Black and light - Studio per l'emersione di una maschera superficiale. In mostra una serie di autoritratti fotografici neri su fondo nero, dove l'unico elemento che compone l'immagine e' il riflesso della luce sulla pelle.
A cura di Giorgia Terrinoni
Viaggiatore insaziabile, amante della musica, appassionato
di moto e di immersioni subacquee, affamato di vita e
curioso del mondo, tanto da desiderare di registrarne ogni
sfumatura attraverso lo strumento fotografico.
Claudio Martinez è tutto questo, ma è anche un disabile;
di quei disabili fortunati, che hanno ereditato un carattere
reattivo, senza pregiudizi, che hanno scelto di verificare
di persona le reali barriere fisiche e psicologiche della
loro condizione.
La sua disavventura inizia a sei mesi, quando contrae la
poliomelite per errore di un vaccino che, anziché
immunizzarlo dalla malattia gliela trasmette.
Dall’età di sette anni, comincia ad utilizzare la
fotografia come stimolo, mezzo per entrare in relazione con
le persone, attraverso un atto esorcizzante che gli permette
di trasformare la sua personale angoscia in azione.
Un’azione in cui la familiarità con la tristezza e la
sofferenza, consentono di aggiungere una verità e una
potenza particolari all’espressione artistica.
Dai set cinematografici alla pubblicità, dal reportage al
ritratto, dalla musica al video, il percorso di Claudio
Martinez è eclettico e dinamico. Nelle precedenti mostre
personali ha raccontato della stanchezza con “Tired”,
dello stato di sospensione con “Suspended”, mettendo in
relazione sculture in resina e fotografia, nel tentativo di
fossilizzare in un oggetto degli istanti di memoria.
“Black & light” è una mostra di sole fotografie in cui
l’artista, per la prima volta nella sua carriera, espone
sé stesso, ci parla del suo vissuto, delle emozioni che
emergono nitide dalle sue rappresentazioni e permettono ad
ogni osservatore di riconoscersi in esse. Una serie di
autoritratti neri su fondo nero, dove l’unico elemento che
compone l’immagine è il riflesso della luce sulla pelle.
Una luce netta e forte, che svela profonde zone d’ombra e
impara a convivere con esse, senza annullarle.
In questi cinque autoritratti, l’artista, togliendosi la
maschera, palesa la sua natura più intima, si lascia
guardare, si offre nudo allo spettatore, dichiarando con
onestà e dolcezza la propria fragilità. Ciò che ne
deriva non ha nulla a che vedere con la sofferenza
spirituale, anzi, portando alla luce le sue paure, abbandona
le forze subliminali della negatività per far emergere un
principio generatore, un anello nella catena della forza,
che spinge Claudio a trasformarla nel registro della sua
arte.
Dalla sofferenza può conseguire la ricerca della
felicità: il buio può venire in essere anche grazie alle
sfumature di luce.
Per essere ricettivi al cambiamento dobbiamo capire che è
soltanto permettendo alla trasformazione e alla rinascita di
avvenire, che le nostre speranze e i nostri desideri si
manifesteranno.
Nella misura in cui un artista supera, descrive e quindi
converte la sofferenza psicologica in un’esperienza di
significato universale, il suo viaggio si offre come tale da
poter essere ripercorso dagli altri con minor rischio.
Black & light, invitandoci ad entrare nel personale vissuto
dell’artista, ci incoraggia ad andare oltre la
consapevolezza di ciascuno di noi, in un cammino
ascensionale che dimostra le infinite possibilità
dell’esperienza. Un percorso fotografico che può
condurre chi ha la volontà di vedere attraverso il buio,
alla percezione di un’esistenza resa superiore
dall’eventualità della luce.
Inaugurazione: 30 maggio ore 19
Condotto C
via Filippo re, 8a - Roma
Orari di apertura: giovedì e venerdì 18.00-21.00 e su appuntamento