Luca Bidoli, Luca Carnevale, Luigi Loquarto, Dario Molinaro, Carmelo Nicotra. Gli artisti invitati in mostra propongono delle opere estratte dalla propria produzione che intersecano, con il tema del potere comunicativo del viso e della figura umana, appunti di narrazione.
a cura di Gerardo Di Feo
Quante volte guardando un passante ci siamo soffermati sul suo viso pensando di averlo già visto prima? Quante volte percepiamo come familiare una figura umana ed altre le sentiamo incomprensibili alla vista? È davvero una questione di parentele e di chimica o entriamo nell’ottica dei messaggi non verbali da decodificare? Un viso non ci parla solo ed esclusivamente degli attributi fisici di un essere vivente ma anche delle scelte di vita che questo ha portato avanti nel corso degli anni e che hanno modificato anche il mondo in cui è inserito. Partendo da queste premesse, i cinque artisti invitati in mostra propongono delle opere estratte dalla propria ricca produzione artistica che intersecano, con il tema del potere comunicativo del viso e della figura umana, appunti di narrazione.
Luca Bidoli, artista e grafico veneto classe 1967, usa il potere del viso e del corpo di cani ascetici come simbolo di una difficile e macchinosa teorizzazione e legittimazione da parte dell’uomo del proprio dominio sulla natura.
Luca Carnevale artista partenopeo classe 1973, usa le espressioni del volto come istantanee di un sentimento. Il tratto da fumettista, che ha ceduto al fascino della pittura, dona alle immagini prodotte da Carnevale un tocco divertito e irriverente sulla mostra quotidiana comunicazione verbale e gestuale.
Luigi Loquarto alias Losmilzo, artista tranese classe 1982, propone visi liquefatti irradiati dal colore che diventano umidi. Il colore di un volto è potenza comunicativa, il tratto aggrottato invece è un alfabeto incomprensibile che il singolo costruisce per nascondere tratti della nostra personalità che il viso però molto spesso rivela.
Dario Molinaro, artista foggiano classe 1985, propone personaggi sfrontati immobili in pose fotografiche rese con l’inchiostro a china. Dive della notte che al mattino si risvegliano caste e pure dopo aver mostrato una maschera trendy e impertinente. Visi di uomini persi nelle proprie esistenze che giocano nel limbo del machismo rappresentato da supereroi robotizzati mutuati dalle anime giapponesi degli anni ‘80 e ’90.
Carmelo Nicotra, artista agrigentino classe 1983, propone serie di visi-icone di un mondo altro. I visi di Nicotra irridono il perbenismo borghese che trasuda da un taglio dei capelli semplice o da una acconciatura ordinata e lineare. I soggetti ritratti sono magri, con sguardi vaganti verso un punto fisso rappresentato dal vero Io che celano costantemente per omologarsi in un mondo di omologati.
Gerardo Di Feo
Inaugurazione 27 giugno ore 20
Palazzo dei Celestini
Corso Manfredi, 22 - Manfredonia (FG)
Orari di apertura: lun-ven 10-13 sab-dom su prenotazione