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dal 1/5/2002 al 29/9/2002
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Emanuela Caldirola



 
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1/5/2002

La Biennale di Venezia

La Biennale di Venezia, Venezia

30 nuove commissioni, 10 produzioni e coproduzioni, 62 novita' tra nuove esecuzioni, prime assolute ed europee. L'attivita' di Danza Musica e Teatro della Biennale di Venezia delinea un progetto di intenso intervento nella produzione, la promozione e la documentazione della nuova creativita', aprendo la Biennale a collaborazioni e partenariati, anche pluriennali con Fondazioni, teatri, enti.


comunicato stampa

2 maggio - 29 settembre 2002

30 nuove commissioni, 10 produzioni e coproduzioni, 62 novità tra nuove esecuzioni, prime assolute ed europee. L'attività di Danza Musica e Teatro della Biennale di Venezia delinea un progetto di intenso intervento nella produzione, la promozione e la documentazione della nuova creatività (quest'anno le nuove opere prodotte per e con la Biennale raggiungono i 2/3 dell'intero programma), aprendo la Biennale a collaborazioni e partenariati, anche pluriennali con Fondazioni, teatri, enti. E' il caso dell'Unesco, che conferma anche quest'anno il sostegno al progetto dei tre settori, e del Teatro Metastasio di Prato; a cui si aggiungono, fra gli altri, la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste, l'Accademia Musicale Chigiana, il Teatro Grande di Brescia, la Fondazione Regionale per lo Spettacolo del Friuli-Venezia Giulia, l'Ambasciata del Canada, insieme a istituzioni e organizzazioni governative e culturali di Francia, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Portogallo. Dal 2 maggio al 29 settembre, attraverso spettacoli, laboratori, conversazioni, si snoda l'attività di Danza, Musica, Teatro per il 2002, con 88 spettacoli per 49 giorni di programmazione.

Dalla costituzione come Settore autonomo all'interno della Biennale di Venezia nel '99, la Danza, sotto la direzione di Carolyn Carlson, ha sviluppato la sua attività secondo direttrici molteplici: la formazione permanente (con l'Accademia Isola Danza, la prima in Italia dedicata al contemporaneo); l'attività di produzione e diffusione di nuove creazioni (che hanno dato vita alla Compagnia di Danza della Biennale di Venezia e a un'intensa attività di presentazione di questi spettacoli in Italia e in Europa); il sostegno alla danza italiana (con commissioni specifiche a giovani talenti e ad affermati coreografi); la testimonianza di stili e tendenze del panorama coreografico contemporaneo, attraverso ospitalità e coproduzioni internazionali.

Al suo quarto anno di attività, il programma del Settore Danza (che si snoda nel 2002 dal 2 maggio al 22 settembre coinvolgendo oltre agli spazi teatrali aperti in questi anni dalla Biennale - il Teatro Piccolo Arsenale, il Teatro alle Tese, Il Teatro Verde - anche il Teatro Fondamenta Nuove) conferma gli indirizzi e il progetto che hanno caratterizzato il quadriennio di direzione di Carolyn Carlson: commissioni di nuova danza assegnate a sette coreografi (2>5 maggio), cresciuti in questi tre anni con Carolyn Carlson, e a due artisti italiani di profilo internazionale (Enzo Cosimi e Caterina Sagna il 13 settembre); compagnie internazionali che presenteranno alcuni dei più interessanti sviluppi e delle più innovative contaminazioni della danza contemporanea; un originale sguardo rigorosamente "al maschile" sulla danza internazionale. Solomen, 25 assoli di coreografi e danzatori - dalle figure più rappresentative della danza di questi anni ai nuovi e nuovissimi talenti internazionali -, di cui 16 presenti con creazioni ideate per la Biennale di Venezia e dalla Biennale coprodotti.
Da maggio, insieme agli spettacoli e alle produzioni, riprende anche l'attività dell'Accademia diretta da Carolyn Carlson sull'Isola di San Giorgio. Attività che ha raggiunto un grado di consenso a livello internazionale: lo scorso anno tre allievi dell'Accademia hanno vinto la borsa di studio del Laban Centre di Londra, e uno di loro è impegnato anche nella compagnia del centro, la Transition Dance Company; altre due allieve sono state invece assegnatarie di una borsa di studio alla Amsterdam Hogenschool. Quest'anno le domande per le selezioni sono state più di 400 da tutto il mondo, con 260 ammissioni alle selezioni stesse. Fra i 29 danzatori alla fine scelti troviamo rappresentati Paesi quali Argentina, Belgio, Corea, Finlandia, Francia, Messico, Norvegia.
A tenere stages all'Accademia Isola Danza nel 2002 arriveranno, fra gli altri, Wim Vandekeybus, Lucinda Childs, Malou Airaudo, Mark Tompkins, Nigel Charnock, Enzo Cosimi, Susanne Linke, Dominique Mercy, Janet Panetta.

Secondo precise linee guida si è articolata la programmazione del Settore Musica dal '99, sotto la direzione di Bruno Canino: riportare all'ascolto le musiche di autori decisivi, raffigurando quegli snodi cruciali della storia musicale del Novecento, i cui influssi si irradiano sull'oggi - Stravinskij, Schoenberg, Bartók -; e accanto, attraverso le sezioni dedicate alla produzione cameristica (dal quartetto al trio) l'esecuzione di numerose creazioni di autori contemporanei, esplorando così le mille sfaccettature di cui si compongono le odierne architetture sonore; a cui si aggiungono originali incursioni nella musica dei giocattoli, degli strumenti atipici e delle percussioni. Un ruolo centrale, nella volontà della Biennale di promuovere la ricerca del nuovo, ha avuto l'impegno produttivo - ogni anno - di un'opera in prima esecuzione assoluta (K. Trilogia della solitudine di Luca Mosca e Camera obscura di Marco Di Bari).

Nel 2002 (3 maggio - 29 settembre), si rafforza e si amplia il progetto sulla nuova musica con un intero spazio dedicato alle commissioni: 19 autori, che rappresentano uno spaccato consistente di paesi e di scritture, fra nomi già affermati e scoperte recenti, per altrettanti nuovi brani che moltiplicano le prospettive e scommettono sul prossimo futuro. Anche il ciclo sul pianoforte raccoglie, attraverso le proposte di Luca Mosca, Carlo Boccadoro, Emanuele Arciuli, per citare alcuni, ben 16 novità.
Big Bang Circus è invece il titolo dell'opera nuova di Claudio Ambrosini, che racconta la nascita dell'universo - dalle antiche narrazioni mitologiche alle formulazioni scientifiche - attraverso il mondo del circo: attori e acrobati, cantanti e musicisti forse non si erano mai visti insieme, in quella che è la prima opera in forma di circo.
Di Bruno Maderna, figura che conclude il capitolo dedicato alle "alternative del Novecento", grande compositore e direttore, ma anche grande pedagogo, verrà messa in scena l'opera, originariamente radiofonica, Don Perlimplin, con Roberto Fabbriciani protagonista e la direzione musicale di Mauro Ceccanti. Spaziando dal periodo giovanile fino a quello americano e degli ultimissimi anni, Sandro Gorli con il Divertimento Ensemble e l'Ex Novo Ensamble esplicitano le costanti del pensiero maderniano: l'utilizzo della dodecafonia come tecnica, l'amore per il lirismo strumentale, la musica come divertimento.

A febbraio è invece già cominciata la programmazione del Settore Teatro per il 2002, con un festival in Europa, Temps d'images, che guardava all'intersezione tra spettacolo dal vivo, nuova creatività, media televisivi e cinematografici. Un unico programma declinato diversamente in tre città, Parigi Venezia e Bruxelles, che la Biennale di Venezia realizzava insieme a partner europei (il centro nazionale La Ferme du Buisson di Parigi, il centro culturale Les Halles de Schaerbeek di Bruxelles, il canale televisivo franco-tedesco ARTE) e che nei prossimi mesi si replicherà a Berlino e Lisbona.

Riprendendo ora a maggio (28 maggio - 14 settembre), il Settore Teatro sviluppa l'attività lungo le traiettorie che hanno caratterizzato i suoi primi tre anni. Pensando alla Biennale come "alla chiave per un ingresso diverso nella città, vissuta come un luogo antico che può ospitare l'arte vivente", Giorgio Barberio Corsetti ha allargato lo sguardo, fin dal suo esordio come direttore, "su tutte quelle esperienze che viaggiano nella zona di confine tra il teatro e le altre arti", per fare di Venezia - palcoscenico naturale - il luogo di incontro e di progettazione per gli artisti. Armando Punzo, Marco Martinelli, Eimuntas Nekrosius hanno condotto il loro lavoro fin dalle prime fasi di ricerca alla Biennale. Peter Stein, Benno Besson, Oskarás Korsunovas, Krystian Lupa, François Tanguy, Thomas Ostemeier (presentato per la prima volta in Italia dalla Biennale) hanno creato l'occasione di un confronto, più che fra generazioni fra i diversi metodi della regia. Ma, soprattutto, è stata la scoperta di una nuova forma d'arte, il circo-teatro, che ha visto la Biennale impegnata a dare nuovo impulso, insieme alla Festa Internazionale del Circo, a una via italiana a questo singolare genere. E quest'anno sarà lo stesso Giorgio Barberio Corsetti ad affrontare il nuovo linguaggio con uno spettacolo che, nella trasformazione di attori che sono anche acrobati e artisti circensi che sono anche attori, trova la metafora essenziale delle Metamorfosi ovidiane a cui si ispira.
Peter Brook e la magia della scena: la nuova versione della Tragédie d'Hamlet, prossimo tassello nel percorso shakespeariano di un maestro, apre nuovi orizzonti sulla creatività di un artista che ha rivoluzionato la scena europea. Peter Brook sarà a Venezia anche per raccontarsi insieme a Franco Quadri; mentre due dei suoi attori e collaboratori più assidui, Bruce Myers e Sotigui Kouyate, entreranno nel merito del magistero dell'attore attraverso due rispettivi laboratori. Avviato nel '99, il Cantiere Orlando di Marco Martinelli conclude un percorso che, passato a Venezia attraverso fasi laboratoriali e realizzazioni sceniche - come il fulminante monologo di Ermanna Montanari ne L'isola di Alcina - approda ora, lungo il filo rosso dei "labirinti dei temi dell'amore", al Sogno shakespeariano.

Ufficio Stampa Emanuela Caldirola
Tel 041 5218886 - 041 5218820
Ufficio Stampa la Biennale di Venezia
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