MC Magma Contemporary Art Studios
Inedito ciclo di pitture. Il soggetto e' simbolico e sempre divertente: giovani in un'ampia gamma di rapporti, determinati comunque da composizione e narrativa, in posizioni a volte sgraziate, a volte classiche. I dipinti di Schoolwerth possono essere ancora legati alle generose forme della rappresentazione e del film, mai allo spazio della fotografia.
PROJECT BY MANLIO CAROPRESO
IN COLLABORATION WITH ERNESTO ESPOSITO
Dopo la sua anteprima europea, l'anno scorso da MC Magma, il pittore Pieter Schoolwerth realizza la sua seconda personale italiana da MC Magma. Nato a St. Louis, Missouri, nel 1970, vive e lavora a Brooklyn, NY. Pieter Schoolwerth presenta da MC Magma un inedito ciclo di pitture.
PIETER SCHOOLWERTH
Nel mondo dell'arte contemporanea esiste qualcosa di
autenticamente nuovo, di autenticamente originale? Cosa rimane per
scioccarci come la prima avanguardia ha già fatto? Quello shock di
disgusto che lentamente, in maniera sottile, si trasforma in seduzione e
profonda attrazione?
Pieter Schoolwerth, i dipinti di Pieter Schoolwerth, possiedono
questa capacità sempre più rara, uno stacco radicale, con il
visitatore un po' distratto che entra in una galleria, si ferma,
indietreggia e forse esclama: "Now what the FUCK is this?"
Eppure questi dipinti fanno sfoggio delle tecniche più
tradizionali di tutte le forme d'arte, telaio e tela, olio e pennello,
vernice trasparente e sfumature, luce e impasto. Il soggetto è
simbolico: giovani in un'ampia gamma di rapporti, determinati comunque
da composizione e narrativa, in posizioni a volte sgraziate, a volte
classiche. ma sempre divertente.
Il genio di Schoolwerth è quello di un'arte che in termini
descrittivi non potrebbe generare la benché minima offesa, che
nell'analisi in prosa non crea il benché minimo scandalo, ma che in
carne ed ossa, nella realtà fisica, risulta immediatamente
oltraggiosa.
Siamo infastiditi dal soggetto? Dalle stranezze dei caratteri
ritratti e dai loro oggetti curiosi? Dalle implicazioni di una qualche
visione freudiana che svela i legami nascosti fra oggetti comuni, come
sigarette, ombrelli e cannucce? O siamo indignati dalla tecnica in se
stessa, dalla durezza dei contorni, dalla volgarità della lucentezza,
dalla colorazione stridente e chiara, dalla brillantezza trasparente
delle ampie superfici? Il volume è molto molto alto, volume nel senso
di vistosità e dimensione spaziale, volume troppo consistente per
permettere a chiunque di allontanarsi senza sentirsi catturato o
influenzato da questi dipinti. In principio dovreste odiarli a prima
vista, eppure li trovate stranamente difficili da dimenticare, resistono
nella memoria come un disagio, un ricordo provocatorio, prima che
possiate capire quanto desiderate contemplarli ancora, contemplarli
regolarmente.
Forse giova sapere che Schoolwerth proviene da un background che
è quello dell'arte concettuale, letteralmente un'arte costruita da
"concetti" di linguaggio, segni, codifica dei colori e sistemi di
numerazione. Alla "Cal Arts" Schoolwerth ha creato opere basate su una
semiotica inventata, un suo linguaggio, con le sue regole e la sua
logica interna derivata da una complessa operazione sul nostro alfabeto
tradizionale. Questo lavoro iniziale era espresso mediante il disegno,
la rappresentazione, la scultura, i video e i film. E' curioso che
Schoolwerth non abbia mai usato la fotografia e infatti, oggi, i suoi
dipinti possono essere ancora legati alle generose forme della
rappresentazione e del film, mai allo spazio della fotografia.
Schoolwerth ha resistito alla fotografia durante tutta la sua vita
artistica, perché la fotografia comprime il tempo, mentre Schoolwerth
lo allunga e lo dilata continuamente.
Le prime opere di Schoolwerth potevano sembrare all'osservatore
superficiale ermetiche fino all'impossibile, ma per l'artista stesso
funzionavano con esattezza e precisione. Di sicuro una parte di questo
senso dell'inspiegabile, del privato, del segreto, permane anche nei
dipinti più recenti di Schoolwerth. Possono sembrare aperti e
semplici, la forma di espressione più vistosa possibile, ma al tempo
stesso ogni tela nasconde i suoi codici, vela le sue intenzioni, provoca
continuamente con quanto rimane nascosto. Forse è proprio questa la
chiave della forza duratura delle opere di Schoolwerth, che in
superficie offrono tutto e in abbondanza, ma non rivelano niente dei
loro abissi più profondi e labirintici.
Testo di Adrian Dannatt
Adrian Dannatt è uno scrittore inglese, vive e lavora a New
York. Collabora con varie riviste quali Flash Art, The Art Newspaper,
Lacanian Ink ed altre.
Pieter Schoolwerth sarà presente all'inaugurazione, martedì 7 maggio 2002, oltre che su appuntamento, dal 5 all'8 maggio per incontri con la stampa.
Durata dell'evento: dal 7 maggio al 15 giugno 2002.
Immagine: The Green Room, 1999, Olio su tela
MC Magma
via Tortona, 4 20144 MILANO ITALY
m.150 dalla metropolitana 2, linea verde, Porta Genova. Taxi, autobus, tram e parcheggio 24h in Porta Genova.
Orari di galleria dal mercoledì al sabato, dalle 15:00 alle 19:00