Mostra del fotografo Pablo Balbontin Arenas e giornata d'incontro su informazione e guerra. Il lungo viaggio che il fotografo spagnolo compie in Iraq nel 1999 diventa un documento unico sulla capacita' di resistenza di un popolo vittima di una guerra crudele e di nove anni di embargo: senza aiuti esteri, senza medicinali, senza generi di prima necessita'. "Il ruolo dell'informazione fotografica nelle zone di guerra" e' il tema dell'incontro che si svolgera' a Palazzo Cavour il giorno dell'inaugurazione della mostra cui parteciperanno molti reporter e inviati di guerra.
Realizzata dalla Fondazione Italiana per la Fotografia, con il contributo di Regione Piemonte e del Forum delle Associazioni, in mostra fino al 19 maggio I DANNATI. Iraq, la guerra silenziosa, toccante reportage sugli esiti devastanti di oltre nove anni di embargo in Iraq.
Alla desolazione di un popolo "dannati" che non si vuole arrendere, fa da contarlatare l'immagine onni presente di Saddam Hussein. Fame, malattie, morte, nelle immagini di Pablo Balbontin Arenas, emergono con il distacco non compiaciuto ma sempre compassionevole di un perfetto repotagista dei nostri tempi.
La FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA
Fotografia & Informazione
Associazione Italiana Giornalisti dell'Immagine
Con il contributo di
Regione Piemonte
Pablo Balbontin Arenas
I DANNATI. IRAQ LA GUERRA SILENZIOSA
con il contributo di
Regione Piemonte
in collaborazione con
Forum delle Associazioni
sede
GALLERIA SAN FILIPPO NERI
Via Maria Vittoria 5 - Torino
Si narra che il Diluvio Universale nella Mesopotamia sia durato 40 giorni.
Il bombardamento radioattivo del 1991 è durato 39 e l'Embargo quanto durerà ? 40 anni o solamente 39? E il popolo dannato sarà pronto a resistere?
Una pallottola esplosa con intenzione, precisa nella sicurezza dell'unica traiettoria possibile, ha attraversato il parabrezza del taxi che porta Pablo Balbontin a Baghdad. E' l'inizio del lungo viaggio che il fotografo spagnolo compie in Iraq nel 1999 in due tappe successive febbraio-marzo e settembre-ottobre.
Documento unico, che solo la fotografia può testimoniare sulla capacità di resistenza di un popolo vittima di una guerra crudele e di nove anni di embargo: senza aiuti esteri, senza medicinali, senza generi di prima necessità .
A oltre 9 anni dal cessate il fuoco Saddam Hussein è ancora al potere e ha riabilitato la propria immagine nei confronti delle Nazioni Arabe. Uniche vere vittime i suoi sudditi. Le sanzioni imposte dagli stati vincitori hanno affamato 22 milioni di iracheni e rinforzato il regime.
Dal rapporto UNICEF del 12 agosto 1999:
* la mortalità infantile fra i bambini al di sotto dei 5 anni è aumentata del 56 per mille (periodo '84-89) al 131 per mille (periodo '94-'99).
* Nello stesso periodo la mortalità perinatale è passata dal 47 al 108 per mille.
* L'Embargo è la causa principale della morte di 500.000 bambini
* Cancro, leucemie e malformazioni genetiche sono la tragica conseguenza dell'uranio impoverito scaricato nei bombardamenti americani
* Prima della guerra il sistema sanitario e scolastico iracheni erano fra i migliori dei Paesi Arabi, oggi gli ospedali soffrono di carenza dei medicinali e di impossibilità di sostituire le attrezzature primarie.
* Il 30% dei bambini ha abbandonato le scuole.
* Il prodotto interno lordo è sceso da 60 miliardi di dollari (prima della guerra) a 5,7, ovvero 247 dollari pro-capite l'anno: una povertà maggiore di quella di molti paesi dell'Africa subsahariana.
Questo è l'universo umano che Balbontin fotografa lasciando da parte ogni sensazionalismo. Un diario appassionato, ma sempre lucido e quanto possibile distaccato. E' la fotografia che deve testimoniare immagine dopo immagine il dramma di un popolo, immagini sulle quali è bene riflettere per ritrovare e rinforzare la nostra coscienza civile.
Balbontin entra nelle moschee, gira per le strade, guarda i passanti, i negozi, osserva la vita che continua e si reinventa giorno dopo giorno per sopravvivenza. L'icona di Saddam lo segue ovunque, dipinta sui muri, incorniciata nei negozi dove contende lo spazio a Benny Goodman, e a Leonardo di Caprio.
Il racconto attraversa le grandi questioni del paese: la sanità , il lavoro minorile, la scolarizzazione e attorno a questi, le donne, la religione e la vita quotidiana... Testimonianza dell'inaccetabilità di una punizione collettiva, che colpisce gli strati più deboli, nella violazione sistematica dei diritti umani e in particolare del diritto alla vita, in contraddizione con quella "legalità internazionale" in nome della quale si pretende di agire.
Pablo BalbotÃn Arenas è nato a Siviglia e si è laureato in giornalismo all'Università Complutense Madrid nel 1990. Da allora si è sempre dedicato al fotogiornalismo lavorando, tra gli altri, per l' ABC di Siviglia e per AndalucÃa Actualidad.
Col tempo abbandona la pura cronaca per dedicarsi ai temi sociali che lo portano di volta in volta in Turchia per testimoniare la tragedia curda, in Messico durante la Marcia Zapatista dell'EZLN e poi in Albania, Kosovo, Mozambico, Iraq e ovunque possa denunciare con le sue immagini le grandi ingiustizie dell'umanità .
Dal 1994 vive in Italia (Torino) e collabora con l'agenzia Grazia Neri di Milano.
Immagine: Scuola elementare "Tunisia", Saddam city. Baghdad. Courtesy Pablo Balbotin / Grazia Neri
Ufficio Stampa
Daniela Trunfio - Emanuela Bernascone Fondazione Italiana per la Fotografia
sede
GALLERIA SAN FILIPPO NERI
Via Maria Vittoria 5 - Torino
inaugurazione
22 aprile ore 19.00
apertura al pubblico dal 23 aprile al 19 maggio
orario
mart. - ven. 16.00 - 20.00
Sab e dom. 10.00 - 13.00 / 16.00 - 20.00
Lunedì chiuso
volume
Edizioni Angolo Manzoni (euro 36, 15)
In occasione dell'inaugurazione della mostra
Pablo Balbontin Arenas
I DANNATI. IRAQ LA GUERRA SILENZIOSA
Organizza una giornata d'incontro dal tema
IL RUOLO DELL'INFORMAZIONE FOTOGRAFICA NELLE ZONE DI GUERRA
Torino - Palazzo Cavour
Via Cavour 8
Sala conferenze
Lunedì 22 aprile Ore 10.30
Relatori
Domenico Stinellis - Associated Press, Roma
Luciano Del Castillo - fotoreporter freelance, Roma
Mimmo Candito - Inviato de La Stampa
Marco Vacca - fotorepoter e presidente di Fotografia & Informazione
Denis Curti - Direttore Artistico della Fondazione Italiana per la Fotografia
(è in corso di definizione la presenza di altri professionisti del settore)
Che cosa è cambiato nel mondo dell'informazione, dalla deflagrazione del conflitto nell'ex Yugoslavia fino all'Afghanistan dei mesi recenti e quanta parte in questo ha avuto la fotografia?
La morte di fotoreporter Raffaele Ciriello riporta alla luce degli interrogativi ai quali tenteremo di dare delle risposte.
perché un fotografo va in guerra ?
perché decide di raccontare nonostante le difficoltà , i rischi, una guerra che non è sua ?
perché non esistono garanzie sufficienti (segnatamente nel panorama editoriale italiano) e dal punto di vista economico e da quello della sicurezza ?
perché la stampa italiana non investe in fotografia e quella straniera ha invece un'altra attenzione ?
che cosa è la censura in zone di operazione ?
come funzionano le scelte editoriali in una wire agency ?
come vede un inviato di penna un fotoreporter ?
Questi i temi principali che verranno discussi insieme a fotoreporter appena rientrati dall'Afghanistan e dai territori palestinesi, ad un operatore di un'agenzia di stampa che ci spiegherà come avviene la selezione delle foto da mandare in circuito, e ad un inviato di guerra di una testata nazionale italiana.
Nel pomeriggio:
* a partire dalle ore 15.30 dopo una breve presentazione, sono in corso accordi per la proiezione di filmati relativi alla professione del reporter di guerra.
* ore 19.00: inaugurazione della mostra Pablo Balbontin Arenas I DANNATI. IRAQ LA GUERRA SILENZIOSA
Galleria San Filippo Neri - Via Maria Vittoria 5
Per la specificità della tematica sono in corso accordi per la partecipazione in qualità di uditori degli studenti di Scienze della Comunicazione, del DAMS e di alcuni Istituti Professionali.
Fotografia & Informazione raccoglie principalmente i fotografi professionisti indipendenti che operano nei vari settori dell'editoria producendo immagini di cronaca, reportage, ricerca.
Attenzione: data la limitata disponibilità di posti è consigliabile confermare la propria presenza ai seguenti numeri:
Fondazione Italiana per la Fotografia
Ufficio stampa e segreteria 011.544132 - 546594 - 339.6116688
Email fond.foto.stampa@libero.it
La collezione FNAC. La fotografia tra storia e poesia In occasione dell'apertura del nuovo punto vendita FNAC a Torino, la Fondazione ospita una selezione di circa 150 stampe originali in cui compaiono i grandi nomi della fotografia internazionale collezionati a partire dal 1954 e che oggi rappresentano una tra le più complete e importanti raccolte al mondo. Tra gli autori che rientraeranno nella collettiva: Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Ralph Gibson, Guy Le Querrec, Sarah Moon, Willy Ronis. La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Mazzotta (48 Euro). Dal 23 maggio 2002.
Fondazione Italiana per la Fotografia Via Avogadro 4 10121 Torino tel 011.544132-546594 fax 011.5438963
lunedì chiuso dal martedì al venerdì 16-20 sabato e domenica 10-20 Intero 6 Euro ridotto 4,50 Euro