Graffiti digitali. 7 lavori polimaterici e interattivi inducono una riflessione su oggetti quotidiani tecnologici. Le installazioni ipotizzano un percorso che si articola in uno spazio con grandi totem (legno, metallo, plastica, elettronica), che interagiscono con il visitatore.
Sette totem polimaterici, istallazioni interattive, inducono una riflessione su oggetti quotidiani tecnologici, dominanti, radicati, necessari.
“Scienza e arte hanno in comune la sperimentazione giocosa, la gioia della scoperta di super segnali e la pretesa di essere rivelatrici di verità. Nell’arte questa pretesa riguarda principalmente l’ambito normativo mentre la scienza mira a fornire un quadro della realtà secondo una prospettiva oggettiva. E’ tuttavia difficile indicare limiti netti tra arte e scienza...”. L’assunto di Etologia Umana di Eibl Eibsfeld, ipotizza contaminazioni e compenetrazioni tra scienza e arte: è il limen che Maurizio Tiberti stressa con tenacia e ironia già dagli anni ’70.
Maurizio Tiberti nasce come ricercatore sui codici della comunicazione nelle sue forme grafiche più elementari. “Pratica la ricerca come necessità dialettica con la materia ostile e sconosciuta che serve a mettere a dura prova le proprie forze…”. Per Maurizio Tiberti la “materia ostile” da indagare o è la luce che lascia segni che sottendono ai protocolli di comunicazione o sono i modelli della mente o le reti neuronali, porgendo i risultati dell’esplorazione con metafore e simboli legati al gesto e alla partecipazione.
La sperimentazione artistica nasce “dall’osservazione del reale e dal suo tradursi in modello dello stesso ed è sempre in funzione di una ipotesi tutta da verificare…” per dirla con Mimma Bresciani e consolidare l’approccio concettuale di Maurizio Tiberti. Le istallazioni ipotizzano un percorso che si articola in uno spazio con grandi totem (legno, metallo, plastica, elettronica), presenze che interagiscono con il visitatore e portano i significati di era tecnologica. La Scienza e la Tecnologia non solo fonti d’ispirazione artistica. Gli oggetti tolti dal contesto consueto diventano stimolo a guardare le proprie origini, il ruolo personale e collettivo nella società, l’identità.
7 Totem in sequenza di significato e performance
Il simbolo degli avototem è un’antica eredità dei Primati, lontana discendenza, a dominio e difesa della territorialità. Sull’Universale di territorialità si fonda il totem; il luogo dove esso si trova viene onorato come sacro e rappresenta il centro rituale del territorio del gruppo. Per traslato i totem esposti portano “simboli” e “segni” odierni ad indicare modalità e strumenti, protocolli e vessazioni, necessità, interazioni imprescindibili, consapevoli o automatiche.
TotemSIGN - Iconografia dei simboli per comunicare, magazzino dei segni, numeri e lettere esposti in modo randomico.
TotemNBR - Il colore diviene informazione, codice di traduzione del messaggio, dal significante del numero al relativo colore, assume l’aspetto totemico nell’alternarsi di caleidoscopiche liste alternate a numeri e relativi colori, oltre il richiamo ai Cuisenaire Rods di sempre attuale utilizzo montessoriano.
TotemCELL - Gusci di macchine per comunicare, conchiglie vuote, quasi cavità dove ancora risuonano gli echi delle parole, dei pensieri ed emozioni formulate prima nella mente, poi espresse e scambiate con un remoto ricevitore con l’aspettativa di una eventuale accoglienza. Essi restano affissi come ex voto e divengono totem a significare l’azione, a ricordare, a materializzare, a “ringraziare” le potenziali o sperimentate capacità, passate e future del media.
TotemTAB - E’ interattivo e custode della tastiera standard dei mezzi di comunicazione, un tabernacolo che ospita un elemento sacrale; il totem reagisce alla presenza e si mostra.
TotemEMF - Il totem diviene antenna (Electromagnetic Field) evidenziando tattilmente con le sue linee di forza campi elettrici e campi magnetici invisibili che alimentano una comunicazione distale richiamando marcature simboliche.
TotemDISC - Nei Compact-Disc, i dischi magazzino, contenitori e deposito di memorie, di emozioni, di sensazioni, ci sono le portanti necessarie per comunicare suoni, immagini, segni, colori, dati. Tali strumenti sono ascritti, bruciati, depositati e affidati. Quindi il totem diviene avototem, potente tutore del secolo, custode del noto e sapiente maestro, abile nel restituire e rigenerare, ri-attivare il nostro processo sinaptico, attingendo alla “sua memoria” costituita da gangli di plastica e di luce.
TotemGRAPH - Graffiti digitali dove pensiero e azione della comunicazione si attualizzano attraverso la composizione delle stringhe alfanumeriche sulla tastiera del media. La gestualità manuale è prima della parola, della lallazione. I segmenti di percorso che serializzano e collegano i differenti segni di significato elementare (numeri e lettere) di una tastiera telefonica nel suo layout più noto, diventano significanti e graffiti del secolo come pittografica totemica e sono approdo, dal mezzo di comunicazione, all’icona tecnologica del media-messaggio.
Agire gli schemi motori di cui si è costituiti, indicare un’area pre-motoria, multisensoria dove il linguaggio si intreccia con attività e sensazioni, è l’idea che sottende Graffiti Digitali: è nuovo approccio filologico, mitologema rivisitato, nel nome / numero alfanumerico evocato dal gesto, “un nome un destino”, torna ad essere graffito di arcaica memoria.
Anna Giannandrea
Vernissage lunedì 15 giugno ore 18.00
Universita' degli Studi di Roma La Sapienza - Atrio dell'Aula Magna del Rettorato
piazzale Aldo Moro, 5 (Citta' Universitaria) - Roma
Ingresso libero