Le cose si stanno muovendo tutt'intorno a noi. Il progetto realizzato in occasione di questa prima personale in Italia, intende soffermarsi sulla perdita di comprensione e sul peso di cio' che in un certo senso ereditiamo senza volerlo dalla nostra storia. A cura di Chiara Sartori e Vittorio Urbani.
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a cura di Chiara Sartori e Vittorio Urbani
La sensazione che stiano accadendo cose che giorno dopo giorno intessono una rete di potere fatta di
meccanismi opachi si insinua nella nostra vita di tutti i giorni. La perdita di comprensione, legata al
polverizzarsi confuso delle relazioni e dei nessi tra gli eventi, crea un profondo senso di disorientamento e di
sconforto, soprattutto a fronte dei molteplici tentativi di singoli individui di fare invano chiarezza, terminati
tragicamente. La storia italiana e quella internazionale sono costellate di fatti che lasciano emergere tutta
la tensione di questo conflitto muto, ma onnipresente.
“Le cose si stanno muovendo tutt'intorno a noi” | “Things are moving all around us” è il titolo di un capitolo
del libro Dark Alliance che raccoglie gli articoli del giornalista americano Gary Webb pubblicati fino al
1995 nel San Jose Mercury News sul traffico di cocaina e sui contatti della CIA con i Contras. La frase cita
direttamente la risposta di un giornalista nicaraguense a una domanda di Webb sul derivante senso di
insicurezza per chi lavora in questo campo. Webb investigò per anni su questo tema e le sue indagini
aprirono una grande controversia che portò al suo allontanamento definitivo dal Mercury News e alla fine
della sua carriera: nel 2004 Gary Webb venne trovato morto con due spari alla testa. Il coroner dichiarò
che la sua morte era avvenuta per suicidio.
Il progetto realizzato da Jeremiah Day per Nuova Icona, in occasione di questa sua prima personale in
Italia, intende soffermarsi proprio sulla perdita di comprensione e sul peso di ciò che in un certo senso
ereditiamo senza volerlo dalla nostra storia. La sua è una riflessione articolata ed attenta che guarda tanto
alla storia largamente intesa e alla memoria collettiva, quanto ai piccoli eventi, alle storie personali, ai
conflitti e agli sforzi quotidiani che ognuno vive nel cercare di fare chiarezza in ciò che ci circonda. Il suo
lavoro denuncia l'esistenza di ampi vuoti nella conoscenza dei fatti: se un tempo esistevano i segreti, oggi
la copertura e la trasformazione della realtà è una consuetudine.
Tra i testi e le immagini di Jeremiah Day
affiorano figure che hanno segnato in modo profondo ma spesso misconosciuto la storia americana ed
internazionale: quella di Fred Hampton, attivista del Black Panthers Party ucciso dalla polizia nel suo
appartamento nel 1969; e quella del senatore Frank Church, impegnato a svelare le connessioni tra il
potere governativo e l'attività dei servizi segreti americani, assiduo difensore della realtà dei fatti e di un
modo di essere che non giustifica i mezzi alla luce dei fini, ma che tenta di preservare, quanto più possibile,
uno stato quasi selvaggio, incontaminato che ci permetta di guardare diversamente ciò che ci circonda.
La ricerca di Jeremiah Day si delinea come una storiografia inconsueta, aperta e costruisce archivi
sperimentali di sapere raccogliendo fatti e punti di vista che spesso rimangono ai margini. Muovendosi tra
scrittura, performance, interventi parlati, fotografia, diapositive, che utilizza quasi si trattasse di materiali
didattici, l'artista lascia emergere una conoscenza introspettiva, fugace ed appena intuita sollevando
questioni irrisolte del nostro recente passato che gettano una nuova inquietante luce sul nostro presente.
Jeremiah Day (US - 1974) vive e lavora tra Amsterdam e Berlino. È stato resident artist presso la Rijksakademie Van Beeldende Kunsten
e ha partecipato a mostre collettive presso Van Abbemuseum (Eindhoven), Stedelijk Museum Bureau (Amsterdam), Platform Garanti
(Istanbul) e nell'ambito di Manifesta 7 (Trentino Alto Adige). Il suo lavoro è stato recentemente presentato in mostre personali presso
Project Arts Center (Dublino), Ellen De Bruijne Projects (Amsterdam), Arcade Fine Arts (Londra).
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JEREMIAH DAY
“Le cose si stanno muovendo tutt'intorno a noi” | “Things are moving all around us”
curated by Chiara Sartori and Vittorio Urbani
The feeling that things are moving all around us, weaving day after day a network of opaque relations and
hidden mechanisms of power, often worms into our daily lives. The loss of comprehension, due to the
blurring of connections between events, originates a deep sense of disorientation and dejection, mostly if
we consider the several attempts of individuals to make things clearer, generally in vain or tragically ended.
Italian and international history are studded with facts which bring to surface the tension of a silent but
ubiquitous struggle.
“Le cose si stanno muovendo tutt'intorno a noi” | “Things are moving all around us” is the title of a chapter from the book Dark Alliance, a collection of the articles by the American journalist Gary Webb, published till 1995 on the San Jose Mercury News, dealing with his investigation on the relationship between the CIA and
the cocaine trade. The exact line comes from a conversation between Webb and a Nicaraguan journalist
talking about safety for who was working in this dangerous field. Webb's reporting generated a large
controversy: the Mercury News backed away from the investigation, ending Webb's career as a
mainstream journalist. In 2004 Webb was found dead from two gunshots to his head which the coroner
judged to be a suicide.
The project by Jeremiah Day for Nuova Icona, on the occasion of his first solo exhibition in Italy, aims at
focusing just on the loss of understanding and on the weight of what we somehow inherit from our past. His
attentive reflection deals with both the wider history, the collective memory, and with single apparently
insignificant events, intimate stories and with daily struggles and efforts in making things around us a bit
more clearer. His research reveals gaps in our knowledge of facts: if once there were secrets, now the
systematic covering and transformation of the real is almost a custom. Among the images and texts by
Jeremiah Day we find significant figures from American and international history who have been ignored
through the years. That of Fred Hampton, political activist of the Black Panthers Party who in 1969 was killed by the police in his apartment while sleeping. Or that of the American Senator Frank Church who tried to
uncover the connections between governmental power and the secret services in US, devoting his
political career to a state of 'wilderness' enabling us to look at actual facts as they are and to follow the principle that means are as much as important as ends.
The work of Jeremiah Day is a sort of open ended and unconventional historiography, built on experimental
archives of knowledge and based on facts and points of view often left on the margins.
Writing, lecturing, performing and using photographies and slides as proper educational materials, the artist
touches on complex and relevant subjects in which knowledge appears in fleeting moments of revelation
and insight.
Jeremiah Day (1974) lives and works between Amsterdam and Berlin. He was a resident artist at Rijksakademie Van Beeldende
Kunsten (NL). He recently took part into group exhibitions at Van Abbemuseum (NL), Manifesta 7 (Trentino Alto Adige – IT), Stedelijk
Museum Bureau (NL), Platform Garanti (Turkey), and presented his work in solo exhibitions at Project Arts Center (Dublin), Ellen De
Bruijne Projects (Amsterdam), Arcade Fine Arts (London).
Daily opening hours:
from June 4th to June 7th from 10.00 to 20.00
from June 8th to July 5th from 10.00 to 18.00
closed on Mondays (except June 8th)
Inaugurazione 3 giugno
Nuova Icona
Calle dell'Olio 454 (Giudecca) - Venezia
Orari d'apertura: dal 4 al 7 giugno dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Dall'8 giugno al 5 luglio dalle ore 10.00 alle ore 18.00, chiuso il lunedì (tranne l'8 giugno)
Ingresso libero