L'eros, il desiderio e l assenza nella pittura di Piero Nincheri. Le opere maggiormente significative dell'intera e vasta produzione artistica di Piero Nincheri, autore toscano scomparso nel 1999, antimodernista e figurativo per eccellenza storica ed artistica. Nelle tre sedi, parti di un unico percorso espositivo, verranno ospitate sezioni differenziate della mostra.
Leros, il desiderio e lassenza nella pittura di
PIERO NINCHERI
1940 - 1999
a cura di Gianni Pozzi e Marco Ariani
con un contributo di Pier Luigi Tazzi
Dal 10 maggio al 7 di luglio 2002 al Museo Marino Marini di Firenze, alla
Pieve di San Martino e alla Galleria La Soffitta di Sesto Fiorentino,
saranno esposte le opere maggiormente significative dellintera e vasta
produzione artistica di Piero Nincheri, autore toscano scomparso nel 1999,
antimodernista e figurativo per eccellenza storica ed artistica.
Lampia retrospettiva dal titolo: I corpi incantati. Leros, il desiderio e
lassenza nella pittura di Piero Nincheri 1940-1999, sarà a cura di Gianni
Pozzi e Marco Ariani con un contributo di Pier Luigi Tazzi.
Nelle tre sedi, parti di un unico percorso espositivo, verranno ospitate
sezioni differenziate della mostra: al Museo Marino Marini troveranno spazio
le opere pittoriche, mentre, alla Pieve di San Martino, nel suggestivo
loggiato e nelle sale interne e alla Galleria La Soffitta, andranno,
rispettivamente, i cartoni preparatori delle vetrate artistiche di cui
Nincheri fu eccellente esecutore e la grafica.
Lartista e le opere
Nonostante il temperamento schivo e lo stile di vita riservato, Piero
Nincheri assume un ruolo da protagonista nella scena artistica fiorentina
degli ultimi decenni del novecento.
Come scrive P.L. Tazzi: la sua pittura, che parte dal vero, dalla figura e
dalla pulsione erotica, si concentra sullo studio disincantato dei percorsi
delleros e muove verso un altissimo grado di stilizzazione dove realizza un
immagine ideale del desiderio.
Nincheri è in sostanza un antimoderno e individua i suoi modelli/forma
pittorici in stilemi che precedono la modernità , quali il manierismo
storico, un certo caravaggismo contaminato dallenfasi patetica del barocco,
il bric-Ã -brac ottocentesco che si accompagna allopera lirica di matrice
romantica (Verdi e Puccini) e al patetismo sinfonico di Caikovskij e di
Mahler, questultimo, vera travolgente passione e oggetto di una struggente
dedica nel ciclo pittorico degli Atelier.
Pittore lucidamente polemico contro le esperienze più radicali dell
avanguardia novecentesca, Nincheri ha sofferto indicibilmente la perdita di
senso delle amate figure e si è trovato costretto a recuperarne qualcosa
riempiendo di simboli, di oggetti-immagini parlanti e di allegorie le sue
scenografie.
Piero è uno di quei figurativi novecenteschi estremi che con coraggio ha
portato il lutto della caduta (lannientamento della figuratività ) sposando
coscientemente una pittura intesa come crittografia allusiva, come apparente
enigma da sciogliere e da risolvere con i mezzi del simbolo, dellallegoria,
del correlativo oggettivo, di volta in volta collocati nel quadro a
sintetizzarne quel significato che le figure, da se stesse, non sono più
capaci di veicolare.
Per una conoscenza approfondita delle sue opere, sarebbe necessario armarsi
di strumenti iconologici, decrittarne le armature allegorico-simboliche
ricorrendo a miti, archetipi, topoi di una tradizione figurativa intrisa di
suggestioni letterarie.
Si tratta dunque di una pittura costruita essenzialmente su un mito
personale, il mito della caduta: quel senso di angelicità precipitata in
basso, di possanza decaduta, di diabolicità imposta e subita per una
smemorata perdita delle ali, di un paradiso perduto che balugina per lame di
luce nelle tenebre.
Il mito della caduta, dellinnocenza perduta, dellisola di luce intravista
e smarrita per sempre, è uno dei grandi miti letterari dellOtto-Novecento
e, in tal senso, la pittura di Nincheri è tuttaltro che anacronistica.
Nelle maggior parte delle sue opere, Nincheri ritrae con consapevole vena
romantica solo nudi maschili di struggente bellezza. In questi ritratti, la
defunta gloria del corpo è affidata allornamento, alla decorazione, all
addobbo: ai pèneri e agli stracci, ai turbanti, alle capigliature artefatte
e debordanti. Ma, se da un lato, questi orpelli fanno luccicare una
ricchezza daltri tempi, dallaltro, nobilitano corpi, altrimenti,
letteralmente, insignificanti.
Fanno da sfondo alle amate figure un sillabario di luoghi squisiti e
perversi: giardini magici, prati fioriti, paludi luminescenti, vasche a
conchiglia depositarie di misteriosi tesori di luce, immense notti stellate,
abitate dai soliti angeli decaduti.
E poi, le visioni si spalancano sempre più verso un immaginario ricco di
simboli e materiali che percorrono le tele di Nincheri e sono le finestre, i
marmi, gli specchi e gli animali con tutte le loro simbologie e i loro
caratteri allusivi.
Un universo che è un vero e proprio immaginario personale, sicuramente
unico, di un artista che ha fortemente voluto essere controcorrente.
Fra le opere esposte: Palude, Lo spirito della foresta, Notturno, Notte
stellata, Ragazzo addormentato, Sulla zattera, Arcangelo, Giardino
incantato, Lo specchio del tempo, Endimione, Il Giardino delle esperidi. In
mostra, anche alcune delle sue suggestive nature morte e la serie degli
Iris.
Nincheri ha unito con queste due tematiche, gli universi più prestigiosi
della tradizione, il nudo e gli oggetti della quotidianità : doveva
sembrargli il modo più diretto per collocarsi in un alveo illustre, per
ribadire la propria fedeltà a moduli formali che potevano veicolare le sue
ossessioni in una maniera sublime quando ritraeva linferno dellassenza e
della bellezza abbandonata e derisa.
Il Comune di Sesto Fiorentino, promotore delliniziativa e città natale dell
autore, ha aggiunto di recente alla propria collezione lopera di Nincheri
Il sonno e la veglia. Questopera, fa parte della raccolta darte che
costituisce la collezione civica della città e che forma ad oggi un piccolo
ma significativo nucleo di opere di autori sestesi quali: Gino Pozzi, Enzo
Ceccherini, Algero Cantini, Ennio Pozzi e Nincheri. Le opere sono
stabilmente esposte nella Sala Pilade Biondi, la vecchia Sala del Consiglio
Comunale. La creazione di questa collezione, formata a seguito di mostre
monografiche sui singoli autori è a cura di Gianni Pozzi.
Piero Nincheri nel 1996, in occasione di una sua mostra in Sala darme di
Palazzo Vecchio, donò al due sue opere al Comune di Firenze per il
costituendo Museo dArte Contemporanea cittadino.
In occasione della mostra sarà pubblicato il catalogo delle opere di
Nincheri con contributi critici di Pier Luigi Tazzi, Gianni Pozzi e Marco
Ariani ed interventi di Rita Romanelli per la biografia dellautore, Roberto
Parenti, per le incisioni e Francesco Mariani sullofficina di Nincheri.
Il catalogo sarà pubblicato dallEditore Artout M&M.
INAUGURAZIONE: 10 maggio
INGRESSO MOSTRA: Museo Marino Marini: Intero 4 euro, Ridotto 3 Euro (bambini
tra i 6 e i 12 anni; gruppi con più di 10 persone; possessori Carta CTS,
Carta Giovani, Carta Internazionale dello Studente, Carta Amico Treno);
Pieve San Martino e Galleria la Soffitta: libero
ORARIO: Museo Marino Marini: feriali 10-17 e festivI 10-13, nei mesi di
giugno e luglio il giovedì apertura serale fino alle 23. Chiuso il martedì.
Pieve di San Martino: Orario: venerdì 16-17, sabato e domenica 10-12,30 e
16-19,00. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno
Galleria la Soffitta: Piazza Rapisardi, Sesto Fiorentino (FI). Chiuso il
lunedì. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno
CATALOGO: Editore Artout - M&M
INFORMAZIONI: Museo Marino Marini, Piazza San Pancrazio, Firenze T. 055
219432 Fax 055 289510
Ufficio stampa: Rosi Fontana, tel. 050 9711343 fax 050-9711317
SEDE DELLA MOSTRA: Museo Marino Marini, Piazza San Pancrazio (FI); Pieve di
San Martino, Piazza della Chiesa, Sesto Fiorentino (FI); Galleria La
Soffitta, Piazza Rapisardi, Sesto Fiorentino (FI)