In occasione del IV centenario dalla morte di Caravaggio, alle sue opere sono affiancati venti dipinti di uno dei grandi artisti della seconda meta' del XX secolo, Francis Bacon, di cui ricorre il centenario dalla nascita. Due personalita' estreme che hanno espresso nella pittura il tormento dell'esistenza con pari intensita' e genialita' inventiva. A distanza di 400 anni i due artisti si incontrano attraverso trenta capolavori provenienti da grandi musei del mondo.
A cura di Claudio Strinati, Anna Coliva e Michael Peppiatt
Dal 1° ottobre 2009 al 24 gennaio 2010 la Galleria Borghese celebra Caravaggio, in
occasione del IV centenario dalla morte, affiancando ai suoi capolavori venti dipinti di
uno dei grandi artisti della seconda metà del XX secolo, Francis Bacon, di cui ricorre,
invece, il centenario dalla nascita. Due personalità estreme, entrate nell’immaginario
collettivo come artisti “maledetti”, che hanno espresso nella pittura il tormento
dell’esistenza con pari intensità e genialità inventiva.
A distanza di quattrocento anni queste personalità sconvolgenti si incontrano per la
prima volta alla Galleria Borghese, arricchita da trenta capolavori dei due maestri,
provenienti dai maggiori musei del mondo.
“Caravaggio ‐ Bacon” è curata da Anna Coliva, Direttrice della Galleria Borghese
Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della città
di Roma e da Michael Peppiatt, biografo, amico intimo e massimo conoscitore di Francis
Bacon, organizzata da MondoMostre e resa possibile grazie al sostegno di BG Italia,
ENEL e Vodafone.
La mostra alla Galleria Borghese offre un accostamento tra i dipinti di Caravaggio e quelli
di Bacon, proponendo allo spettatore di aderire all’eccezionale esperienza estetica che ne
consegue, piuttosto che seguire una consueta ricostruzione storico critica.
Non vuole quindi teorizzare dipendenze di Bacon da Caravaggio, ma provocare le
suggestioni visive, evocare corrispondenze spontanee risultanti da accostamenti
formali. Bacon non ha nulla di Caravaggio e non si è ispirato a lui, ma se c’è un artista
del nostro tempo che può essere equiparato a Caravaggio è proprio Bacon.
Caravaggio e Francis Bacon sono tra gli interpreti più rivoluzionari e profondi della
rappresentazione della figura umana. Entrambi, nelle diversità della loro poetica e del loro
tempo, hanno penetrato con sconvolgente originalità il mistero dell’esistenza e dell’arte,
rappresentando la verità spirituale nella più traumatica immediatezza della carne.
Il confronto diretto tra le opere, tuttavia, è l’opposto della prassi di Bacon, che ha sempre
rifiutato l’accostamento delle sue opere a quelle degli artisti del passato, molti dei quali
egli amava con grande competenza. Il suo occhio sui grandi maestri era di stupefacente
genialità, così avanzato da non comportare necessariamente l’influenza diretta sulla sua
pittura. Le sue innumerevoli fonti figurative, anche quelle di provenienza artistica, sono
d’altronde sempre filtrate dalla mediazione fotografica, attraverso cui una esorbitante
quantità di immagini colpisce la sua percezione, senza ordine logico che non sia quello
istintivo richiesto dalla nuova opera in via di creazione.
Ma questa mostra non può che prescindere dalla ricostruzione ipotetica delle volontà degli
artisti e della loro storia.
Il vero protagonista della mostra è lo spettatore, messo all’interno della scenografia
della Galleria Borghese. Il museo è uno spazio della contemplazione, necessariamente
impone le proprie condizioni alle opere degli artisti che avevano previsto, nel caso di
Caravaggio, condizioni originarie diverse, ad esempio quelle dellʹaltare o della raccolta
privata. Le opere assumono nel contesto ambientale del Museo un’esistenza autonoma.
Allora, seguendo la vocazione della Galleria Borghese, è Caravaggio a chiamare Bacon,
perché come lui esprime un approccio profondo verso l’esistenza, superando la
consapevolezza e la capacità di espressione logica della cultura della sua epoca.
L’accostamento e le corrispondenze emotive che ne derivano esaltano la
rappresentazione più diretta e traumatica dei grandi temi dell’esistenza umana, espressi
nella verità della carne. Questo ci consente di contemplare quanto di più interiore,
sconvolgente e aberrante il pennello di entrambi i pittori abbia incontrato nell’indagine
profonda dell’animo umano.
Caravaggio e’ intimamente legato alla storia della Galleria Borghese, luogo privilegiato per
celebrare il quarto centenario dalla sua morte. A Scipione Borghese, infatti, erano destinati
i due dipinti che recava con sé al momento della morte, ed è con il Cardinale che egli ebbe
il rapporto più intenso e storicamente più ricco di conseguenze. La Galleria Borghese
mantiene vive le tracce di questo rapporto attraverso sei capolavori, il Fanciullo con
canestro di frutta, Bacchino malato, Madonna dei Palafrenieri, Davide con la testa di
Golia, San Gerolamo scrivente e San Giovanni Battista, tramite i quali è possibile
illustrare l’intero arco della sua vita.
La collezione permanente della Galleria Borghese verrà arricchita da opere chiave della
sua produzione come la Negazione di Pietro dal Metropolitan di New York, la Caduta di
Saulo da Santa Maria del Popolo a Roma, il Martirio di Sant’Orsola l’ultimo Caravaggio
da Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli o il Ritratto di Antonio Martelli, Cavaliere di
Malta da Palazzo Pitti.
A queste verranno affiancate le tele di Francis Bacon provenienti dai maggiori musei del
mondo, eccezionalmente concesse alla Galleria Borghese dopo la monografica organizzata
dalla Tate Modern assieme al Prado e al Metropolitan. Opere in cui l’artista inglese, con
maggiore intensità, ha voluto indagare il mistero dell’anima attraverso la rappresentazione
ideale del corpo, un corpo che ci appare sconvolto e deformato ma, soprattutto, sofferente.
Alle opere di Caravaggio verranno quindi affiancati 20 capolavori di Francis Bacon: i
grandi trittici come Triptych August 1972 dalla Tate Gallery di Londra e Triptych inspired
by the Orestia of Aeschylus dall’Astrup Fearnley Museum di Oslo, le sue immagini di
papa Innocenzo X di Velazquez come Head VI dalla Arts Council Collection di Londra, i
ritratti come Study for a portrait of George Dyer, Portrait of Isabel Rawsthorne 1966 dalla
Tate Gallery o Three studies of Lucian Freud.
Mostra promossa da
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della città di Roma
Ufficio stampa:
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Galleria Borghese
Piazzale Museo Borghese, 5 (Parco di Villa Borghese) 00197 - Roma
Orario: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 19.00
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA tel. 06 32810 – www.ticketeria.it
Biglietti: integrazione di 5 euro al biglietto di entrata al Museo
Intero Euro 13,50
Ridotto Euro 10,25
- Cittadini dell'Unione Europea tra 18 e 25 anni
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Euro 7,00
- Cittadini dell'Unione Europea di età inferiore ai 18 anni
- Cittadini dell'Unione Europea di età superiore ai 65 anni
- Studenti e docenti, gruppi scolastici, giornalisti
Le riduzioni e le gratuità si applicano esclusivamente ai cittadini dell'Unione Europea e ai cittadini di Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera