Il progetto SERENATE interessa il campo nomadi che occupa l'area antistante L'ARARAT, che viene preso come spunto per un'opera che usa come pretesto il luogo comune che ogni nomade è un delinquente, fino a dilatare questo preconcetto, non tanto insistendo sull'opposta opinione, quanto relativizzando la questione fin alla sua scomparsa.
Accademia di Francia a Roma e la Fondazione Adriano Olivetti all'interno del progetto Xenobia.
La città , gli stranieri e il divenire dello spazio pubblico
presentano SERENATE relazionare il sonoro un progetto di Matteo Fraterno
Con la collaborazione di Viviana Gravano; organizzazione Stalker; regia di Felice Farina; attore Marco Poloni;
musicisti Nuova Compagnia della Tammorra Antonio Matrone, Gerardino Amarante, Simone Carotenuto,
Fortunato Carotenuto, Fedele Avino, Vincenzo Vindice, Monica Neri, Elia Ciricillo, Albino Rosa, Luigi Panico;
Cesare dell'Anna e Admir Shkurtaj; scultura sonora di Antonio de Luca; con la partecipazione di Museo del
Somaro di Nello Teodori; La Stanza del Gusto; Istituto per la Diffusione e la valorizzazione delle scienze
naturali; riprese video Enzo Taglialatela; fotografo di scena Stephen Roach; tecnico del suono Salvo Arnone;
cuochi Antonio Soranno e Mario Avallone, Roberto Federici; antropologa Silvia Zaccaria; sociologa urbana
Mara Memo; infermiere Lello Ruggiero; elettricista Lorenzo Caracciolo; con la partecipazione straordinaria di
Claudio Salerno
Il progetto SERENATE interessa il campo nomadi che occupa l'area antistante L'ARARAT, che
viene preso come spunto per un'opera che usa come pretesto il luogo comune che ogni nomade è un
delinquente, fino a dilatare questo preconcetto, non tanto insistendo sull'opposta opinione, quanto
relativizzando la questione fin alla sua scomparsa. Sabato 13 e domenica 14 maggio si costruirà la
scena di un film che riprende musiche e danze di un finto matrimonio nel campo. Il film in realtà non
verrà mai prodotto, perché ha come solo scopo di mettere in relazione, attraverso la telecamera,
quest'area urbana che, nella Roma del Giubileo pare seguire un tempo solo apparentemente estraneo,
e che invece non è altro che lo specchio delle condizioni di vita di molti uomini che vivono nella città ai
limiti. La simulazione del film servirà quindi a creare una situazione di festa e di incontro, ma anche di
confronto tra sonorità , abitudini e rituali, legati a un ipotetico matrimonio nell'area del Foro Boario.
Per questo motivo, tutti i partecipanti, e chi vorrà unirsi all'evento, staranno insieme e lavoreranno
insieme, per 48 ore, in modo da trasformare l'evento in una sorta di piccolo ritaglio di vissuto che
comprende anche il passare insieme la notte, il mangiare, il riposo e quant'altro. La cucina, così come
la musica, nata e coltivata in un grande laboratorio all'aperto, saranno gli elementi base della relazione
che si costruirà momento per momento. Nessuno dei partecipanti ha un copione definito ma ha come
unica indicazione dell'ideatore dell'iniziativa Matteo Fraterno, quella di relazionare il sonoro: cioè di
costruire a mano a mano un percorso tra i suoni, i rumori e gli eventi del Campo Boario nell'arco di
due giorni.
La presenza di diverse etnie nell'area del Mattatoio dimostra, attraverso l'attivazione della
relazione, come sia possibile restituire autonomia, alle diverse culture, evidenziando i processi
comuni di autodifesa, conservando quel patrimonio di appartenenza che riconosce la memoria
e in genere le tematiche di vita, senza per questo isolarsi dal contesto, accettando le continua
modificazioni interne allo stesso concetto di etnia proprio in relazione e in rapporto con il
mondo, ma anche opponendosi alla cultura dominante a cui spesso si attribuisce
opportunisticamente un carattere di universalità . La palazzina prima "occupata" dagli Stalker
ospita le attività di una comunità curda. Un gruppo di architetti ha utilizzato le proprie
potenzialità per produrre cultura, per favorire e generare una relazione.
Ararat Campo Boario via Monte Testaccio 21 Roma
per informazioni francescalimana@fondazioneadrianolivetti.it