L'ottava edizione dell'evento si apre all'insegna di centinaia di opere da tutto il mondo, ospiti di grande rilievo, incontri di approfondimento, grande partecipazione del pubblico.
Dal 16 al 19 settembre prossimi, presso il Teatro Cavallerizza e lo Spazio
Gerra di Reggio Emilia, si aprono le danze per la ottava edizione del REGGIO
FILM FESTIVAL. Dopo il successo della parentesi primaverile con Mondinpiazza
attorno all¹importante tema dell'intercultura (17 aprile scorso), si tirano
le fila per una delle principali rassegne italiane dedicate al
cortometraggio internazionale. Tema di questa edizione del Festival la
FOLLIA: un invito ai filmaker di tutto il mondo ad esprimersi su uno dei
temi basilari della dimensione conscia e inconscia dell'essere umano.
Peraltro un dei tratti distintivi del mondo contemporaneo. Per riflettere
sul quale gli organizzatori hanno previsto una serie di incontri, mostre,
spettacoli ed approfondimenti. La scelta nasce dalla consapevolezza che
Reggio Emilia è fortemente sensibile a questo tema, soprattutto a causa
dell¹esistenza del grande manicomio di San Lazzaro, alla periferia della
città, che è arrivato ad ospitare più di 2000 persone.
Una seconda sezione, SPAZIO LIBERO, offre invece una vetrina delle migliori
opere provenienti da tutto il mondo.
Una sezione speciale, infine, è stata riservata espressamente (NON UNO DI
MENO) ai cortometraggi realizzati dalle scuole sul tema del dialogo
interculturale nei contesti educativi.
Da quest¹anno anche il pubblico è chiamato a esprimere la propria preferenza
durante le serate e sabato sera, il giorno delle premiazioni, al Teatro
Cavallerizza, verranno proposti i corti premiati e i corti scelti dal
pubblico. In quella occasione il pubblico potrà decretare il vincitore
"assoluto" dell'edizione 2009, che si aggiudicherà il Premio Giuria
Popolare.
Molteplici le letture del tema della follia. Si va dall¹interpretazione più
classica della follia, attraverso documentari su Basaglia e sulla malattia,
a cortometraggi in cui si indaga l¹aspetto metaforico, a situazioni
visivamente folli, creazioni visionarie, alla Lynch o alla Terry Gilliam,
per intenderci.
La follia può essere anche un veicolo per uscire dagli schemi della società,
o anche la follia della guerra, della violenza. O ancora, la follia della
solitudine.
Il tema della follia verrà quindi affrontato attraverso le opere dei
filmaker, e anche con una serie di eventi collaterali, come è consuetudine
della manifestazione. Fra le proiezioni strettamente correlate al tema in
concorso ricordiamo Matti da slegare di Marco Bellocchio, Silvano Agosti,
Sandro Petraglia, Stefano Rulli (1975). Ma anche la lettura di due
monologhi: il primo di Antonella Panini con il supporto dei video realizzati
da Alessandro Scillitani su Van Gogh; il secondo a cua di Maria Antonietta
Centoducati su Camille Claudel.
Fra le proiezioni in programma, al di fuori del tema della follia, L'ultimo
Pulcinella con Massimo Ranieri alla presenza del regista Maurizio Scaparro.
Fra le novità il Salotto d'autore: i videomaker autori di alcuni dei corti
in programma racconteranno il dietro le quinte dei prorpi lavori: numerose
adesioni da tutto il mondo, fra cui anche dal Brasile.
In programma un focus su STEFANO BESSONI: regista romano, divenuto celebre
per Imago mortis, illustratore. Ha realizzato numerosi cortometraggi
caratterizzati da una visionarietà costruita al limite fra follia e colori
gotici. In perfetto stile da cinema Bartoniano.
La storia del festival
Giunto alla sua ottava edizione, il REGGIO FILM FESTIVAL, per la Direzione
Artistica di Alessandro Scillitani, si pone sempre di più come un evento di
importanza internazionale. A riprova di questo, le opere provenienti da ogni
parte del mondo, dall'Iran, dall'Iraq, dalla Bulgaria, dall'Australia e
dall'Africa.
Per quanto riguarda le opere provenienti dall¹Italia, si rileva una maggiore
affezione al cortometraggio, solitamente relegato, nella nostra penisola, a
trampolino di lancio per la realizzazione di lungometraggi. In realtà,
complici i nuovi sistemi di fruizione dell¹audivisivo, quali ad esempio
Youtube, Twitter e Facebook, il cinema breve sta diventando assai seguito
anche in Italia. Ne è una prova la presenza di molti attori famosi, che si
cimentano sia come attori che in veste di registi. Quest'anno la selezione
vanta opere di Neri Marcoré, Raoul Bova, Ivano Marescotti e tanti altri.
Il Reggio Film Festival sin dalla nascita si è da subito caratterizzato
tramite la scelta di un tema, declinato attraverso diverse modalità, come
del resto lo stesso cinema che raccoglie in sé le varie discipline
artistiche, dalla musica alla danza alla parola.
Un¹iniziativa che è stata capace di coinvolgere la città a vari livelli, ma
che soprattutto negli ultimi anni ha assunto una dimensione sempre più
importante, le opere arrivano in numero sempre maggiore ormai da tutti i
continenti e ovviamente lo staff che visiona le centinaia di cortometraggi
arrivati può offrire al pubblico una selezione di livello sempre più alto.
I lavori vengono tutte tradotti e sottotitolati in italiano grazie alle più
moderne tecnologie.
Sembra davvero passato tanto tempo dall¹arrivo dei corti in VHS che hanno
caratterizzato le prime edizioni del Festival, in anni in cui c¹era ancora
chi si cimentava con strumentazioni analogiche, oggi ormai quasi
dimenticate.
La notorietà del Festival ha fatto sì che non siano solo i singoli filmaker
a spedire le loro opere, ma anche alcune case di produzione cinematografiche
straniere e altre istituzioni europee inviano le loro selezioni di corti con
lo scopo di promuoverne la diffusione tramite la manifestazione reggiana.
Fra gli ospiti che hanno partecipato all'iniziativa dal 2002 ad oggi,
ricordiamo: Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Matteo Garrone, David Riondino,
Mauro Pagani, Diego De Silva, Marcello Fois, Patrizio Roversi, Maurizio
Nichetti il premio Nobel Dario Fo, Maria Grazia Cucinotta, Violante Placido,
Pes.
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Teatro Cavallerizza
Viale Antonio Allegri - Reggio Emilia