Museo Fondazione Crocetti
Roma
via Cassia, 492
06 33711468 FAX 06 33711468
WEB
Ugo Cossu
dal 18/9/2009 al 14/10/2009
gio-lun 11-18
06 33711468

Segnalato da

Fondazione Crocetti



approfondimenti

Ugo Cossu
Gabriele Simongini



 
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18/9/2009

Ugo Cossu

Museo Fondazione Crocetti, Roma

Le origini del futuro. In mostra opere che ricordano le sperimentazioni novecentesche di Brancusi, Boccioni, Giacometti, Moore, Marini, Picasso e che si legano ad una ricerca di valori universali in equilibrio fra uomo e natura. A cura Gabriele Simongini.


comunicato stampa

a cura Gabriele Simongini

Immaginare il futuro andando a ritroso nel passato. Ecco la via maestra seguita da uno scultore appartato e rigoroso come Ugo Cossu, sardo di nascita e romano d’adozione.
Questo volume, pubblicato in occasione della mostra a lui dedicata dal Museo Crocetti di Roma, documenta i suoi lavori più importanti, fra sculture e dipinti. In queste opere la memoria pressante dell’arte egizia, cicladica, azteca, africana, nuragica, romanica dialoga con le inquiete sperimentazioni novecentesche di Brancusi, Boccioni, Archipenko, Julio Gonzàlez, Picasso, Giacometti, Moore, Marini, Nivola.

Ma, come nota Gabriele Simongini nel saggio che analizza la ricerca plastica e pittorica di Cossu, questa appassionata marcia verso il passato è poi diventata una discesa alla ricerca di valori archetipi e sacrali che hanno una validità universale, non legata ad una scansione cronologica del tempo. Ed avviene sotto il segno dell’essenzialità e della potenza espressiva.
Cossu ha saputo ricondurre quelle infinite suggestioni all’interno di una vocazione mediterranea volta all’equilibrio fra uomo e natura, tanto che dalle sue sculture promanano pure la forza e il mistero delle straordinarie rocce dilavate dal vento, nella sua natia Sardegna.

E nelle sue opere si alternano oppure, spesso, convivono diversi impulsi: un’esigenza di narrazione intimamente popolare e legata a memorie familiari; una potente ieraticità totemica; una tensione interna delle forme che si fa dinamismo propulsivo.
Le sue figure metamorfiche sembrano collocarsi in egual modo nel passato e nel futuro, perché in sé recano tracce di epoche immemorabili ma anche di esseri mutanti ed iper-tecnologici che fanno venire alla mente perfino alcuni Cult movies di fantascienza, da “Robocop” a “Transformers”. Insomma, un artista degno di interesse e in linea con la grande tradizione della scultura italiana che ha saputo mantenere un primato plurisecolare.

Inaugurazione sabato 19 settembre ore 18,00

Fondazione Museo “Venanzo Crocetti”
Via Cassia 492, Roma
Orari: da giovedì a lunedì, ore 11-18
Ingresso libero

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