Da Mistretta a Godel e' la storia di un viaggio interiore, che parte dal desiderio di latte e caffe' e approda alle tavole di un palcoscenico. E' la storia in cui gli analfabeti imparano di nascosto le poesie a memoria.
Da Mistretta a Gödel
scritto e diretto da Mimmo Sorrentino
con Liborio Oresti, Beppe Cavolo, Luca Cavalieri, Elisabetta Ungaro,
Ambrogio Coppola, Samantha Oldani, Cristina Villani
musiche composte da Andrea Taroppi
progetto scenografico Mimmo Sorrentino e Anna Olivelli
costruzione scenografie Comunità Exodus di Garlasco
fotografia Paola Lanzetti
consulenza prof. Piergiorgio Odifreddi
responsabile di allestimento Alessandro Lollino
organizzazione Jacopo Dalla Palma
una produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro, Milano/Cooperativa
Teatroincontro
SPETTACOLO INSERITO NELL'ABBONAMENTO INVITO A TEATRO
Dopo aver debuttato a Santarcangelo dei Teatri, approda sulle tavole dell'
Arte Da Mistretta a Gödel, la nuova coproduzione CRT Centro di Ricerca per
il Teatro, Milano/Cooperativa Teatroincontro, lo spettacolo con cui Mimmo
Sorrentino approda a una maturità registica e drammarurgica che lo consacra
come uno tra i registi più accorti e sensibili della sua generazione.
Da Mistretta a Gödel è la storia di un viaggio interiore, che parte dal
desiderio di latte e caffè e approda alle tavole di un palcoscenico. E' la
storia in cui gli analfabeti imparano di nascosto le poesie a memoria. E' la
storia che parla di Mistretta, un paese che è "un'isola nell'isola, dove gli
uomini sembrano personaggi usciti fuori dall'Iliade o dall'Odissea: naso
spigoloso, pupille nascoste, fronte alta" Â. E' la storia dell'incontro tra
Pitagora e Achille, nomi e maschere del mito, persone del reale, perché
reale è la loro storia teatrale. Infatti Pitagora è un disabile che studia
il rapporto tra il teatro e le teorie del matematico Gödel, lo scienziato
che ha dimostrato come qualunque sistema chiuso è destinato a raggiungere un
punto di crisi che può essere superato solo uscendo dai limiti stessi del
sistema. Per Achille l'incontro con Pitagora e Gödel assume il valore di una
vera e propria epifania: la scoperta della "diversità " dell'altro (Pitagora)
e la comprensione di come, per l'uomo, comunicare non sia una possibilità ,
bensì una necessità (Gödel). Perché necessario è, per Pitagora, recitare;
necessario è, per Achille, seguirlo; e necessario sarà il ruolo del
pubblico, chiamato a vivere finzione e realtà , mito e presente, vita e
teatro.
'Mistretta () è un paese in provincia di Messina. Per arrivarci si prende
l'autostrada che da Messina va verso Palermo e si esce a Santo Stefano di
Camastra. () È la Grecia la tela su cui si è disegnata l'esistenza degli
abitanti di Mistretta
Gödel è il più grande matematico del secolo scorso. Allo stesso modo di come
Newton ha scoperto perché siamo ancorati alla terra e non voliamo per aria,
Gödel, con il suo teorema, ha scoperto perché comunicare non è una
possibilità che ci è più o meno data, ma una legge a cui non possiamo
sottrarci'
Mimmo Sorrentino
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Note di regia
Abbiamo conosciuto in un laboratorio la storia lirica di Achille, nato a
Mistretta alla fine degli anni '50, e abbiamo provato a raccontarla. Questa
nota di regia pertanto non può che iniziare che con un grazie ad Achille.
La pratica teatrale di Teatroincontro si ispira ad un metodo proprio delle
scienze sociali: "l'osservazione partecipata". In questa ricerca abbiamo
coinvolto attori, anziani, studenti, disabili, extracomunitari,
tossicodipendenti, malati terminali. Persone molto lontane dalle accademie
e
dalle scuole di teatro, come del resto non teatrale è stata la nostra
formazione. Questa pratica svela il legame tra la necessità e il desiderio.
Con il teatro noi tentiamo di materializzare questo legame, trasformarlo in
visione. Quando ciò accade e riesce , si generano dei cambiamenti sia nelle
strutture, sia nelle persone che partecipano al lavoro. Quando ciò accade e
riesce, si genera, almeno per noi, poesia.
Praticare a teatro "l'osservazione partecipata" vuol dire, nella maggior
parte dei casi, sviluppare un teatro autoreferenziale. Nel parlare del
legame tra la necessità e il desiderio, i gruppi e le persone spesso
finiscono per parlare di se stessi. Allora è chiaro, spero, perché ci siamo
interessati al primo teorema di Gödel. Il primo teorema di Gödel costituisce
il grado massimo di conoscenza raggiunto dagli uomini riguardo
all'autoreferenzialità .
Solitamente il teorema di Gödel è conosciuto per la sua complessità , per la
sua eleganza, per il suo mistero, perché si legge, per chi riesce a
leggerlo, come un romanzo d'avventura con colpi di scena degni di Hitchock.
Raramente si parla delle conseguenze che la dimostrazione di Gödel ha sugli
uomini. Noi ci siamo occupati di questa conseguenza. Gödel ci dimostra
perché comunicare è una legge a cui è impossibile sottrarsi, allo stesso
modo di come Newton ci ha dimostrato perché non possiamo sottrarci alle
legge che ci fa stare con i piedi per terra.
Di Achille abbiamo già detto. Di Pitagora no. A Pitagora un grazie. Un
grazie perché, per recitare in questo spettacolo, ha imparato a parlare, ha
imparato a cadere. Su Pitagora la natura ha disegnato tutto ciò che qui è
stato scritto. In lui necessità e desiderio, grazie al teatro, si
materializzano. E quando ciò accade, soprattutto se accade in un disabile,
si genera poesia. La poesia sconcerta, fa discutere, commuove, irrita,
insomma, non lascia indifferenti.
Noi ci auguriamo che questo spettacolo non lasci indifferenti, così come non
ha lasciato indifferenti noi che lo abbiamo realizzato.
Mimmo Sorrentino
Sono, forse, una delle poche persone che vedranno la nuova pieces di Mimmo
Sorrentino conoscendo il significato della seconda metà del titolo, ma non
della prima. Probabilmente, una parte degli spettatori conoscerà la prima
metà , ma non la seconda. I più fortunati saranno però coloro che del titolo
non capiranno proprio niente, perché avranno così la possibilità di
scoprire, in una sola serata, un paese della Sicilia e un teorema di
matematica.
Sulla Sicilia e sulla singolare storia di Achille, non sta a me dire. Io
l'ho semplicemente goduta come si godono le sorprese che aprono gli occhi su
una realtà insospettata. Sul teorema di Gödel, invece, credo di dover e
poter dire qualcosa, perché come logico matematico lo frequento ormai da
trent'anni, studiandolo e insegnandolo.
Il teorema si può parafrasare con l'affermazione che "ci sono veritÃ
indimostrabili". Ma le verità di cui si parla sono quelle matematiche. Non
si tratta invece, come si potrebbe supporre dall'ambientazione siciliana o,
più generalmente, italiana, di altre indicibili verità , delle quali,
appunto, non dirò nulla, perché, come affermava uno dei precursori di Gödel,
Ludwig Wittgenstein: "su ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere".
Il teorema di Gödel è stato oggetto di romanzi, di poesie, addirittura di
concerti. Che io sappia, questa è la prima volta che approda su un
palcoscenico teatrale. Ma lo spettatore non deve temere: non dovrà subire
dimostrazioni o lezioni, perché il teorema viene usato soprattutto per la
sua valenza metaforica. Che sarebbe l'aver dimostrato che, in situazioni
normali, ogni sistema ha dei limiti che non si possono trascendere
dall'interno. Lascerò allo spettatore scoprire come questo si adatti alla
situazione descritta nella piece. Mi limito ad anticipargli che la cosa lo
sorprenderà , e gli mostrerà come la matematica e i suoi teoremi non sono poi
così distanti dalla vita quotidiana.
Piergiorgio Odifreddi
Così la critica
Con un'intuizione geniale e originalissima, il drammaturgo Mimmo Sorrentino
ha riletto il famoso teorema enunciato nel 1931 da Kurt Gödel, il grande
logico che ha rivoluzionato l'edificio concettuale della matematica,
interpretandolo come metafora dell'accadimento teatrale: comunicare non è
una possibilità che ci è più o meno data, ma una legge alla quale non
possiamo sottrarci. Conclusione tutt'altro che immediata da trarre - eppure
estremamente suggestiva - perché il contributo del genio americano, non
sempre è accessibile a chi non ha fatto studi specifici, nonostante qualche
anno fa il suo nome sia divenuto popolare grazie a un libro di Hofstadter,
Gödel, Escher, Bach, trasformatosi rapidamente in oggetto di culto.
Giulia Vannoni
Il modo di lavorare di Mimmo Sorrentino mi stimola, si capisce che non gli
interessa il teatro di per sé, sembra sempre che arrivi dall'esterno del
teatro per usarlo per qualche suo fine, come se fosse un pretesto e insieme
un esperimento scientifico, quasi: e allora ecco il senso di necessità dei
suoi lavori. E siccome è una persona intelligente e riflessiva, i risultati
possono essere sconcertanti, magari discutibili, ma non banali.
Oliviero Ponte di Pino
Da Mistretta a Gödel, dall'infanzia alla maturità , dalla poesia della Grecia
all'oscurità del linguaggio della matematica, dal teatro "quotidiano" a
quello sperimentale degli anni Sessanta: sono molti i viaggi e i cambiamenti
che Achille, interpretato da un bravissimo Liborio Oresti, affronta nel
nuovo spettacolo di Mimmo Sorrentino, Da Mistretta a Gödel.
L'informatore
Epica, come può esserlo la storia di un uomo, e simbolica, come può esserlo
un teorema di matematica: è Da Mistretta a Gödel, la vicenda scritta e
diretta da Mimmo Sorrentino.
La Provincia Pavese
BIGLIETTI
intero 15 euro (29.044 lire)
ridotto giovani* 10 euro (19.363 lire)
ridotto anziani 7,5 euro (14.522 lire)
prevendita TicketOne 02392261
ticketOne gruppi 023922662
ORARI
inizio spettacoli ore 20.30
festivi ore 16.00
Info:
CRT Centro di Ricerca per il Teatro
Settore Comunicazione
Tel. 02881298
CRT Teatro dell'Arte
viale Alemagna, 6 - 20121 Milano
prenotazioni allo 02.89011644