Sanja Milenkovic propone una nuova visione di citta', dove il contesto urbano ci appartiene e ammalia, con le sue luci, i cartelloni pubblicitari, le strade labirintiche, le numerose opportunita'. In mostra anche la collettiva di 5 pittori che espongono in permanenza nella galleria viareggina.
Personale di SANJA MILENKOVIC - MY WAY
La giovane artista Sanja Milenkovic propone una nuova visione di città. La giungla metropolitana non esiste più. Il contesto urbano non è più un luogo subìto. La città ci appartiene e ammalia, con le sue luci, i colorati cartelloni pubblicitari, le sue strade labirintiche, le numerose opportunità. I sociologi prevedono che nei prossimi decenni la popolazione mondiale si concentrerà nelle metropoli. E’ cambiata la percezione e il modo di vivere le città?
Le città di Sanja Milenkovic sono le grandi metropoli, gli spazi centrali del business, dello shopping, sono le grandi piazze e gli incroci strategici. Nelle sue città non ci si perde, si hanno segnaletiche, strade e incroci ordinati, orizzonti prospettici definiti. Sono città accoglienti, che abbagliano con i loro cartelloni pubblicitari, che dominano lo sguardo, che ammagliano e che invitano ad entrare nelle sue metropolitane, nelle sue viscere. Le città sono ritratte come grandi case capaci di accoglie e riparare tutti, indistintamente, nonostante i loro cieli grigio-azzurri minaccino temporali o tempeste. Le persone vanno e vengono, le auto transitano, passano di moda, si sorpassano, ma i suoi palazzi restano, sovrastano, proteggono dalla furia delle nuvole che incupiscono i cieli dei suoi dipinti. Le architetture delineano il paesaggio con segni netti, con geometrie multicolore dove i grigi si rompono e si dimenticano, dove la tristezza va via. Le strisce pedonali sembrano essere infinite, i pali con le indicazioni delle vie e delle piazze sembrano entrare nel cielo e indicare persino lì una direzione, un senso, una meta. Le strisce pedonali e le segnaletiche orizzontali degli incroci e le linee di mezzeria sono geometrie che decorano, che marcano una prospettiva, che addolciscono lo spigolo di un grattacielo.
La prospettiva metropolitana di Milenkovic è catturata in volo. Le strade sono viste dall’alto e dal basso, di lato e di sotto tanto che, in alcuni quadri, si hanno addirittura più linee di fuga prospettiche o forse semplicemente fughe. Non ci sono spazi finiti, la città sembra arrivare fino al cielo, dentro il cielo, non ha confini e non imprigiona. Il racconto che la riguarda è come un sorvolo cinematografico a 360 gradi. Non c’è il peso del cemento e della complessità, ma il piacere che il visitatore o il suo abitante prova nel dominarne l’imponenza e la moltitudine.
Le persone raffigurate nel contesto urbano sono prese dal viverla, sono catturate in costante movimento. I volti della folla non hanno importanza. Milenkovic invita l’osservatore ad elevarsi dal dettaglio dell’identità del singolo per cogliere la pienezza dell’insieme. E’ la città stessa che attribuisce a tutti un volto, una casa, un nome.
E’ questa la metropoli di Milenkovic. Una visione più positiva e luminosa che abbandona la diffusa immagine di giungla, di luogo della perdita d’identità, del degrado e dell’abbandono. Per l’artista l’individuo metropolitano non subisce la città, se ne appropria ed è per questo che le sue vie gli appartengono. Non ne è mai l’ospite di passaggio e quella strada non è mai una strada qualsiasi, ma è: My Way.
inaugurazione giovedì 2 luglio alle ore 18,30
con la presenza dell’artista
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Collettiva con CACIAGLI, RICCARDO CORTI, GUIDO MORELLI, ARMANDO ORFEO, VALENTE TADDEI
“APRES LE SOLSTICE"
I 5 pittori - che espongono in permanenza nella galleria viareggina diretta da Gianni Costa - hanno all’attivo nutriti curricula espositivi, con personali e collettive sia in Italia che all’estero: seppur differenti tra loro per cifra stilistica e formazione estetica, sono accomunati da un sicuro spirito di ricerca nell’ambito della figurazione contemporanea.
Caciagli (Bibbona, 1962) realizza dipinti ad olio e acrilico in cui si uniscono richiami di matrice pop e surrealista: l'artista cerca di plasmare la realtà, creando libere associazioni fantastiche di frammenti di vita quotidiana, in cui i riferimenti spazio - temporali sembrano sfumati.
Corti (Firenze, 1952) raffigura esili pini, policromi agrumi in sezione e bastoncini sospesi nel vuoto, in oli su tela nei quali la morbidezza della pennellata compone un gioco testuale di notevole pregio stilistico.
Morelli (La Spezia, 1967) amplifica la dimensione del ricordo nei rarefatti paesaggi naturali dei suoi oli dal sapore materico: l'artista predilige concentrarsi su un linguaggio psicologico del dipinto.
L'universo creativo di Orfeo (Marina di Grosseto, 1964) è vicino al mondo dei fumetti e dei cartoons: nei suoi dipinti il personaggio del 'Signor Cozza', sorta di stereotipo del borghese medio, immerso in surreali paesaggi urbani nei quali i grattacieli ondeggiano, appare perennemente combattuto tra routine e voli pindarici.
Taddei (Viareggio, 1964) realizza oli e chine su tela e su carta dall'impronta concettuale e dal carattere narrativo, sviluppando racconti minimi il cui protagonista è un inconfondibile 'omino', alle prese con situazioni in bilico tra ironia e paradosso.
La mostra “Après le Solstice” è corredata di 5 cataloghi recenti - uno per ogni artista - curati da Mercurio Arte Contemporanea.
Per foto ad alta risoluzione e altre informazioni
Melina Scalise Uff. stampa: Melina Scalise, per lo Spazio Tadini tel. 336-4584532
ms@spaziotadini.it
inaugurazione giovedì 2 luglio alle ore 18,30
Spazio Tadini
via Jommelli 24, Milano
dal martedì al sabato, in orario 15.30-19
e fino alle 23.00 in occasione delle manifestazioni serali concomitanti organizzate presso lo Spazio Tadini.
ingresso libero