Museo Marino Marini
Firenze
piazza S. Pancrazio
055 219432 FAX 055 289510
WEB
I corpi incantati
dal 9/5/2002 al 7/7/2002
055 219432

Segnalato da

rosi




 
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9/5/2002

I corpi incantati

Museo Marino Marini, Firenze

L'eros, il desiderio e l assenza nella pittura di Piero Nincheri. Le opere maggiormente significative dell'intera e vasta produzione artistica di Piero Nincheri, autore toscano scomparso nel 1999, antimodernista e figurativo per eccellenza storica ed artistica. Nelle tre sedi, parti di un unico percorso espositivo, verranno ospitate sezioni differenziate della mostra.


comunicato stampa

Leros, il desiderio e lassenza nella pittura di PIERO NINCHERI
1940 - 1999

a cura di Gianni Pozzi e Marco Ariani
con un contributo di Pier Luigi Tazzi

Dal 10 maggio al 7 di luglio 2002 al Museo Marino Marini di Firenze, alla Pieve di San Martino e alla Galleria La Soffitta di Sesto Fiorentino, saranno esposte le opere maggiormente significative dellintera e vasta produzione artistica di Piero Nincheri, autore toscano scomparso nel 1999, antimodernista e figurativo per eccellenza storica ed artistica.

Lampia retrospettiva dal titolo: I corpi incantati. Leros, il desiderio e lassenza nella pittura di Piero Nincheri 1940-1999, sarà a cura di Gianni Pozzi e Marco Ariani con un contributo di Pier Luigi Tazzi.
Nelle tre sedi, parti di un unico percorso espositivo, verranno ospitate sezioni differenziate della mostra: al Museo Marino Marini troveranno spazio le opere pittoriche, mentre, alla Pieve di San Martino, nel suggestivo loggiato e nelle sale interne e alla Galleria La Soffitta, andranno, rispettivamente, i cartoni preparatori delle vetrate artistiche di cui Nincheri fu eccellente esecutore e la grafica.

Lartista e le opere
Nonostante il temperamento schivo e lo stile di vita riservato, Piero Nincheri assume un ruolo da protagonista nella scena artistica fiorentina degli ultimi decenni del novecento.

Come scrive P.L. Tazzi: la sua pittura, che parte dal vero, dalla figura e dalla pulsione erotica, si concentra sullo studio disincantato dei percorsi delleros e muove verso un altissimo grado di stilizzazione dove realizza un immagine ideale del desiderio.
Nincheri è in sostanza un antimoderno e individua i suoi modelli/forma pittorici in stilemi che precedono la modernità, quali il manierismo storico, un certo caravaggismo contaminato dallenfasi patetica del barocco, il bric-à-brac ottocentesco che si accompagna allopera lirica di matrice romantica (Verdi e Puccini) e al patetismo sinfonico di Caikovskij e di Mahler, questultimo, vera travolgente passione e oggetto di una struggente dedica nel ciclo pittorico degli Atelier.

Pittore lucidamente polemico contro le esperienze più radicali dell avanguardia novecentesca, Nincheri ha sofferto indicibilmente la perdita di senso delle amate figure e si è trovato costretto a recuperarne qualcosa riempiendo di simboli, di oggetti-immagini parlanti e di allegorie le sue scenografie.
Piero è uno di quei figurativi novecenteschi estremi che con coraggio ha portato il lutto della caduta (lannientamento della figuratività) sposando coscientemente una pittura intesa come crittografia allusiva, come apparente enigma da sciogliere e da risolvere con i mezzi del simbolo, dellallegoria, del correlativo oggettivo, di volta in volta collocati nel quadro a sintetizzarne quel significato che le figure, da se stesse, non sono più capaci di veicolare.
Per una conoscenza approfondita delle sue opere, sarebbe necessario armarsi di strumenti iconologici, decrittarne le armature allegorico-simboliche ricorrendo a miti, archetipi, topoi di una tradizione figurativa intrisa di suggestioni letterarie.

Si tratta dunque di una pittura costruita essenzialmente su un mito personale, il mito della caduta: quel senso di angelicità precipitata in basso, di possanza decaduta, di diabolicità imposta e subita per una smemorata perdita delle ali, di un paradiso perduto che balugina per lame di luce nelle tenebre.
Il mito della caduta, dellinnocenza perduta, dellisola di luce intravista e smarrita per sempre, è uno dei grandi miti letterari dellOtto-Novecento e, in tal senso, la pittura di Nincheri è tuttaltro che anacronistica.

Nelle maggior parte delle sue opere, Nincheri ritrae con consapevole vena romantica solo nudi maschili di struggente bellezza. In questi ritratti, la defunta gloria del corpo è affidata allornamento, alla decorazione, all addobbo: ai pèneri e agli stracci, ai turbanti, alle capigliature artefatte e debordanti. Ma, se da un lato, questi orpelli fanno luccicare una ricchezza daltri tempi, dallaltro, nobilitano corpi, altrimenti, letteralmente, insignificanti.
Fanno da sfondo alle amate figure un sillabario di luoghi squisiti e perversi: giardini magici, prati fioriti, paludi luminescenti, vasche a conchiglia depositarie di misteriosi tesori di luce, immense notti stellate, abitate dai soliti angeli decaduti.
E poi, le visioni si spalancano sempre più verso un immaginario ricco di simboli e materiali che percorrono le tele di Nincheri e sono le finestre, i marmi, gli specchi e gli animali con tutte le loro simbologie e i loro caratteri allusivi.
Un universo che è un vero e proprio immaginario personale, sicuramente unico, di un artista che ha fortemente voluto essere controcorrente.

Fra le opere esposte: Palude, Lo spirito della foresta, Notturno, Notte stellata, Ragazzo addormentato, Sulla zattera, Arcangelo, Giardino incantato, Lo specchio del tempo, Endimione, Il Giardino delle esperidi. In mostra, anche alcune delle sue suggestive nature morte e la serie degli Iris.

Nincheri ha unito con queste due tematiche, gli universi più prestigiosi della tradizione, il nudo e gli oggetti della quotidianità: doveva sembrargli il modo più diretto per collocarsi in un alveo illustre, per ribadire la propria fedeltà a moduli formali che potevano veicolare le sue ossessioni in una maniera sublime quando ritraeva linferno dellassenza e della bellezza abbandonata e derisa.

Il Comune di Sesto Fiorentino, promotore delliniziativa e città natale dell autore, ha aggiunto di recente alla propria collezione lopera di Nincheri Il sonno e la veglia. Questopera, fa parte della raccolta darte che costituisce la collezione civica della città e che forma ad oggi un piccolo ma significativo nucleo di opere di autori sestesi quali: Gino Pozzi, Enzo Ceccherini, Algero Cantini, Ennio Pozzi e Nincheri. Le opere sono stabilmente esposte nella Sala Pilade Biondi, la vecchia Sala del Consiglio Comunale. La creazione di questa collezione, formata a seguito di mostre monografiche sui singoli autori è a cura di Gianni Pozzi.
Piero Nincheri nel 1996, in occasione di una sua mostra in Sala darme di Palazzo Vecchio, donò al due sue opere al Comune di Firenze per il costituendo Museo dArte Contemporanea cittadino.

In occasione della mostra sarà pubblicato il catalogo delle opere di Nincheri con contributi critici di Pier Luigi Tazzi, Gianni Pozzi e Marco Ariani ed interventi di Rita Romanelli per la biografia dellautore, Roberto Parenti, per le incisioni e Francesco Mariani sullofficina di Nincheri. Il catalogo sarà pubblicato dallEditore Artout M&M.

INAUGURAZIONE: 10 maggio
INGRESSO MOSTRA: Museo Marino Marini: Intero 4 euro, Ridotto 3 Euro (bambini tra i 6 e i 12 anni; gruppi con più di 10 persone; possessori Carta CTS, Carta Giovani, Carta Internazionale dello Studente, Carta Amico Treno);
Pieve San Martino e Galleria la Soffitta: libero

ORARIO: Museo Marino Marini: feriali 10-17 e festivI 10-13, nei mesi di giugno e luglio il giovedì apertura serale fino alle 23. Chiuso il martedì. Pieve di San Martino: Orario: venerdì 16-17, sabato e domenica 10-12,30 e 16-19,00. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno
Galleria la Soffitta: Piazza Rapisardi, Sesto Fiorentino (FI). Chiuso il lunedì. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno

CATALOGO: Editore Artout - M&M

INFORMAZIONI: Museo Marino Marini, Piazza San Pancrazio, Firenze T. 055 219432 Fax 055 289510

Ufficio stampa: Rosi Fontana, tel. 050 9711343 fax 050-9711317

SEDE DELLA MOSTRA: Museo Marino Marini, Piazza San Pancrazio (FI); Pieve di San Martino, Piazza della Chiesa, Sesto Fiorentino (FI); Galleria La Soffitta, Piazza Rapisardi, Sesto Fiorentino (FI)

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