Ernesto Bazzaro
Leonardo Bistolfi
Filippo Carcano
Tranquillo Cremona
Federico Faruffini
Giuseppe Grandi
Eugenio Pellini
Il Piccio
Daniele Ranzoni
Camillo Rapetti
Medardo Rosso
Paolo Troubetzkoy
Annie-Paule Quinsac
250 opere, tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni, celebrano il movimento che, dalla seconda meta' dell'800 fino ad inizio 900, seppe coinvolgere tutte le arti in un rinnovamento e traghetto' la societa' italiana verso un cambiamento ideologico e di costume. Per tutta la durata della mostra, Milano diventa un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, piece teatrali e proiezioni cinematografiche. A corredo dell'esposizione, presso la Biblioteca di via Senato, e' approfondita la parte letteraria e giornalistica della Scapigliatura con l'esposizione del Fondo di Angelo Sommaruga: lettere, biglietti postali, cartoline, volumi e una sezione dedicata alla caricatura. A cura di Annie-Paule Quinsac.
a cura di Annie-Paule Quinsac
250 opere, tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni, celebreranno il movimento che, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti in un rinnovamento e traghettò la società italiana verso un cambiamento ideologico e di costume.
Per tutta la durata della mostra, Milano diventerà un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce teatrali e proiezioni cinematografiche. Nell’estate 2009, Milano celebrerà la Scapigliatura, il movimento artistico e letterario che nacque proprio nel capoluogo lombardo e che qui si affermò.
Dal 26 giugno al 22 novembre 2009, Palazzo Reale ospiterà la mostra SCAPIGLIATURA. UN “PANDEMONIO” PER CAMBIARE L’ARTE che, attraverso 250 opere - dipinti, sculture, grafiche e incisioni, corredate da testi, fotografie e molto altro ancora -, farà rivivere l’atmosfera di quest’esperienza che, dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti verso un rinnovamento e portò la società italiana ad un cambiamento ideologico e di costume.
Il termine “Scapigliatura” deriva dal titolo del romanzo di Cletto Arrighi (giornalista, scrittore e patriota) La Scapigliatura e il 6 febbraio (1861-62), in cui, con i toni passionali del racconto popolare, si narra la vicenda milanese di un ‘gruppo’ di scontenti e ribelli, “vero pandemonio del secolo … serbatoio … dello spirito di rivolta e di opposizione a tutti gli ordini stabiliti”, che finiscono con il sacrificare la vita nei moti antiaustriaci del 1853.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Artematica, col patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, l’esposizione è curata da Annie-Paule Quinsac e coadiuvata da un comitato scientifico composto da Giuseppe Farinelli per la letteratura, Paolo Repetto per la musica, Gaetano Oliva per il teatro, Anna Finocchi per i rapporti con l’architettura. In mostra saranno presenti i lavori di trentotto artisti, da Giovanni Carnovali detto Il Piccio a Daniele Ranzoni, da Tranquillo Cremona a Giuseppe Grandi, da Gaetano Previati a Medardo Rosso, a Pietro Troubetzkoy, provenienti da raccolte pubbliche e private italiane e da prestigiose istituzioni straniere quali il Groninger Museum di Groningen, in Olanda, e il Szépművészeti Múzeum di Budapest, coprendo un arco temporale di quattro decenni in cui il movimento si è evoluto dall’iniziale serrata polemica ad un nuovo accademismo.
A corredo, nello stesso periodo, presso la Biblioteca di via Senato sarà approfondita la parte letteraria e giornalistica della Scapigliatura, nella mostra dal titolo La Scapigliatura e Angelo Sommaruga. Dalla bohème milanese alla Roma bizantina. Per la prima volta verrà esposto il Fondo di Angelo Sommaruga di proprietà della Biblioteca di via Senato: lettere, biglietti postali, cartoline (fra cui alcune inedite di Gabriele D’Annunzio e Giosuè Carducci), volumi, riviste fra cui “Cronaca Bizantina” e “Forche Caudine” (di cui è stato editore). Sarà presente inoltre una sezione dedicata alla caricatura e alcune opere di artisti scapigliati fra cui Ranzoni, Troubetzkoy e Conconi.
Per tutta la durata della mostra, Milano diventerà un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce teatrali, proiezioni cinematografiche. Saranno anche ricostruiti alcuni itinerari mirati ai luoghi canonici, urbani, della ‘vita’ scapigliata, come le osterie, i caffè e gli atelier, come quello di Eugenio Pellini di via privata Siracusa 6.
Il percorso espositivo, organizzato in sezioni cronologiche, prenderà il via da Gli anni ‘60. La formazione di un’estetica. Qui si troveranno le opere de Il Piccio, un precursore che, nelle ultime stagioni della sua vita, elaborò una pittura sfumata, tutta d’atmosfera, e di Federico Faruffini, che sperimentò l’intensità coloristica intesa come lingua delle emozioni, accanto al quale s’incontreranno i lavori di Filippo Carcano, innovatore nel linguaggio pittorico ma meno propenso all’intimismo.
I protagonisti della sezione Gli anni ‘70. Il momento d’oro saranno Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona e Giuseppe Grandi che, in sodalizio, elaborarono la ‘macchia’ scapigliata e la scultura pittorica, sostituendo al finito accademico, basato sul disegno della forma, una materia fluida, in cui la forma è colore carpito alle zone d’ombra, suggerendo, e non descrivendo, il reale. GIi anni ’80 sarà dedicata all’affermazione della scultura scapigliata, che prende avvio dal rifiuto del concetto rinascimentale di statuaria come plastica e apre così la via alla cosiddetta “scultura impressionista”. In mostra si troveranno i lavori di Giuseppe Grandi, del quale per la prima volta verranno presentati i gessi - restaurati per l’occasione - del monumento alle Cinque Giornate, di Ernesto Bazzaro, del giovane Paolo Troubetzkoy, allievo di Ranzoni, del primo Leonardo Bistolfi e di Medardo Rosso. L’ultima sezione, Gli anni ‘90, evidenzierà come, in pittura e scultura, l’apporto delle nuove leve permette l’elaborazione di un vero e proprio accademismo del linguaggio scapigliato (come nel caso dello scultore Eugenio Pellini o del pittore Camillo Rapetti), mentre la visione scapigliata diventa un banco di prova per i futuri “divisionisti”, come ad esempio Gaetano Previati.
Fermento intellettuale, ma anche congerie socio-politica, la Scapigliatura fu un’esperienza che coinvolse tutte le arti verso un rinnovamento o, meglio ancora, un capovolgimento ideologico, artistico e di costume. Nella Milano postunitaria, laboriosamente avviata al ruolo di capitale morale, fra borghesia in ascesa, incombenti conflitti sociali e rinnovata coscienza individuale, intervenne un coro di voci spregiudicate e indipendenti. Velleità spesso urlate a pieni polmoni con atteggiamenti bohémien, esistenze sofferte che contrastarono il conformismo borghese, sensibilità artistiche tortuose e cariche di vibrazione emotiva, introverse, labili. La Scapigliatura raccolse personalità libere, unite dall’insofferenza e dal medesimo disagio di vivere che, nella volontà di scandalizzare i benpensanti, portarono a compimento una (con)fusione tra vita e arte.
Accompagna l’esposizione, un catalogo Marsilio Editori (24x29 cm, con circa 350 immagini a colori; Euro 30 in mostra) a cura di Annie-Paule Quinsac. Il volume segue l’andamento delle sezioni cronologiche del percorso espositivo e presenta saggi di Giuseppe Farinelli, Paolo Repetto, Gaetano Oliva, Anna Finocchi.
Immagine: Pietro Troubetzkoy, Ragazza sul lago, 1889, olio su tela, 60x48 cm, Collezione privata
Per info e prenotazioni:
http://www.ticket.it/scapigliatura
24 ore su 24 tel +39.02.54915
Per info e prenotazioni scuole e visite guidate:
Ad Artem tel. +39.02.6597728
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Martina Liut
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Artematica
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Preview riservata alla stampa Giovedi 25 giugno, dalle 11.00 alle 14.30
Inaugurazione alle 18
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12 Milano
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura della mostra.
Biglietti 9,00 € Biglietto intero
7,50 € Biglietto ridotto: gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 65 anni, minori da 6 a 18 anni, studenti fino a 26 anni, portatori di handicap, soci Touring Club Italiano, soci FAI, soci ARCI, soci CTS, titolari ISIC card, titolari coupon chef-d’Œuvre, militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti, altre categorie convenzionate.
4,50 € Biglietto ridotto speciale: gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado
Gratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per portatore di handicap con grave disabilità, funzionari della Soprintendenza per i Beni Architettonici, giornalisti, soci ICOM