Un concerto in forma teatrale, che unisce letture di testi di scrittori siciliani a musiche, canzoni e suggestioni sonore. La parte letteraria si innesta nella musica dando vita a una sorta di ritorno alla cantata popolare, che in un unico tracciato, ha dentro la forma recitata e la forma cantata.
massimo de vita ricorda i trentanni del Teatro officina
e presenta
KABALLA in
"CANTO DI TERRA"
(arie lunarie e storie di Sicilia)
di A. Feletti, G. Monti, G. Rinaldi
con Evelina Primo, Lucio Bardi, Massimo Germini, Fabio Maggioni
Regia Francesco Mazza
"Canto di Terra" è un concerto in forma teatrale, che unisce letture
di testi di scrittori siciliani a musiche, canzoni e suggestioni sonore.
La parte letteraria si innesta nella musica dando vita a una sorta di
ritorno alla cantata popolare, che in un unico tracciato, ha dentro la
forma recitata e la forma cantata. Il sottotitolo "Arie Lunarie e Storie
di Sicilia" anticipa latmosfera dello spettacolo e attraverso un
universo fatto di sirene, di forti elementi geografici, di miti, di
divinità del luogo si attraversa, in modo originale le più antiche
tradizioni siciliane con il gusto per la narrazione e la musicalitÃ
del dialetto, in una suggestiva contaminazione tra lingua italiana e gli
stili musicali propri di questa terra. Tutti Autori siciliani, in
omaggio a chi ha fatto e fa grande la Sicilia della poesia e
dellimpegno, con ununica eccezione: "Pasolini" nel ritornello di
"Fina dumani".
Venerdì 10 maggio ore 21.00
INGRESSO euro 7,75
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sabato 11 maggio 2002 alle ore 21
Il TEATRO OFFICINA presenta
PRESSO LA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI PIOLTELLO
INGRESSO INTERO 6 EURO RIDOTTO 4 EURO
"VIVA 0 RE"
di Angelo DAmbrosio e Fausto Sesso
La scena è la cella di un carcere: la porta di ferro, i pagliericci
pullulanti di zecche e di pulci, i topi dagli occhi rossi, il bugliolo
la finestra sbarrata da cui non entra nemmeno il cielo nero, il telo e
cerchio di luce di una candela. Due uomini sono solì sul palcoscenico.
Il primo viene dalla verità della storia. Si chiama Giacomo Antonio
Gualzetti. Ha ventisette anni ed è un poeta. Il secondo viene dalla
verità della fantasia e si chiama Carmine Ruoccolo, lo chiamano
Settefacce, ed è un lazzaro del Pallonetto di Santa Lucia; dove la
vita è stata sempre un contrabbando.
Di questi due personaggi e di molte presenze, di questo semplice
canovaccio teatrale, si sono serviti gli autori per raccontare la
rivoluzione del Novantanove. La tragedia di una città del popolo del
Sud miniaturizzata tra le quattro mura fradice di una cella,
attraversata da visioni e fantasmi che arrivano dal fuori: Re Ferdinando
naso luongo e faccia a pizzo, Lady Hamilton ca simbruscina
carnalmente, lammiraglio Nelson e laltra maniata e fetiente
straniere che comandano, Championnet dal core napulitano, chillu
sfaccimmo di Faipoult, che voleva zucarsi anche laria del mare e
tanti altri.
In questo luogo chiuso come in tanti altri luoghi chiusi di altre epoche
ed anche luoghi teatrali (Il Calapranzi di Pinter, Emigranti di Mrozek),
cè la coabitazione forzata e in "Viva o RE" avviene il miracolo
delluomo: lamicizia.
con Fabrizio Martorelli e Sacha Oliviero
Scenografia Silvia Manzoni
Luci Enzo Biscardi
Regia di Francesco Mazza
Durata 90 minuti
Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Officina Via S. Elembardo n.2 - Milano
Tel. 02 2553200 fax 02 27000858