Perugi artecontemporanea
Padova
via Giordano Bruno, 24/B
049 8809507 FAX 049 8809507
WEB
Theorytipe
dal 24/5/2002 al 31/7/2002
049 663996 FAX 049 663996

Segnalato da

Perugi artecontemporanea




 
calendario eventi  :: 




24/5/2002

Theorytipe

Perugi artecontemporanea, Padova

Mostra di Stefano Calligaro a cura di Daniela Lotta. Bianco, giallo, arancione: questi sono i tre colori portanti dei nuovi lavori, una ristretta gamma cromatica per un'intenzionale scelta di riduzione. Progetti essenziali come "Theorytipe", la grande scultura modulare che ridisegna lo spazio della galleria, il cui segno base si ripete in combinazioni sempre differenti secondo uno schema imprevedibile e caotico. Forme leggere, semplici e poetiche, che non trascurano la componente ludica ed estetizzante, aperte a molteplici soluzioni.


comunicato stampa

Una mostra di Stefano Calligaro a cura di Daniela Lotta

Bianco, giallo, arancione. Questi sono i tre colori portanti dei nuovi lavori di Stefano Calligaro, una ristretta gamma cromatica per un'intenzionale scelta di riduzione. Progetti essenziali come "Theorytipe", la grande scultura modulare che ridisegna lo spazio della galleria, il cui segno base si ripete in combinazioni sempre differenti secondo uno schema imprevedibile e caotico. L'opera emerge per sottrazioni successive attraverso un procedimento che da un'iniziale struttura complessa e riconoscibile arriva al puro schema formale. Una concreta astrazione, una forma scultorea autosufficiente depurata da qualsiasi elemento aggiuntivo, non più debitrice del dato fenomenico e in alcun modo riconducibile a una diretta rappresentazione dell'oggetto.
Forme leggere, semplici e poetiche, che non trascurano la componente ludica ed estetizzante, aperte a molteplici soluzioni. Un'attitudine al gioco che nella mente recupera le costruzioni "intelligenti" della nostra infanzia, lontane dal rigido impianto minimalista.

Bianco, giallo, arancione. Su questa ristretta gamma cromatica Stefano Calligaro ha scelto di declinare i suoi nuovi lavori, una vera e propria "teoria di tipi" tenuta insieme da una medesima prospettiva concettuale. Questa intenzionale scelta di riduzione è riscontrabile anche nell'organizzazione formale, essenziale e inedita, che risulta asciugata secondo un ritmo scandito da piani e da linee. In questo modo l'opera, lontana dal rigido impianto minimalista, emerge per sottrazioni successive mediante un procedimento che da un'iniziale struttura, complessa e riconoscibile, arriva al puro schema formale. Una concreta astrazione dunque, il cui risultato è una elaborazione scultorea completamente autosufficiente, depurata da qualsiasi elemento aggiuntivo e non più debitrice del dato fenomenico, in alcun modo riconducibile a una diretta rappresentazione dell'oggetto.
Flyer è un'installazione composta da diversi elementi di medie dimensioni, assestanti e al contempo interagenti tra di loro, posti a terra ad occupare il pavimento. Ad una prima lettura il nostro sguardo organizza questi segni secondo configurazioni note, cerca di sovrapporre ai lineamenti delle strutture quelli di qualche oggetto dalla fisionomia familiare, tentando di farli combaciare. Si innesca così un incessante gioco di rimandi, nel tentativo di dare una definizione unica e assoluta all'identità dell'opera. Ma proprio questa indeterminatezza permette di vedere la scultura senza la distrazione del "cosa" essa è chiamata ad illustrare. Calligaro spinge la sua ricerca sulla forma, stimolato dalla possibilità di dare ai suoi pensieri la terza dimensione. Sintetizza una propria visione del mondo, dando corpo ad allestimenti leggeri, semplici e poetici, che non trascurano la componente ludica ed estetizzante, ma che anzi risultano essere aperti a molteplici soluzioni. Un'attitudine al gioco che nella mente recupera le costruzioni "intelligenti" della nostra infanzia, rimanda a quei mattoncini di plastica colorata a cui si deve la nostra crescita intellettuale. Progetti essenziali come Theorytape, la grande scultura modulare "a nastro", che ridisegna lo spazio della galleria attraverso l'uso di un segno base ripetuto in combinazioni sempre differenti secondo uno schema imprevedibile e caotico, instaurando un diretto contatto con la percezione dello spettatore.
Daniela Lotta

Immagine: SPACER, 18x22x16 cm., cartonlegno e acrilico, 2002
Catalogo in galleria
Opening sabato 25 maggio 2002 dalle ore 18.30 in poi
Perugi artecontemporanea via Altinate, 66 - Padova

IN ARCHIVIO [44]
Amateurs
dal 17/3/2011 al 17/4/2011

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede