All'aperto. Un progetto realizzata dall'artista in collaborazione con le famiglie del territorio biellese e la Fondazione Zegna. Il risultato finale e' un'opera pubblica che puo' essere utilizzata (e 'adottata') da tutti: una serie di panchine in cemento sulle quali siedono uno o due ritratti dal vero dei cani. Su ciascuna una didascalia esplicativa, che funge sia da dedica che da titolo: 'Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero'.
A cura di Andrea Zegna e Barbara Casavecchia
Inaugura il 19 settembre con un’opera pubblica dell’artista italiano Alberto Garutti (Galbiate, Lecco, 1948) la seconda edizione del progetto di arte contemporanea ALL’APERTO, a cura di Andrea Zegna e Barbara Casavecchia.
Protagoniste d’eccezione, al fianco di Alberto Garutti, sono state le famiglie stesse di Trivero (Biella). A partire dalla collaborazione con le insegnanti e gli alunni di una classe quinta della scuola primaria locale, l'artista ha potuto realizzare una mappatura del territorio attraverso un congegno inedito: Eva, Pulce, Sbadiglio, Lampo, Ferro, Sissi e Otto, Luna e altri, i cani presenti nelle diverse frazioni, scelti, descritti e disegnati dai bambini. Si è così avviato un meccanismo spontaneo di partecipazione, grazie al quale Garutti ha potuto incontrare e coinvolgere molti abitanti del posto, dai famigliari degli alunni ai possessori degli animali, alle autorità comunali, e sviluppare un’intensa relazione con i luoghi.
Il risultato finale è un’opera pubblica che può essere utilizzata (e ''adottata'') da tutti: una serie di panchine in cemento sulle quali siedono uno o due ritratti dal vero dei cani. Su ciascuna, una didascalia esplicativa che funge sia da dedica, che da titolo: Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest’opera è dedicata a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno.
ALL’APERTO è un'iniziativa della Fondazione Zegna, istituzione non profit che dal 2000 sostiene progetti in ambito culturale, sociale, medico e ambientale per comunità localizzate in varie parti del mondo. Nata con l'intento di rendere sempre più fruibile l'accesso all'arte contemporanea e ai suoi valori, ALL'APERTO sviluppa nell'area attorno a Trivero, con cadenza annuale, una serie d'interventi ''site specific'' ideati da artisti di fama internazionale che si rivolgono al territorio e ai suoi abitanti. Il progetto ha preso avvio nel 2008 con una spettacolare installazione permanente del francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938): un arcobaleno verde-azzurro di 135 bandiere che incorniciano i tetti del lanificio (Le Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero); un “gran pavese” che assolve al compito elementare di segnare il vento, registrando i mutamenti del tempo, della luce e delle stagioni, ma anche di trasformare, con l’aiuto del colore, un luogo profondamente familiare a tutti gli abitanti.
La scelta di introdurre l’arte contemporanea in questi luoghi si lega alla storia centenaria di Ermenegildo Zegna, secondo il quale qualità e impegno imprenditoriale non prescindono dalla tutela dell’ambiente naturale, sociale e culturale in cui viviamo. Allo sviluppo e alla valorizzazione iniziate dal fondatore del Gruppo a Trivero attraverso la costruzione delle numerose opere sociali e della Panoramica Zegna e proseguite dalle generazioni a seguire anche attraverso la nascita del progetto Oasi Zegna e la creazione della Fondazione Zegna, si aggiunge con ALL’APERTO un altro tassello, che testimonia assieme a Casa Zegna (archivio storico aziendale e spazio di aggregazione culturale inaugurato nel 2007) l’impegno e la coerenza del Gruppo Zegna sul territorio dove ancora oggi si produce il tessuto riconosciuto in tutto il mondo.
La Fondazione Zegna, per l’edizione 2009 di ALL’APERTO, ha commissionato ad Alberto Garutti un’opera pubblica “diffusa” da collocare nelle strade, nelle piazze e in vari punti significativi di Trivero - piccolo comune esteso su un’area molto vasta, frammentata in decine di frazioni. E ne ha accolto con entusiasmo la proposta di realizzare una serie di semplici oggetti d’uso: delle panchine in cemento, mimetizzate nel contesto e antimonumentali, seppure rese speciali dalla presenza dei ritratti dei cani. ''L'arte, entrando nel contesto urbano, sente la necessità di offrirsi ed incontrare'', dice Garutti. ''Nel momento in cui si trova di fronte non a un pubblico specializzato, ma più in generale alla gente, deve ricercare le modalità per comunicare, per attuare un dialogo, spostando e rivedendo il proprio linguaggio ed i propri sistemi. Mi piace pensare che la mia opera rispecchi la cittadina di Trivero, da cui nasce. E desidero che i cittadini se ne sentano protagonisti. Ho scelto il cane come motivo per parlare delle famiglie che lo posseggono: esso in un certo senso le rispecchia, seguendone ritmi, abitudini e atteggiamenti. In lui si vede riflessa l'immagine del suo padrone e l'intensità delle cure, delle attenzioni e degli affetti che si instaura tra i due: parlare di un cane e di chi lo ospita diventa così come tracciare la storia di una relazione forte, di un continuo e reciproco scambio. I cani sono una splendida metafora: così come l’arte, infatti, si avvicinano e vorrebbero socializzare con tutti”.
Le panchine saranno collocate in vari luoghi d'incontro e di attività cittadine nelle frazioni di Trivero (tra cui il Centro Zegna a Ferla, il Municipio e il giardino delle scuole di Ronco, la Panoramica Zegna, la piazza della Chiesa Matrice di Gioia, i campi sportivi antistanti il Palazzetto dello Sport a Ponzone).
In occasione dell’inaugurazione, per alcune settimane, fino all’11 ottobre, Casa Zegna accoglie una mostra che, oltre a documentare l'intero processo di elaborazione del progetto, presenta un'inedita serie fotografica realizzata ad hoc da Alberto Garutti, che vede protagonisti alcuni dei nuclei famigliari con cui l'artista è venuto a contatto, ritratti all'interno delle rispettive case.
Il progetto ALL’APERTO, patrocinato dal Comune di Trivero, dalla Provincia di Biella e dalla Regione Piemonte, si avvale di un Comitato Scientifico composto da Catia Riccaboni (Fondation de France), Tom van Gestel (SKOR, Amsterdam), Michelangelo Pistoletto (Cittadellarte), Salvatore Lacagnina (Istituto Svizzero di Roma).
Il processo che ha generato il lavoro di Garutti e che ne rappresenta il fulcro sarà documentato da un catalogo a colori (formato 17x24, pagg. 64) edito da Silvana Editoriale con testi di Anna Zegna, Andrea Zegna e una conversazione tra Barbara Casavecchia, Alberto Garutti e Viktor Misiano.
Si ringraziano la Vice Preside Sara Pizzi, le insegnanti Cristina Trabaldo e Laura Zenone, gli alunni della V Elementare e tutto il corpo insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Trivero, i proprietari dei cani, il Sindaco di Trivero, l’Assessore ai Lavori Pubblici Arch. Gianluca Bassetto, Francesco Rovaldi, Gabriele Negro e Viktor Misiano.
Alberto Garutti è nato a Galbiate (LC) nel 1948. Vive e lavora a Milano. Dal 1989 è titolare della cattedra di pittura dell’Accademia di Brera e dal 2002 insegna presso la Facoltà di Architettura di Venezia (IUAV). Ha partecipato alla Biennale di Venezia (1990), dell’Avana (2000) e di Istanbul (2001). La sua ricerca di un dialogo aperto tra opera d’arte contemporanea, spettatore e spazio pubblico, gli è valsa l’invito a realizzare lavori per città e musei di tutto il mondo. Nel 2000 ha realizzato in Piazza Dante, a Bergamo, una delle sue opere più note, dedicata Ai nati oggi, che ne accende i lampioni ogni volta che all’ospedale locale nasce un bambino (riproposta al museo S.M.A.K. di Ghent). Nel 2002, a Kanazawa, in Giappone, ha creato un’installazione che anticipava e accompagnava la costruzione del 21st Century Museum of Contemporary Art progettato da SANAA, coinvolgendo i residenti della zona. A Bolzano, nel 2003, ha edificato nel Quartiere popolare Don Bosco un Piccolo Museion, una “cabina” trasparente che accoglie a rotazione le opere del museo d’arte cittadino, portandole tra la gente. Nel 2008, ha partecipato alla collettiva Italics, a Palazzo Grassi di Venezia e al Museum of Contemporary Art di Chicago. Il suo progetto più recente, a Roma, nel 2009, è un’installazione nel cantiere del MAXXI dal titolo In una sala del nuovo museo MAXXI le luci vibreranno quando in Italia un fulmine cadrà durante i temporali. Quest’opera è dedicata a tutti coloro che passando di lì penseranno al cielo.
Con il patrocinio di: Regione Piemonte, Provincia di Biella, Comune di Trivero
Informazioni: http://www.fondazionezegna.org/allaperto
allaperto@zegna.com
Ufficio stampa ALL’APERTO
Alessandra de Antonellis +39 339 3637388 alessandra.deantonellis@fastwebnet.it
Cristiana Rota +39 347 5258440
cristianarota@gmail.com
Ufficio stampa FONDAZIONE ZEGNA
Federico Amato +39 02 89077394 federico.amato@efficere.it
Inaugurazione: 19 settembre 2009, ore 15-18
Indirizzo: Vari luoghi nelle frazioni di Trivero (Biella)
1. Frazione Ferla – Centro Zegna
2. Frazione Gioia – Fermata autobus
3. Frazione Gioia – Piazza Chiesa Matrice
4. Panoramica Zegna – Villaggio Residenziale, Campo giochi
5. Frazione Ronco – Scuole
6. Frazione Ronco – Municipio
7. Frazione Sella – Cimitero
8. Frazione Ponzone – Piazza XXV Aprile
9. Frazione Ponzone – Palazzetto dello Sport
Ingresso libero