Belyi persegue la sua ricerca evocando gli elementi che piu' lo interessano: linguaggio, parola e memoria commemorativa. "Silence quindi", oltre ad essere il titolo della mostra, sembra rappresentare la poetica che sottintende le due grandi installazioni realizzate per l'occasione.
“L’arte esiste solo perchè il mondo è male organizzato”
Andrei Tarkovskij
Galleria Pack è lieta di presentare la seconda mostra personale dell’artista russo Peter Belyi dal
titolo Silence.
Con questo progetto, l’artista russo prende le distanze dall’indagine introspettiva di quegli elementi
culturali tipici del carattere post-Sovietico che avevano caratterizzato la sua produzione precedente
per lasciare spazio alla materialità e all’imponenza fisica delle opere.
L’indagine dell’artista in questa nuova mostra, si fa ancora più profonda e matura, senza tuttavia
perdere la poeticità ed il carattere evocativo che contraddistinguono il suo linguaggio. Belyi persegue
la sua ricerca evocando gli elementi che più lo interessano: linguaggio, parola e memoria commemorativa.
Silence quindi, oltre ad essere il titolo della mostra, sembra rappresentare la poetica che sottintende
le due grandi installazioni realizzate per l’occasione.
Absolute Text, la prima delle due, è costituita da alcuni ritagli di gomma attorcigliati attorno a dei tubi
di neon fluorescenti appesi al muro. La sovrapposizione della gomma nera ai tubi crea la visione di
una scritta indecifrabile il cui significato sfugge alla nostra comprensione. Un testo oscuro, un richiamo
forse al paradiso perduto e alla dispersione dei linguaggi della Torre di Babele, la rappresentazione
di un’utopia, quella del disperato tentativo di leggere, conoscere e condividere un testo e una parola
comuni.
Di dimensioni monumentali è invece la seconda installazione intitolata Wooden Explosion, un’esplosione
di schegge di legno che viene congelata dalle pareti della stanza della galleria che pare non riuscire
a controllarne la potenza. Un’esplosione bloccata e silenziosa, che paradossalmente crea una sorta
di rumore metafisico.
Wooden Explosion sembra anche, nella sua muta ieraticità, esprimere un atto
di ribellione al vuoto sterile della galleria, alla costruzione politica e sociale dello spazio pubblico in
generale e a quello dell’arte in particolare. L’artista affida a sé stesso il non facile compito di fissare
e immobilizzare la frenesia, l’irreversibile natura del mondo all’interno delle pareti di una stanza.
Esplosione Silenziosa è un ossimoro che in questo caso diventa metafora del processo che accade
nella mente dell’uomo contemporaneo. Per l’artista ”Lo stress continuo, l’aggressione e la pressione
che vengono dal mondo esterno alla fine provocano un’esplosione che si fissa nel tempo e nello
spazio della coscienza di ciascun individuo“.
È ancora una volta il legno che si fa portavoce dell’opera di Peter Belyi. Materiale grezzo che l’artista
sceglie usato, sporco, in voluto stato di decomposizione per meglio esprimere la condizione di fragilità
e instabilità dell’uomo moderno.
Silence (silenzio) sembra quindi in ultima istanza voler dare voce alla rappresentazione dell’utopia
di un linguaggio comune, alla metafora del tentativo fallito dell’uomo di liberare i propri desideri e
speranze che si cristallizzano invece negli ingranaggi della società post-industriale.
Peter Belyi nasce nel 1971 a Leningrado, USSR; vive e lavora a S. Pietroburgo. Tra le mostre più recenti
ricordiamo: 21 RUSSIA, a cura di Olexander Soloviov, presso il Pinchuck Art Center di Kiev, Kiev, Ucraina,
2009; Untitled, C.A.G. Gallery, S.Pietroburgo, 2009; La biblioteca di Pinocchio, Galleria Pack, Milano; Stable
Instability, Guelman Gallery, Mosca, 2008; Unnecessary Alphabet, Anna Frants Gallery Space, New York,
2007; Lenproekt, State Hermitage Museum, S.Pietroburgo, 2007; Privatisation of the chimneystack, New
Realms Gallery, Londra, 2006.
OPENING: Martedì 29 settembre 2009 – dalle ore 18.30
Galleria Pack
Foro Buonaparte 60 - Milano
Orari: dal martedì al sabato – dalle 13.00 alle 19.30
Ingresso libero