Le opere dei 3 artisti ricostruiscono a partire da un triplice concetto di spazio, la possibilita' di relazione col nostro tempo, un tempo in cui le identita' politiche, individuali, sociali, sono di nuovo da definire. L'opera d'arte diventa indiretta poesia del presente.
Claudio Massini, Carlos Aires, Panayiotis Michael sono artisti-pesci, dalle squame evanescenti,
accomunati da una poetica che – con volontaria ironia proprio verso le continue definizioni –
chiameremo submoderna.
Fuori Nonluogo è una mostra dedicata a quello spazio che l’arte deve sapere riconquistare per essere
davvero contemporanea. Lo spazio in cui tra spettatore e opera ci possa essere un riconoscimento e
un incontro. Prendendo spunto dalla definizione di Marc Augé di nonluogo come spazio non
identitario, non relazionale e non storico la Novalis Contemporary Art si propone di essere fuori
nonluogo.
Le opere di Claudio Massini (Italia, attualmente esposto in Fili Fatali con interventi specific in
nove spazi museali di Trieste), Carlos Aires (Spagna), Panayiotis Michael (Padiglione di Cipro Biennale
2005) ricostruiscono, proprio a partire da un triplice concetto di spazio la possibilità di relazione col
nostro tempo. Un tempo in cui le identità politiche, individuali, sociali, sono di nuovo da definire.
Di
cui la Storia si può ancora scrivere. Gli artisti ci fanno guardare in faccia la nostra realtà attraverso le
loro opere, senza descriverla. L’opera d’arte diventa indiretta poesia del presente, specchio con cui
Perseo riesce a uccidere Medusa. Lo spettatore come l’eroe avrà a disposizione i sandali dotati di ali
del disegno allegorico, leggero e politico, di Michael; la sacca per riporre la testa di Medusa: raffinata
pittura ermeneutica di Massini che avvolge e nasconde il presente in un tessuto stratificato di segni di
spazi e tempi diversi; l’elmo che rende invisibili della fotografia trasparente di Carlos Aires.
L’eroe
spettatore può qui compiere una liberazione da ciò che pietrifica. Riprendere il proprio luogo e
tempo, essere libero da tutto ciò che sembra fissarlo. Novalis continua così nel suo intento di
oltrepassare i limiti del white cube, facendone luogo vivo di reinvenzione topografica dei confini delle
identità personali e collettive, in un mondo che pare a volte tendente a pietrificarsi e divenire neutro,
divenire white world. A questo tende con artisti internazionali di ampio respiro, portando avanti una
ricerca consapevole per allargare lo spazio dell’arte.
Inaugurazione venerdì 25 settembre
Novalis Fine Arts Gallery
via Carlo Alberto 49/51, Torino
Orari: mart-sab 10-12,30 e 15-19
Ingresso libero