jorn
Piero Simondo
Maria Teresa Roberto
Giorgina Bertolino
Francesca Comisso
Sandra Solimano
Sandro Ricaldone
Guy Debord
Michele Bernstein
In occasione del centenario della nascita al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce: conferenza delle autrici del catalogo generale delle opere, proiezione del lungometraggio 'derive Gallizio', installazione dello storico "rotolo di pittura industriale" lungo di 74 metri e realizzato da Gallizio nel 1958. Nella Galleria Martini & Ronchetti di Genova: opere del ciclo "Oggetti e spazi per un mondo peggiore". In collaborazione con la Fondazione Ferrero e con l'Archivio Gallizio di Alba.
Villa Croce
Comune di Genova
Centro per le arti visive
Direzione Cultura, Sport e Turismo
Museo d’arte contemporanea
Ufficio Arte Contemporanea
PINOT GALLIZIO
In occasione del centenario della nascita, il Museo d’Arte
Contemporanea di Villa Croce, in collaborazione con la Fondazione
Ferrero e con l'Archivio Gallizio di Alba, rende omaggio alla figura
di Pinot Gallizio, promuovendo il 20 aprile 2002 una giornata di studio
e di incontro con l’opera dell’artista.
Il programma prevede:
- alle h. 10,30 un dibattito sul tema "Pinot Gallizio: dal
détournement delle tecniche all’inflazione della pittura", volto
a presentare gli aspetti cruciali del percorso dell’artista alla luce
delle ricerche condotte in vista della pubblicazione del catalogo
generale delle opere, recentemente edito da Mazzotta con il sostegno
della Fondazione Ferrero di Alba, che verrà così presentato al
pubblico genovese.
Intervengono le autrici del catalogo, Maria Teresa Roberto, Giorgina
Bertolino e Francesca Comisso insieme alla vice direttrice del Museo,
Sandra Solimano, a Sandro Ricaldone, critico d’arte, ed a Cesare Viel,
artista.
- alle h. 12,30 la proiezione del lungometraggio dérive
Gallizio di Pietro Balla e Monica Repetto, prodotto da quest'ultima e
dalla Fondazione Ferrero, menzione speciale della giuria al Torino Film Festival 2001.
Nelle sale del Museo verrà installato, solo nella giornata del
20 aprile, lo storico "rotolo di pittura industriale" della
lunghezza di 74 metri realizzato da Pinot Gallizio nel 1958.
Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce - Via Jacopo Ruffini 3 - 16128 Genova
tel. 010-580069 / 585772 - fax 010-532482
In concomitanza con l'incontro al Museo, la Galleria Martini & Ronchetti - che già in passato, nel 1975 e nel 1988, gli aveva
dedicato due mostre personali - allestisce una esposizione nella quale
verranno presentati una ventina fra i dipinti più significativi del
ciclo "Oggetti e spazi per un mondo peggiore", che consentono di
mettere a fuoco una delle direttrici che hanno contraddistinto i due
ultimi anni di attività dell’artista.
La mostra verrà inaugurata sabato 20 aprile alle 18,00 nella sede
della galleria in Via Roma 9 Genova.
PINOT GALLIZIO
Note biografiche
Pinot Gallizio (Alba, 1902-1964) è stato uno dei protagonisti
della vicenda artistica europea tra anni '50 e '60. Chimico, farmacista,
studioso di archeologia, di etnologia, di geologia, partigiano e, dopo
la Liberazione, consigliere comunale ad Alba - la sua città - Pinot
Gallizio giunge tardi alla pittura, trasferendovi l'intensità e le
tensioni che caratterizzano tutto il suo percorso esistenziale.
Rilevante è il suo incontro nel 1955 con l'artista danese Asger Jorn, con il quale lo stesso anno ad Alba fonda, insieme a Piero Simondo, il Laboratorio Sperimentale del Movimento Internazionale per
una Bauhaus Immaginista. Sede di ricerca artistica ed elaborazione
teorica, il Laboratorio di Alba è anche il luogo in cui convergono
artisti provenienti da tutta Europa. Tra questi Guy Debord, Michèle
Bernstein, Ralph Rumney, Constant, con i quali Gallizio fonda nel 1957
l'Internazionale Situazionista, cui contribuisce con la teoria e la
pratica della pittura industriale.
Realizzata su lunghi rotoli destinati ad essere tagliati e venduti
al metro - esposti per la prima volta nel 1958 alla Galleria Notizie di
Torino -, la pittura industriale si rivelò strumento capace di
infliggere, come scrisse Michèle Bernstein, " il colpo di grazia alle
piccole glorie del cavalletto ". Con la Caverna dell'antimateria,
allestita alla Galerie Drouin di Parigi nel 1959, Gallizio utilizzò la
pittura industriale per dar vita a un ambiente avvolgente e
polisensoriale.
Dopo l'allontanamento dal gruppo situazionista, avvenuto nel corso
del 1960, l'artista elaborò nuovi tragitti segnici da lui stesso
definiti "psicogeometrici ", e diede voce nei suoi quadri alla vocazione
favolistica e narrativa presente nei cicli La Gibigianna e La Storia di
Ipotenusa. Il tema del segno, esplorato in chiave materica e gestuale,
ma con una sensibilità rinnovata dalla conoscenza della cultura Zen,
è tra il 1962 e il 1963 alla base del vasto ciclo delle Notti di
cristallo e delle serie Oggetti e spazi per un mondo peggiore e
Fabbriche del vento.
L'ultima stagione coincide con una nuova fase di ricerca,
pienamente in linea con i mutati orizzonti delle esperienze artistiche
internazionali. Ne sono espressione i neri quadri-oggetto del 1963-1964,
così come l'opera-installazione Anticamera della morte, anch'essa
dominata dal nero, che riassume e suggella l'intero arco dell'esperienza
artistica ed esistenziale di Gallizio.
Dopo la personale del 1960 allo Stedelijk Museum di Amsterdam, la
sala che la Biennale di Venezia gli dedicò nel 1964 valse come
riconoscimento del rilievo internazionale della sua opera.
A partire dalla mostra del 1974 presso la Galleria Civica d'Arte
Moderna di Torino, organizzata nel decennale della morte, sue opere sono
state presenti, specie nell'ultimo decennio, in importanti rassegne
espositive in Italia e all'estero.
Immagine: Entrelac del cigno 1963
Ulteriori informazioni sulla vita e l’opera di Gallizio si possono reperire in rete, ai seguenti indirizzi:
http://www.fondazioneferrero.it/EVE/GALLIZIO/gallizio.htm
http://www.martini-ronchetti.com/mostra/mostra_gallizio/default.htm
http://www.ricaldone.org/gallizio.html
http://web.tiscalinet.it/ocra/romano.html