Piu' lontano da qui. Studi di paesaggio. In mostra le opere recenti dell'artista livornese, che tratta il tema del paesaggio attraverso disegni e piccoli bronzetti, in un lavoro in divenire. L'artista cerca infatti di restituire una visione non del reale ma delle emozioni che esso suscita attraverso i suoi significati. A cura di Marilena Graniti Vacchi.
Sculture e disegni
a cura di Marilena Graniti Vacchi
A dieci anni dall’inizio della sua attività la Fondazione Sergio Vacchi intende quest’anno presentare dal 5 settembre al 30 ottobre 2009 un’esposizione delle opere recenti di Adriano Bimbi presso le scuderie del Castello di Grotti.
La mostra, che sarà trasferita in dicembre presso la Galleria 9 in Anna-Louisa-Karsch-Strasse di Berlino, è documentata con il catalogo edito da Polistampa in cui saranno pubblicate tutte le opere in mostra, oltre al saggio storico critico a cura del Prof. Enrico Crispolti.
A seguito di un percorso iniziato nel 1999 con una esposizione su tutta l’opera grafica di Francisco Goya (250 incisioni provenienti dal Prado), la Fondazione Vacchi intende proseguire il proprio cammino di Centro per le Arti nella realizzazione di eventi teatrali, musicali ed espositivi di straordinario interesse culturale sia per la regione Toscana che per un pubblico attento e sensibile alle proprie memorie storiche.
Il tema “studi di paesaggio” è stato trattato da Adriano Bimbi su numerose carte e piccoli bronzetti in un lavoro in divenire, come se le immagini da lui rappresentate restituissero il senso della visione percepita; una visione quindi non del reale ma delle emozioni che essa suscita attraverso i suoi significati. L’artista pare sia interessato dagli ineluttabili contrasti, dai contrari accidenti che intercorrono tra gli elementi della natura e i segni dell’uomo nel paesaggio. Illuminante a questo proposito è l’affermazione da lui più volte ripetuta:
“Non posso fare a meno della realtà anche se tutta la mia vita l’ho costruita con l’immaginazione”.
Adriano Bimbi è nato a Bibbona, un piccolo paese tra la costa e la campagna livornese, nel 1952. Non ha avuto studi regolari e l’indicazione datagli alla fine della scuola media di dedicarsi all’arte perché altro non avrebbe saputo fare gli è valsa la decisione di tentare di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha studiato per pittore con il maestro Fernando Farulli e, finita l’Accademia, da autodidatta, si è messo a fare lo scultore. Il prof. Renzo Federici ha presentato la sua prima mostra ma è stato Mario De Micheli il suo vero precettore. A lui deve le sue prime ed importanti esposizioni alla Galleria Fante di spade, alla Permanente, al Palazzo della Triennale, alla Galleria Valentini, tutte nella città di Milano, ma anche a Padova, Asti, Torino, Genova. Ha realizzato monumenti per le città di Albenga, Cremona e Cesena. La Galleria L’affresco di Montecatini Terme lo ha portato in giro per fiere d’arte all’expo di Bari, alla FIAC di Parigi, all’Artefiera di Bologna. L’architetto Marisa Zattini ne ha curato le mostre a Cesena, alla Fortezza di Castrocaro Terme, a San Gimignano, a Forlì e a Sarsina. Vinicio Chiari e Fosco Masini, cultori d’arte in Firenze, ai quali è legato da una profonda amicizia, hanno contribuito alle recenti esposizioni a Münster, a New York e a Bruxelles. Oggi vanta una riconosciuta considerazione come didatta, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Inaugurazione: sabato 5 settembre, ore 17
Fondazione Sergio Vacchi
Castello di Grotti, Strada del Castello, 333 - Monteroni d’Arbia (SI)