Sottobosco. In mostra 16 tele di grandi dimensioni dipinte ad acrilico e smalto. L'artista domina un dripping di chiara derivazione pollockiana, in cui pero' il gesto non si fa violento, ma controllato e misurato, per esprimere gioia e armonia.
a cura di Vera Agosti
Dal 2 al 22 luglio 2009 la galleria Gabriele Cappelletti Arte Moderna e Contemporanea di Via Brera 4 a Milano presenta la mostra Sottobosco di Cristina Lefter. Sedici tele di grandi dimensioni dipinte ad acrilico e smalto ci introducono nel bosco incantato della giovane artista di origine moldava e rumena. La Lefter domina un dripping di chiara derivazione pollockiana, in cui però il gesto non si fa violento, ma controllato e misurato, per esprimere non aggressività e ribellione, ma gioia e armonia.
Cristina raffigura splendidi alberi dalle fronde rigogliose e dai tronchi forti e nodosi; le chiome hanno i colori dell’arcobaleno: giallo, rosso, arancio, rosa, verde, blu, viola… perché frutto di una natura trasfigurata, vista con gli occhi del cuore. Gli ambienti boschivi quindi non sono immagini della realtà ma paesaggi dell’anima, impronta del mondo interiore della pittrice. La luce filtra gloriosamente tra i rami colorando il terreno ai piedi degli alberi ed ecco che il sottobosco diventa parte integrante della tela, fonte di vita, segno di fermento, gioiosa attività, forza creatrice del bosco e del sogno. Non è il sottobosco oscuro dove sordide creature conducono una vita nascosta e deprimente, ma il luogo ideale in cui ha origine la linfa, dove tutto si raccoglie, si modifica e torna ad una nuova feconda stagione.
L’eccezionale e vivace cromatismo della Lefter deriva in parte dalla tradizione artistica rumena in cui i prodotti dell’artigianato come tappeti e porcellane presentano cromie forti e vivide. Il bosco di Cristina non fa paura, non è un luogo difficile e pericoloso, ma appare come un giardino di delizie, in cui è bello perdersi e sognare. Spegnendo la luce, nell’oscurità, la foresta si anima di bagliori rassicuranti: è il fosforo che applicato alla tela brilla nel buio in una fantasmagorica alchimia. L’artista infatti non può separarsi nemmeno di notte dalle immagini prodotte e la chimica la soccorre nell’affettuoso tentativo di salvare il bosco dall’oscurità. Vera Agosti
Cristina Lefter nasce in Moldavia a Telenesti il 27 aprile 1976.
Studia presso la scuola d’arte della sua città e nel 1991 si trasferisce a Iasi in Romania con la famiglia. Qui frequenta il Liceo Artistico Octav Bancila e poi l’Accademia d’Arte George Enescu.
Dopo la laurea, nel 2000, giunge in Italia, prima a Padova e poi a Milano, dove fruisce con intelligenza ed entusiasmo della prossimità con altri artisti e del vivacissimo ambiente culturale, da cui raccoglie stimoli e curiosità sempre nuove e dove intreccia gioiose amicizie.
A partire dal 2004, comincia il suo successo italiano, ed espone nell’Italia del Nord Est; quindi nel 2005 partecipa alle biennali di Cannes e Malta. Dal 2006 collabora proficuamente con alcune gallerie italiane.
Inaugurazione 2 luglio 2009
Galleria Gabriele Cappelletti
Via Brera 4, Milano
Orari: Dal martedì al sabato 11- 19
ingresso libero