II edizione del Festival di Suono e Pace. 3 giorni in cui la musica e' occasione di incontro e di dialogo, il silenzio insegna ad ascoltare, le parole raccontano storie di diritti violati, di fughe dai conflitti, di pace cercata e costruita.
Prende avvio venerdì 19 giugno il viaggio sonoro alla scoperta delle radici delle culture e dei popoli del mondo, proposto dal festival “MARVELLOUS SOUND PROJECT”. Fino al 21 giugno, nella suggestiva cornice della villa settecentesca di Montruglio a Mossano, in provincia di Vicenza, tre giorni in cui la musica diventa occasione di incontro e di dialogo, il silenzio insegna ad ascoltare, le parole raccontano storie di diritti violati, di fughe dai conflitti e dalla povertà, di pace cercata e costruita.
L’evento, giunto alla seconda edizione, cade in concomitanza con due importanti ricorrenze: il 20 giugno è la giornata mondiale del rifugiato e il 21 giugno quella europea della musica. Suono e pace ritornano ancora una volta a incrociare i loro percorsi, come vuole sottolineare il festival che quest’anno ha scelto come filo conduttore il tema delle migrazioni e delle radici e ad esso dedica anche alcuni incontri con testimoni. “MettereRadiciPerdere” è infatti il titolo dell’edizione 2009, che vede in programma artisti e gruppi che hanno fatto della ricerca e delle incursioni musicali in mondi diversi - nonché della contaminazione vera - la propria cifra stilistica, e alcuni, in particolare, che hanno inteso la musica come “terra accogliente e di pace”, di incontro e di scambio tra culture differenti.
Apre simbolicamente l’intero festival, alle ore 20.00, la performance di Yoko Muronoi, un’esibizione per un pubblico di sordi e udenti a sottolineare come il silenzio sia l’origine vera di tutti i suoni. Danzatrice di rara qualità espressiva, essenziale e sostanziale insieme, Yoko Muronoi è un’artista che epura il molto e lo esprime nel poco. Nata a Yokohama, in Giappone, ha una formazione nella danza butoh; il suo primo maestro è il grande Akira Kasai, con il quale studia a Tokyo durante gli anni dell'università. In seguito, lavora con la compagnia Seiryu kai (1982-84) e dal 1985 comincia la sua attività di Solo-danzatrice approfondendo l'improvvisazione. I suoi atti performativi sono un insieme di leggiadria e peso, ponderatezza e improvviso. Una poesia per gli occhi e per l'anima. La sua occupazione dello spazio genera vibrazioni energetiche che comunicano e solitamente provocano nello spettatore un turbamento piacevole. Ha performato con danzatori, musicisti, videoartisti di fama internazionale.
A inaugurare il cartellone musicale, alle ore 20.30, il concerto di Enrico Pieranunzi, tra i protagonisti più noti e apprezzati della scena jazzistica europea: un progetto-itinerario dedicato al grande Domenico Scarlatti, clavicembalista e compositore napoletano del Barocco dalla spiccata fantasia e potenza visionaria, che nelle sue sonate equilibra lo spirito improvvisativo e la sapienza compositiva, tanto da essere definito un jazzista ante litteram. È proprio tale particolare aspetto ad aver ispirato a Pieranunzi un “percorso” giocato sull’improvvisare/comporre all’istante: egli esegue, infatti, un buon numero di brani in totale fedeltà al Maestro, ma da questi trae importanti spunti tematici da cui partire per “divagazioni” improvvisative. Un forte eclettismo espressivo è la spiccata cifra stilistica di Pieranunzi, che appartiene a un universo musicale in cui convivono in armoniosa coabitazione musica classica e jazz, improvvisazione e composizione. Una visione del far musica che gli è valsa, per la terza volta dal 1989, l’affermazione nel “Top Jazz” come Miglior Musicista dell’anno.
Il cartellone musicale del festival prosegue sabato 20 giugno, con inizio alle 15.30 insieme ai “Tammittam Percussion Ensemble”, formazione di percussionisti accompagnati dal pianoforte di Stefania Redaelli. Alle 19.00 l’eclettica Petrina, giovane artista d’avanguardia a Montruglio col suo nuovo Petrina in Doma, progetto che la vede accompagnata dagli East Rodeo. Chiuderà la seconda giornata (ore 21.30) il travolgente violino “mediterraneo” di Lino Cannavacciuolo.
Saranno gli “Ananke” domenica 21 giugno, alle ore 15.30 a rievocare nuovamente il Mediterraneo, ricordando i “viaggi costretti” degli ebrei sefarditi. Appuntamento alle ore 19.00 con gli otto “Figli di madre ignota”, band milanese che nella prossima estate sarà l’unico rappresentante dell’Italia allo Sziget Festival di Budapest.
Infine, a chiudere memorabilmente questa seconda edizione del MARVELLOUS SOUND PROJECT, alle ore 22.00, saranno i “Radiodervish”, sul palco insieme ai solisti araboisraeliani dell’“Orchestra di Nazareth”. Si tratta della prima europea, dopo l’anteprima mondiale assoluta al Peace Festival di Tel Aviv, per il nuovo progetto speciale che li vede insieme.
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Aim Acque, la municipalizzata di Vicenza che cura la gestione dell'acquedotto, fornisce nei giorni del festival acqua pubblica in comodi boccioni, evitando il consumo di bottiglie di plastica e vetro e dunque riducendo l’inquinamento ambientale. Una scelta di consumo attenta e sostenibile.
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Villa di Montruglio
Mossano (Vicenza)