In mostra opere che parlano di simboli, segni ed eventi non casuali. Le opere sono strutturate dal disegno, successivamente interviene la pittura, fino alla sovrapposizione tecnologico-digitale.
Cristiano Gabrielli parla di un’alchimia del personale che vive di simboli, segni ed eventi non casuali nell’uomo come negli spazi, nel disegno-struttura che è l’ossatura come nel successivo intervento di pittura mediale, epitelio tecnologico-digitale che gli sovrappone per spiazzare e provocare.
Oltre all’arte evidenzia il bisogno del suo retro quinta, di reali interazioni, di effettive inferenze: lo svelarsi del suo carattere nella frequentazione dei territori dell’incomunicabile, dell’incomprensione e della durezza, della non comprimibilità, il suo farsi a prezzo e grazie a tutto questo, il suo santificarsi, la sua possibilità di divenire risorsa per attraversare la contemporaneità, e finalmente uscirne.
Tramite un sincretismo apparentemente eretico, realizzato con il dialogo tra i simboli ed i linguaggi di ogni scienza sacra e le modalità proprie della pubblicità e del fumetto, descrive e mette in luce l’essenza assoluta dei significati e la valenza supericonica dell’opera, in aperta rottura polemica con la loro assenza altrove incoraggiata nei mezzi dell’arte come nelle rappresentazioni di massa e nei linguaggi.
Nell’allestimento proposto la stanza, da prigione inquisitoria dell’incomprensibile, diviene il gabinetto logologico in cui fuggono e si espandono, liberati da ogni forma di pararealtà, i semi incompressi che germinano più vere, piene ed acute possibilità di esistenza.
Inaugurazione giovedì 15 ottobre 2009, ore 18.00
Massenzio Arte
via del Commercio 12, Roma
Orario: dal lunedì al sabato ore 16-20 festivi esclusi (domenica chiuso)
Ingresso libero