In esposizione sono presenti opere di Livio Marino Atellano e Anna Pozzuoli. La mostra si svolge nell'ambito della terza edizione del Festival Musica & Filosofia. Presentazione di Enzo Battarra e Marco di Mauro.
La mostra si svolgerà nell'ambito della terza edizione del Festival Musica &
Filosofia, promosso dall’Istituto Politeia e dal C.R.E.S.O. (Centro di
Ricerca sull’Ermeneutica Simbolica dell’Opera d’Arte), in collaborazione con
la Regione Campania – Settore Musei e Biblioteche e l’Amalfi Coast Music &
Arts Festival (vedi comunicato stampa allegato)
Brani tratti dai testi critici del catalogo (in allegato sono disponibili i
testi critici per intero)
il critico Enzo Battarra scrive di Anna Pozzuoli
L’acqua è vita, ma è anche la grande madre, il nostro primo desiderio. Anna
Pozzuoli va alla fonte del sapere, indagandola con le sue materie, i suoi
colori. Le gocce restano sospese nell’aria, pronte a cadere, pronte ad
aggiungersi alla moltitudine delle lacrime umane.
Le lingue nascono invece dal basso e si innalzano trionfanti. Uno stelo le
trattiene al suolo. Sono creature leggere, viaggiano sull’aria, trasmettono
suoni che si condensano in parole.
Nel suo complesso, la mostra è un saggio sulla leggerezza della scultura,
sulla possibilità di dare alla materia una funzione e una forma, anche senza
dare necessariamente un peso. È una ricerca plastica che vive sull’essenza
della materia.
e di Livio Marino Atellano scrive
.... Livio Marino Atellano risponde moltiplicando la propria immagine,
offrendosi come vittima sacrificale di un sistema mediatico che celebra la
globalizzazione del consumismo culturale a discapito della poesia,
dell’emozione pura.
La carica ironica di Livio Marino Atellano parte dal suo stesso nome, che
non è solo l’indicazione di una provenienza geografica ma è soprattutto la
rivendicazione di un’identità culturale tutta racchiusa nelle “fabulae
atellanae”
Il critico Marco di Mauro di Anna Pozzuoli scrive
C’è una voglia di assoluto nelle opere di Anna Pozzuoli, che intende l’arte
come strumento iniziatico, per evadere dalla mediocrità e dal caos del
vivere quotidiano e per ascendere verso una dimensione superiore, ormai del
tutto libera dai legami con il corpo.
....
Nella suggestiva installazione Gocce, volutamente allestita in una
biblioteca, Anna Pozzuoli tende ad istituire un rapporto di continuità tra
la sua opera e lo spazio che la contiene, inteso come luogo del pensiero, di
esercizio della mente, di crescita spirituale
e di Livio Marino Atellano scrive
.... la figura arcaica, già fortemente semplificata, delle Matres matutae di
Capua, viene rielaborata dall’artista esaltando la vigorosa espressività del
ventre gravido, custode e depositario della vita. Così rivisitate, le Matres
di Livio ci riportano alla serie dei Vesuvi, anch’essi depositari di
un’energia vitale che erompe attraverso un ‘parto’ violento. Le superfici
dei Vesuvi, come quelle delle Matres, sono ruvide, brulle, segnate da solchi
profondi che testimoniano un cammino di sofferenza e di passione. Il cammino
di un’umanità arresa, rassegnata, ma che manifesta il proprio eroismo nella
strenua capacità di resistere, fino alla morte che però implica una
rinascita. Infatti il culto della Mater Matuta, divinità italica dell’aurora
e della nascita, si lega al culto della morte, indispensabile per la
rigenerazione dell’uomo e della natura.
Immagine: Anna Pozzuoli
Inaugurazione martedì 21 luglio ore 20
Biblioteca Complesso Monumentale S.Lorenzo Maggiore
via Tribunali - Napoli
Ingresso libero