Alice in Wonderland. La mostra si compone di una serie di immagini inedite ispirate al celebre romanzo di Lewis Carroll, realizzate a penna dal giovane artista siciliano. Dal Bianconiglio, al Cappellaio Matto, dal Brucaliffo, allo Stregatto del Cheshire, alla Regina di Cuori...
Molto probabilmente il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, alias Lewis
Carroll, mentre nel 1862 scriveva il suo primo strambo libro per le
sorelline Liddell, la prediletta Alice in primis, non immaginava quale segno
profondo e indelebile avrebbe lasciato non solo nella storia della
letteratura fantastica, ma proprio nell'immaginario fantastico mondiale
dell'Ottocento, di tutto il Novecento, e ancora del Duemila... Precipitare
vertiginosamente nel pozzo della sfrenata inventiva carrolliana inseguendo
un improbabile coniglio bianco in perenne ritardo, difatti, sarebbe
diventato il gioco preferito di generazioni di lettori non meno che di
generazioni di illustratori - dai primi austeri e seminali John Tenniel e
Arthur Rackham al rotondo Walt Disney della cinematografia animata, e dal
geniale revisore Ralph Steadman per le edizioni del centenario fino al
nostro Emanuele Luzzati di fine millennio - tutti prima ansiosi e poi beati
di potersi finalmente immergere in quel mondo parallelo dove tutto può
accadere, tra realtà sorprendenti in perenne trasformazione e personaggi dai
caratteri davvero imprevedibili. Per chi lavora con le immagini, il
meraviglioso paese di Alice è decisamente la Terra Promessa, il Bengodi più
sardanapalesco, un Perù disseminato di ricchezze gratuite, la Bibbia
dell'invenzione visiva, la più lussureggiante giungla psichedelica, un
Atlantide di sorprese.
Illustrare le corsette della ragazzina vittoriana di
qua e di là, tra questo e quello, da un capitolo all'altro, è un vero
regalo, anzi è un premio, addirittura è la realizzazione esaustiva di un
sogno inseguito fin dall'infanzia. Che bellezza, dunque, e che fortuna per
il giovane Giovanni Robustelli essere già arrivato lì, diciamo pure
attraverso lo specchio. Per nulla intimorito dalle possibili difficoltà
dell'impresa, si è tuffato a capofitto nella tana del coniglio e non ha
tralasciato di esplorarla in ogni suo angolino. Ha subito individuato le
caratteristiche della sua compagna d'avventure Alice, una sfrontatella che
però è curiosa degli altri, e con lei al fianco ha incontrato uno dopo
l'altro i vari sacerdoti della meraviglia: il Bianconiglio, il Cappellaio
Matto, il Brucaliffo, lo Stregatto del Cheshire, la Regina di Cuori e tutti
gli altri. Le sue lunghe inusuali panoramiche orizzontali hanno il potere di
trascinare anche noi proprio in mezzo a quelle situazioni soavemente
balorde.
Ed è lì, girando lentamente lo sguardo da sinistra a destra e da
destra a sinistra, che sbalordiamo non solo per quanto vediamo ma per come
lo vediamo. A sorpresa, l'arte "teen" di Robustelli è già pienamente matura.
Il suo segno veloce sa bene subito - per istinto? - dove insistere e dove
tralasciare. Così ambienti e personaggi occupano i propri spazi imponendosi
per quel che sono, materia d'inchiostro e di sogno, senza disturbarsi a
vicenda. Tutti espressivi quanto basta: lei e gli umani, gli animali e i
vegetali, persino gli inanimati. Si tratta, è evidente alla prima occhiata,
di un'interpretazione di classe, anzi di gran classe. Lo testimoniano i
monelli piedini scalzi della protagonista, i baffi a riccio del cappellaio,
lo sguardo interrogativo del grifone, l'anarchico intreccio di tronchi del
bosco, la voluttà ascendente del bruco in discesa, l'eleganza pelosa del
coniglio, l'antico sdegno della cuoca lanciastoviglie, o l'ombra di Alice
nel turbine delle carte da gioco. Se fosse cresciuto cinquant'anni fa, a
questo punto Robustelli sarebbe un grande e famoso illustratore italiano.
Vivendo e operando oggi, è un grande illustratore italiano ancora
misconosciuto. Che aspettiamo a valutarlo per quanto si meriterebbe? Presto,
su, facciamo presto, ci ricorda l'orologio che corre nel taschino del
coniglio in corsa!
Per l’occasione le Edizioni Papel hanno realizzato un cofanetto a tiratura
limitatissima con le stampe numerate e firmate delle 12 opere in mostra, con
una presentazione del lavoro di Giovanni Robustelli scritta da Ferruccio
Giromini.
inaugurazione: giovedì 25 giugno ore 18.30
Spazio Papel
via Savona, 12 - Milano
Apertura: da lunedì a sabato orario continuato 11.00-20.00
Ingresso libero