Giovanni Bai
Carolina Gozzini
Gea Casolaro
Luigi Fagioli
Limen
Francesco Flamini
Veronique Champollion
Vito Manolo Roma
Mario Tedeschi
Opere, foto, video, installazioni. Una mostra e una festa organizzata da Museo Teo, un'associazione che lavora da sempre sui temi del limite e del margine con l'obiettivo di ritrovare la valorizzazione delle diversita', la responsabilita' sociale, lo scambio interculturale, la citta' come territorio di relazioni. Opere di Gea Casolaro, Luigi Fagioli, Artisto, Limen...
A partire dalla caduta del muro più invalicabile (quello di Berlino) nuovi muri sorgono ovunque dalla
Palestina al Messico alle nostre città. Invalicabili i primi, mentalmente invalicabili se non lo sono
fisicamente – i secondi.. Nella città del muro invalicabile, nella parte dove stavano i cattivi i giardinetti delle
case non sono ancor oggi recintati, i marciapiedi sono larghi e le macchine non vi parcheggiano, così che
certe strade sono dei veri giardini. A Milano – e in tutta Italia, ovviamente la legge impone che un circolo
privato (ancorché culturale) non possa mostrare all’esterno ciò che accade all’interno. Soprattutto se si
consumano cibi e bevande, soprattutto se alcoliche (attenzione ai sedicenni!). Neppure è permesso
intravvedere da una cancellata. Viene alla mente il film di Bocola e Vari Fame chimica, che anche di una
cancellata parla ed è ambientato nella stessa periferia dove si trova il Bitte. Furori razzisti contro furori
perbenisti, nel quadro comunque di quei casi di occultamento della ragione contro cui da sempre Museo
Teo risponde con l’arma dell’ironia, in modo collettivo e per stimolare reti relazioni creative e la produzione
di socialità e di senso, come risposta al disagio, frutto del progressivo degrado della metropoli. Nel nostro
piccolo cominciamo proprio dall’esigenza di riqualificare il muro invalicabile tra il Bitte (i cattivi?) e il mondo
reale, colorando un muro che ha un cancello sempre aperto però, perché il Bitte è un luogo dove si fa
cultura: musica e cibo ma anche, per esempio, il ciclo di incontri Salviamo la Costituzione con Caselli,
Colombo e Scalfaro.
Museo Teo lavora da sempre sui temi del limite e del margine (già nel 1999 aveva dedicato a questo
tema Museo Teo Art Fanzine # 16 The edge. Percorsi del margine) partecipando anche a progetti con
altre associazioni e istituzioni (Border, Il Laboratorio di Procaccini 14 – FBF) con l’obiettivo di ritrovare la
valorizzazione delle diversità, la responsabilità sociale, lo scambio interculturale, la città come territorio di
relazioni.
Ci troviamo in un luogo al limite della città, in una periferia che si vuole tuttavia semicentrale e, a voler
essere precisi, così lontano dalla pubblica via che l’ignaro passante mai si troverebbe a essere
casualmente attratto dalla voluttà del luogo. Separato quindi per legge e topografia dall’esterno e a sua
volta diviso in interno ed esterno: ecco allora che i temi del lavoro complessivo di Museo Teo, come
abbiamo detto spesso affrontati in modo leggero ma non per questo meno incisivo, ritornano nelle opere
presentate, alcune concepite appositamente per questa mostra.
Giovanni Bai e Carolina Gozzini coalizzati in [artisto] quando abbattono le barriere della loro specificità
realizzeranno una installazione permanente sul limite tra l’interno e l’esterno, un’opera in tessuto,
policarbonato e serigrafia che impedisca di vedere all’interno ma che lo faccia sognare.
Nel giardino viene riproposta la installazione che Museo Teo ha già realizzato presso l’ITSOS Steiner di
Milano: incentivo all’uso della bicicletta che muove dall’idea della necessità del risparmio energetico e del
riciclo dei rifiuti combinati con l’uso della fantasia.
L’ingresso allo stabile – il secondo confine – sarà segnato da due sculturecariatidi dell’artista francese
Véronique Champollion. All’interno il video di Gea Casolaro Simulacri, metafora degli spazi chiusi e quello
di Mario Tedeschi Border, che vuole riaffermare la legge della libertà: ogni percorso ha un limite, il limite
positivo del pensiero. E ancora Rosa Bucarest, una immagine digitale di Francesco Flamini, che osserva
le periferie del mondo attraverso uno sguardo smerigliato che ne sottolinea il limite, la grafica surreale e
politicamente scorretta di Vito Manolo Roma e l’omaggio ai bambini di tutto il mondo di Luigi Fagioli e del
collettivo Limen (Roberto Catania, Simone De Padova, Francesca Tassini, Paolo Valeri).
La mostra sarà inaugurata dal concerto de Lo Zoccolo Duro (Ale Cattaneo chitarra, Maurizio Del Monaco
sax, Nicola Garra chitarra, Giovanni Nahmias batteria, Charlo Veneroni basso): rock musicalmente e
socialmente sofisticato.
Per concludere, il titolo della manifestazione: Non oltre è un omaggio a uno dei tentativi fatti all’inizio degli
anni ottanta (del secolo scorso) di dare vita a una rivista di arte contemporanea che superasse i canoni
dell’esistente, collocandosi comunque ai margini del sistema dell’arte, come farà poi effettivamente Museo
Teo, che il 24 settembre compie diciannove anni (auguri!).
Per l’occasione sarà pubblicato il numero 29 di Museo Teo Art Fanzine.
Inaugurazione 27 Settembre 2009 dalle 12 all'una di notte
alle 21 concerto de LO ZOCCOLO DURO
Arci Bitte
via Watt, 37 Milano
Fino al 30 Settembre dalle 19 ALLE 01
ingresso libero con tessra Arci