Economisti, giuristi, imprenditori, manager, politici, sociologi, giornalisti si confronteranno in pubblico su un tema cardine del nostro futuro: come conciliare identita' e globalizzazione al tempo della crisi.
Si rinnova l’appuntamento con il Festival dell’Economia di Trento. Da giovedì 29 maggio a domenica 1 giugno economisti, giuristi, imprenditori, manager, politici, sociologi, giornalisti si confronteranno in pubblico su un tema cardine del nostro futuro: come conciliare identità e globalizzazione al tempo della crisi.
Così Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell’Economia: “Quando l’economia mondiale cresceva a tassi del 5-6 per cento all’anno, in molti si sono chiesti se la globalizzazione avrebbe soffocato le identità nazionali e locali, sopprimendo tradizioni e violando sistemi di valori locali. Oggi che il mondo ha cessato di correre viene da chiedersi se erano preoccupazioni eccessive. Ora abbiamo, in ogni caso, il problema opposto: quello di governare una crisi globale di fronte al rafforzamento di identità locali, riaffermate in contrasto con tutto ciò che sta al loro esterno.”
La relazione tra queste due dimensioni è oggi ancora più stringente, poiché le politiche locali devono fare i conti con una crisi che viene da molto lontano. “Infatti - prosegue Boeri - la lezione peggiore e più pericolosa da trarre da questa crisi è che essa sia figlia della globalizzazione e che quindi per evitarne una nuova occorra rendere le nostre comunità un po’ più chiuse.”
Insomma a Trento ci chiederemo se le diverse identità locali possano conciliarsi con una identità globale che sostenga la delega di poteri a organismi sovranazionali, di coordinamento fra paesi, come il G20, nella gestione della crisi. Per riconoscersi in una comunità c’è bisogno di sentirsi trattati con equità all’interno di questa stessa comunità. E allora quali regole e istituzioni nazionali e internazionali vanno cambiate per promuovere un senso di appartenenza a comunità più vaste del borgo in cui si risiede?
Ma non basta. “Un contributo del Festival dell’Economia 2009 - fa presente ancora Boeri - sarà anche quello di riflettere sulle cause scatenanti la crisi. Capire perché gli economisti non l’avevano, con rare eccezioni, prevista, perché molti banchieri hanno potuto fare il bello e il brutto tempo, indisturbati, perché i politici hanno reagito con tanto ritardo al deteriorarsi delle condizioni macroeconomiche.”
Su tutto questo ci chiariranno le idee economisti di indiscusso prestigio provenienti dalle migliori università mondiali. A partire da due Premi Nobel per l’Economia. A Trento il primo sarà George Akerlof che ci spiegherà quanto spesso decisioni importanti siano ispirate dagli “animal spirits” e come uno di questi istinti, un improvviso crollo della fiducia, rappresenti uno dei fattori scatenanti dell’attuale recessione, un fattore con cui i governi senza dubbio devono fare i conti. Il secondo, James Heckman, ci aiuterà a capire come economia e psicologia siano le chiavi per comprendere la nostra identità e personalità.
E poi. Al Festival dell’Economia 2009 Tyler Cowen, docente di Economia alla George Mason University, editorialista economico per il New York Times, responsabile di uno tra i più visitati e autorevoli blog del pianeta, farà il ritratto di chi è il nuovo Roosevelt, illustrandoci in che cosa consistono i diversi pacchetti fiscali elaborati dai governi del G20. Alessandra Casella, docente di Economia alla Columbia University sul versante dell’identità rifletterà su come sia possibile realizzare sistemi democratici che combinino la capacità decisionale del sistema maggioritario con misure di protezione delle minoranze. Alberto Alesina, docente di Economia all’Harvard University, partendo dalla constatazione che esistono paesi composti da 11 mila persone e nazioni come la Cina, con più di un miliardo e 300 milioni di abitanti, farà riflettere sulla dimensione ottimale delle nazioni dal punto di vista economico. E quanto riesce l'economia a spiegare di queste tendenze. Roland Benabou, docente di Economia e affari pubblici alla Princeton University si addentrerà nei meccanismi di scelta collettivi che possono spiegare le bolle speculative e il crollo dei mercati borsistici. Anne Krueger, docente di Economia internazionale alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies a Washington, forte delle sue prestigiose esperienze ai vertici del Fondo monetario internazionale descriverà come sarà il mondo dopo la crisi. Luigi Zingales, docente di Economia all’Università di Chicago, delineerà quali debbano essere le nuove regole per il futuro dei mercati finanziari, mentre Edward L. Glaeser, docente di Economia all’Harvard University, metterà in evidenza come le nostre conoscenze riflettono l'influenza dei nostri vicini, e come quell’influenza spesso ci induce in errore, primo fra tutti la credenza sui pericoli di diversi gruppi etnici.
A questi, che sono solo alcuni tra protagonisti dell’edizione 2009 del Festival, si aggiungono grandi personalità del dibattito pubblico e culturale italiano: tra gli altri, Giuseppe De Rita, Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini, Giuliano Amato, Giampaolo Fabris, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di Montezemolo, Fabrizio Galimberti, Alessandro Barbero, Diego Della Valle, Federico Rampini, Francesco Giavazzi, Tommaso Padoa-Schioppa, Enrico Letta.
Confermati i tradizionali format del Festival dell’Economia: Parole chiave, Alla frontiera, Visioni, Focus, Dialoghi, Intersezioni, Testimoni del Tempo, gli incontri de “Il Sole 24 Ore”. Un nuovo appuntamento sarà quello dei Tribunali della crisi, dove ogni giorno alle 12.00 sarà celebrato un processo - non tanto in termini di persone, ma di istituzioni e regole - alla finanza, all’economia e alla politica.
La presentazione di saggi attinenti al tema di quest’anno è curata da Tonia Mastrobuoni giornalista economica de “Il Riformista”.
La conferenza stampa alla quale parteciperanno i premi Nobel James Heckman e George Akerlof si terrà alle ore 12.00 di venerdì 29 maggio, presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento
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